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Discussione: le copie moderne dei Vintage Selmer

  1. #1

    le copie moderne dei Vintage Selmer

    Spesso mi capita di vedere su internet sax che sembrano proprio i Vecchi Selmer..
    parlo dei Viking,RS Berkeley,Eastman...
    Tali marchi vantano il fatto di aver fatto tanta ricerca su materiali,spessore,forma dello storto,meccanica,ecc..
    Tanto da dichiarare di aver ottenuto le sonorità dei SBA o dei Mark VI...
    voi che dite?..ne avete provati?non so forse al musikmesse!??
    S R&C R1jazz AGU++/G,R&C G Maurino 10* - Legatura Flexiton ottone - Rico SJ M 3,Woodstone 3,La Voz MH,Rigotti gold 3 strong,Hemke3,ecc.
    T R&C Two Voices Bronzo ed Argento/no F#,10mFan Robusto 7* - Legatura Flexiton ottone - Ance Woodstone 3, Daddario SJ H 3,Rigotti gold 3 strong,La Voz MH,Lupifaro Jazz 3.5,Vandoren ZZ 3,ecc..

  2. #2

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    La maggior parte di "quei marchi" sono marchi occidentali, che fanno produrre a Taiwan, stencil di strumenti di produttori locali.

    A Taiwan, c'è il più grosso produttore di strumenti professionali del mondo... Che ha cominciato la propria attività, copiando nel vero e proprio senso della parola strumenti Selmer, senzionandoli e misurando tutto quello che era possibile misurare.
    Niente di nuovo: Yamaha e Yanagisawa alla fine degli anni '60 facevano le stesse cose.

    Alcuni strumenti (in determinate configurazioni) effettivamente emulano in maniera quasi perfetta il suono e il feeling complessivo (pregi e difetti compresi) di quei vecchi strumenti Selmer.
    Il resto è psicologia... E gusti personali.

  3. #3

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    L'idea è quella di provare e di farsi un'idea personale. La mia opinione, anche in vista dei prezzi di vendita "al dettaglio" in fiera ad esempio è che tali prodotti siano totalmente sovraprezzati quando arrivano sul mercato europeo.

    In genere sono strumenti piuttosto efficienti e che possono dare soddisfazione ma sul discorso "emulazione" del vintage purtroppo non sono assolutamente d'accordo: sono prodotti vagamente ispirati al blasonato (a torto o a ragione) MK6 (come per altro il 90% dei sax moderni di qualunque marca-area geografica) ma come la maggior parte dei prodotti asiatici tendono a privilegiare la facilità d'approccio che è quella cosa poi che nel 90% dei casi, soprattutto quando si a a che fare con degli amatori, ti fa portare a casa la vendita rinunciando però allo spessore di suono che ahimé nella maggior parte dei casi è totalmente assente.

    In ogni caso toccare con mano è sempre la cosa migliore da fare.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  4. #4

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Sono più overprezzati i Mark VI... Anche solo tenendo conto che la percentuale di Mark VI eccellenti (in circolazione) saranno si e no un 30% di quelli in circolazione. Può essere anche complicato identificare un Mark VI eccellente: per come la vedo io servono anche competenze che vanno oltre a saper suonare lo strumento (ricordiamoci che parliamo di strumento che possono avere 40/50/60 anni)m

    Oltre a questo, essendo stato il Mark VI uno strumento Selmer molto longevo, si può trovare una notevole variabilità tra i vari esemplari anche di seriali vicini... Nonostante il Mark Vi corrisponde a uno sforzo notevole di iniziare a industrializzare la produzione.



    A questo si aggiunge, che una volta copiato uno strumento, se ne copiano i pregi e difetti.
    Poi per far suonare uno strumento, purtroppo non basta che "chiuda bene": questa considerazione vale tanto per l'originale, quanto per la "copia".

    I primi a fare copie migliorate dei Mark VI sono stati i giapponesi.
    E all'epoca, le reazioni sono state uguali all'arrivo dell'ondata della produzione Albest.

    Con la potenza economica dei produttori taiwanesi (con marchi taiwanesi), ci arriveranno anche loro (se non ci sono già arrivati).


    ----
    Rimane però il limite del sassofonisa occidentale medio: valutare uno strumento in relazione a un Mark Vi, sia che lo strumento sia concepito per assomigliare a un Mark VI e sia se lo strumento è concepito per non assomigliare a un Mark VI.
    Questo perchè il Mark VI, nell'immaginario collettivo, è sempre e comunque il miglior strumento che l'uomo abbia mai concepito, quando nella realtà all'epoca in cui veniva prodotto era solo uno strumento facile e versatile e mediamente più evoluto rispetto alla concorrenza (all'epoca).

  5. #5

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Purtroppo resto della mia opinione: sono marchi che puntano a fare grossi numeri senza offrire in realtà una grande qualità ma puntando più sull'immagine e sul fatto che i saxofonisti sono tutti un pò tarati ("suono col sax del mio idolo ERGO suono COME il mio idolo...").

