Una domanda legittima: quanti di questi sassofonisti hanno un'attività concertistica e discografica degna di nota? O parliamo perlopiù di insegnanti?
Dal mio piccolo della mia attività musicale posso assicurare che con il setup in voga nella classica non riuscirei a passare la seconda fila di sedie di un auditorium medio (sarà un mio limite per carità) e purtroppo anche il tizio sconosciuto nell'ultima fila paga il biglietto e vorrebbe godersi il concerto in barba alle "p...ppe mentali" dei saxofonisti classici...
Lungi da me dire poi che per fare classica ci vuole il Mark VI, uno deve scegliere il proprio setup in base ai gusti e al suono che ha in testa: dico solo che l'imposizione di un setup unico e indiscutibile è una scelta votata più a un fattore di "comodità" (io la chiamo pigrizia) in quanto si sa come si comporta un determinato setup in qualsiasi condizione, che guarda caso è anche ESTREMAMENTE facile da gestire, inoltre il basso volume di suono generato dal suddetto è piuttosto modesto il che per uno che magari insegna 5-6 ore al giorno di seguito può essere un "vantaggio" (mah!?). Chi ci rimette in ogni caso è sempre l'allievo in quanto magari alcuni si trovano con il setup estremo chiuso ma altri non riusciranno mai a trovare il proprio suono. E' un discorso lungo in ogni caso che rischia di allargarsi troppo.