MyLadySax (ma è un nick che hai preso da Lester Young? ;) ) ed in generale come avrebbe detto il buon Lester, Ladies, mi trovo molto d'accordo con quello che dici; d'altra parte anche le affermazioni di Zappa sono molto più che condivisibili. Il problema della critica d'arte secondo me si risolve in due parti contrapposte e distinte: dall'una c'è l'artista che attraverso la propria creativitÃ*, inventiva, ingegno, tecnica, ma sopratutto egocentrismo si manifesta nella propria descrizione del Soggetto; dall'altra abbiamo il critico che, nel migliore dei casi attraverso la propria preparazione culturale, l'approfondita dimestichezza, consapevolezza, sensibilitÃ*, lungimiranza, competenza ma sopratutto generositÃ* aiuterÃ* lo stesso artista nella razionalizzazione della sua azione rispetto al Soggetto.
Purtroppo le cose raramente sono in questi termini: l'artista spesso da egocentrico diventa egoista, ed il critico (avendo pure lui un ego) tende a diventare demiurgo egli stesso della nuova definizione dell'arte, di cosa è accettabile e di cosa non lo è, inventandosi etichette e creando divisioni che magari l'artista avrebbe del tutto evitato.