    Di copia francamente hanno ben poco in quanto sebbene esteticamente ci si avvicinino, il suono resta quello che è, e parlo da frequentatore di innumerevoli fiere dove ho potuto provare questo mondo e quest'altro negli anni oltre che da ex-possessore di una piccola scuderia di vintage Selmer. Aggiungo che molti dei Taiwanesi da me testati avevano anche pecche d'intonazione abbastanza marcate, ma sarò io che non sono capace...

    Il Mk6 sovra-prezzato? può essere, ma se confrontiamo i prezzi e la qualità attuale dei sax made in Paris ci accorgiamo che spesso il prezzo è simile e il divario qualitativo enorme.

    Il 30% dei Mk6 eccellenti? Forse sono anche meno, ma è a quelli che ci si riferisce e che si deve copiare e quell'esiguo numero purtroppo (o per fortuna di chi ce l'ha) ha ben pochi difetti.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  6. #6

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Per me tutto si copia...fino ad un certo punto. Rimango dell'idea che sax suonati per 40-50 anni hanno risposte differenti da strumenti moderni, pur se costruiti con componenti di pregio. Vale per il mark VI come per altri marchi. Al suono nudo e crudo ci si puo' anche avvicinare, ma la risposta dello strumento è diversa secondo me, piu' "statica" su gli strumenti moderni che vogliono emulare i vintage. Non so se mi sono spiegato...praticamente sul vintage ogni nota puo' essere una sorpresa, mentre sulla copia c'è meno dinamica d'esecuzione, sai gia' come andra' a finire.

  7. #7

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Dietro ogni strumento... Arrivati a un certo punto della progettazione, ci sono sempre alcune scelte da fare.
    Non bisogna confondere certe cose ben note con "miti popolari" alimentati da un certo tipo di suggestionamento psicologico.

    Oltretutto ci sono innumerevoli modalità per modificare in modo significativo la resa dello strumento (anche quando lo strumento è già finito e assemblato).

    I produttori industriali moderni forniscono al potenziale acquirente quello che mediamente il sassofonista vuole.

  8. #8

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Questo secondo la tua opinione, secondo la mia e' proprio l'inverso: i produttori moderni tendono a offrire prodotti che suonano subito e impressionano per facilita' e prontezza ma le cui pecche si rivelano in un secondo momento (permettetemi di denotare che la tanti vendono dopo pochi mesi di utilizzo sax catalogati come impeccabili).
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  9. #9

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Ps.: i miti popolari ci sono anche tra i moderni produttori tanto piu' tra quelli che si crogiolano dietro il facile mercato dei sax asiatici
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  10. #10

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Concordo con David e vorrei aggiungere: perchè, un buon mark VI suona forse " duro" o poco facile? Un buon marco sesto ( per non parlare degli ottimi mark) suona facile come un asiatico ma con tutto un altro suono!!! molto piu solido, proiettivo, incisivo, con piu personalità..in generale la qualità "della nota" è proprio diversa e si sente bene registrandosi..ma anche chi ascolta dall'esterno lo sente molto bene. La facilità è la stessa ma la nota di un mark ha molti piu "pixel" e colori della nota di un asiatico. Io apprezzo 1000 volte di piu marche come Buffet, Keilwerth, R&C che vanno in altra direzione e con qualità di suono e personalità cmq ben maggiore rispetto al mondo delle semi copie asiatiche e anche quelle della Selmer di oggi con i reference, sia chiaro..
    L'unico caso in cui consiglio un asiatico è quando una persona è indecisa tra la "copia" del Mark di casa Selmer stessa ( Reference) o appunto una "copia" di produzione asiatica..in questo caso visto che con il Mark VI non hanno entrambi nulla a che vedere, il suono è di plastica, allora tanto vale prendere il taiwanese che costa meno e in effetti rispetto a un Selmer reference non è cosi inferiore..anzi a volte..
    Quindi il dubbio se prendere un asiatico puo venire solo sul mercato del nuovo odierna..gia un discreto selmer super action serie 1 o 2, suona gia ben meglio rispetto a un buon asiatico di questi giorni. Per suonare meglio intendo molto piu vivo, meno sterile, meno plasticoso, meno "bel giocattolino" .
    Sop: Mark VI 267xxx- Yamaha 62R
    Alto: Mark VI 133xxx - Mark VI 220xxx
    Ten: Mark VI 163xxx- Mark VI 189xxx
    Bar: Selmer Mark VI 168xxx
    As: Meyer NY 5M ( '60)-Selmer long F ('65)
    Ts: F.Gregory MkII - Guardala vintage Studio e MB2- B.Evans 1AO

  11. #11

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Ref 54 e Ref 36 comunque non sono copie... Però il marketing lo fa pensare.



    Torniamo sempre alle solite qua: Mark VI vs. Resto del Mondo.
    Io chiuderei il thread prima che si arrivi alle mani. :lol:

  12. #12

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    A questo punto, cosa ne pensate invece dei sax italiani che, in realtà, vengono fatti proprio a Taiwan? Io credo che i vari Ripamonti e Sequoia abbiano più suono e personalità rispetto alle "presunte copie Mark VI" loro conterranee...

