Atkis, io vorrei avere una formazione prevalentemente di stampo classico, e per questo mi sono cercato un maestro che fosse anche un ottimo interprete di quel repertorio (classica e contemporanea). Il genere di musica a cui sono interessato non si limita però solo al classico, né al jazz.
Detto francamente: non mi piacciono né tutta la musica classica, né tutto il jazz. Mi interessa la terra di mezzo, il jazz che occhieggia alla sperimentazione accademica (Coltrane, Shepp, Coleman, Corea, Bley, Miller...), la classica che si è fatta ricerca (spesso riassunta da noi con la parola "contemporanea", anche se l'invidia del pene di qualche canzonettaro-manager politico ne ha fatto ormai un false friend per dire modern music), la musica antica e le sue permanenze nella tradizione folklorica.
Ho la necessità di acquisire una tecnica che non diverrà mai particolarmente fine, ma che perlomeno poggi su basi solide. Benissimo, quindi, la formazione classica così come mi viene impartita, ma meno bene la qualità del repertorio da studiare. Che sopporto, perché so che è come la medicina un po' amara, e perché so che a tanti ha fatto bene. Ma che non riuscirei a sopportare se non ci mettessi anche la lettura di qualche lavoro di qualità musicale più "sofisticata". Il rischio sarebbe quello di concentrarsi un po' troppo sull'aspetto meccanico della musica, e meno su quello interpretativo (che interpretazione si può dare alle marcette del Lacour?)
È lo stesso con il pianoforte: si passano anni a studiare Czerny, e affrontare i grandi autori sembra quasi il premio di fine giornata. Nei primi anni al massimo si concedono qualche sonatina di Beethoven e qualche romanzetta di Mendelssohn. Nel mondo della tastiera va meglio con Bach: quel furbone ha scritto tanti capolavori accessibili anche alle ditine dei bambini. Non sono sicuro che esista un Bach didattico per il sax, ma ho il sospetto che tanto Bach potrebbe adattarsi perfettamente al sax, così come lo si è voluto adattare al pianoforte.
(A proposito dell'impiego del sax nella musica classica: secondo me è del tutto lecito. A parte il fatto che esiste una vasta letteratura di alta qualità, anche se in genere molto trascurata dal mercato e dagli stessi interpreti, la musica classica è vissuta a lungo, nel nostro paese, nelle bande - od orchestre di fiati che dir si voglia. Come si ritiene ancora lecito suonare Bach o Mozart con l'orchestrona straussiana, non vedo perché non si dovrebbe continuare a proporre la musica classica in versione per soli fiati, versione in cui la flessibilità del sassofono risulta indispensabile).
(Altra parentesi: quando ancora la fiera degli strumenti musicali di Pesaro non era stata affossata, la parte più interessante della manifestazione era il concorso nazionale per bande; è lì che ho capito la bellezza e la potenza dell'orchestra di fiati, che da noi sembra voler decadere come tante altre cose belle del nostro patrimonio).
Paolo