Che il Mark VI non sia un sax adatto a fare classica è una fesseria colossale: è stato il mio sax principale per anni prima di passare a R&C e ci ho praticamente vinto tutti i concorsi cameristici e di musica contemporanea senza contare le decine di concerti in situazioni che vanno dal solo al sax e orchestra.

La storia è un'altra: in conservatorio o suoni un Selmer "recente" o ti creano problemi probabilmente per poca cognizione di causa senza ovviamente sapere che, soprattutto sull'alto, le problematiche di intonazione che affliggono il tanto decantato SA80II sono assenti nella maggior parte dei Mark VI e ignorando che dietro il progetto Mark VI c'è uno dei più grandi interpreti classici che la storia ci ha regalato, ovverosia Marcel Mule. Allora qual'è il motivo di questa ritrosia? La meccanica forse? Eppure la meccanica MK6-SBA è simile in tutto e per tutto a quella di un selmer moderno e anzi proprio su questi modelli si è iniziato a sperimentare una meccanica di nuova concezione, ergonomica e di facile approccio (per molti peraltro resta ineguagliata).

Altra considerazione: un serie 3 moderno sfiora i €4000, subisce una svalutazione dell'usato di oltre il 40% e soprattutto... suona come suona. Di conseguenza mi resta davvero difficile comprendere le motivazioni di questa ritrosia. Certo, se paragoniamo le cifre di un MK6 con quelle di un usato moderno è ovvio che spenderesti molto meno e nessuno ti vieta di studiare su un saxofono professionale moderno.

Tornando al tuo quesito, si forse €4600 per un MK6 del 70 è una cifra un pò alta rispetto al prezzo di mercato. Ovviamente bisogna vedere come suona e in che condizioni è questo sax.