  13. #13

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    "Conterranee" ovviamente, é riferito al luogo di reale, effettiva produzione...Taiwan, appunto...

  14. #14

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Per carità lungi dalla solita cosa mark vs resto del mondo..la cosa vale solo nello specifico, quando si parla di sax che vengono presentati dalle case produttrici volontariamente o in modo "subdolo", come delle "copie" o ritorno al Mark VI..solo in questi casi è doveroso smentire le cose e dire effettivamente alla gente interessata che nel bene o nel male, non ci assomigliano neanche "nell unghia di un mignolo" al Mark VI..vale anche per la Selmer di oggi e non solo per gli asiatici.

    Poi invece su cosa piaccia di piu e su cosa sia meglio tra marche e modelli passati di selmer , conn, king, buffet, sml ecc allora il discorso cambia e non si può dire in senso assoluto che ci sia un vincitore. Per ognuno di noi il miglior strumento è quello che risponde alle nostre esigenze di come suoniamo, in che condizioni ( tipi di set up che si usano,luoghi,stili, amplificati o acustici, studi, live ecc).
    Per le modalità e condizioni in cui suono IO , quindi per la MIA soggettività, il Mark ha "sparecchiato la tavola" rispetto a tutto il resto che ho provato e cioè quasi tutto cio che c'è e c'era in giro senza distinzioni. E tengo a precisare un certo tipo di mark, poiche ci sono varie tipologie di suono mark VI, quattro in sostanza ne identifico, a seconda dei periodi..e per me funziona perfettamente e meglio una in partocolare delle "4 tipologie di suono". Tanto per dire che si entra nel soggettivo e nel personale quindi non serve neanche discutere infatti. L'unica cosa che mi sento di dire davvero per esperienza è che il sax che suona meglio, quello che fa per noi, lo si capisce quando si è in serata live magari all'aperto o anche al chiuso e non amplificati...li si capiscono tante cose e cosa serve e cosa no, cosa si sente e cosa non si sente..Il miglior strumento è quello che a fine serata si è ancora entusiasti di soffiarci dentro, che mentre suonate non lo "perdete" mai in termine di proiezione e presenza e avendo la giusta dose di "arte e colori" ma anche funzionalità. Ognuno scelga il suo sax, ma provatene tanti!!
    Sop: Mark VI 267xxx- Yamaha 62R
    Alto: Mark VI 133xxx - Mark VI 220xxx
    Ten: Mark VI 163xxx- Mark VI 189xxx
    Bar: Selmer Mark VI 168xxx
    As: Meyer NY 5M ( '60)-Selmer long F ('65)
    Ts: F.Gregory MkII - Guardala vintage Studio e MB2- B.Evans 1AO

  15. #15

    Re: le copie moderne dei Vintage Selmer

    Non sono un taleb del Mk6, li ho utilizzati a più riprese e per lunghi periodi in passato ma la tipologia di sax e soprattutto il suono che ne esce non mi attrae (tant'è che li ho venduti praticamente tutti). Non mi piace ad esempio la risposta nel grave che dal mio punto di vista risulta "inscatolato" come anche l'omogeneità di suono che, soprattutto nel tenore, non è a mio parere il punto forte.
    Ma, ripeto, sono strumenti eccellenti e sono un'ottima risposta per chi cerca quella tipologia di suono, senza contare che sono sax estremamente versatili: io ad esempio ci suonavo classica e musica d'avanguardia senza alcun problema ma come tutti saprete c'è chi li usa negli ambiti più disparati con estrema soddisfazione.

    La cosa che mi da più fastidio è che gli stati dell'unione europea permettano di affiggere a strumenti di provenienza asiatica il marchio "Made in Paris" ad esempio o "Made in Italy" quando lo strumento è fatto nell'altro capo del globo, svalutando di fatto i prodotti nostrani, che poi in fin dei conti sono quelli che ci danno da mangiare (siamo tutti pronti a lamentarci del politico di turno, ma quando si tratta di difendere ATTIVAMENTE i nostri prodotti a costo di rinunciare a qualche "comodità", dio ce ne salvi...).
    Il mio non è un discorso razzista s'intenda: sono STRA-felice che si sviluppino mercati nuovi (ho grande stima in effetti dei sax System '54, che ad oggi è l'unico marchio Taiwanese, correggetemi, che non si maschera dietro una sigla made in... ma che si dichiara ORGOGLIOSAMENTE Taiwanese) purtroppo tollero male i tarocchi e chi si appropria di idee altrui indebitamente come anche di coloro che sfruttando un marchio nazionale cercano di "abbindolare" l'utente medio, soprattutto se quest'ultimo ha pochi mezzi per discernere un buono strumento. Altra cosa che mi da fastidio è la presunta uguaglianza al blasonato MK6 somiglianza che, da buon conoscitore delle vecchie glorie selmer, sono pronto a smentire punto per punto.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

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