Un paio di settimane fa ho seguito la prima lezione di flauto - una lezione che mi ha aiutato a cambiare completamente l'approccio allo strumento. Dopo alcuni giorni di esercizi sulla sola testata, è stato facile fare tutte le note della prima ottava, forti e chiare. Pian pianino sto conquistando anche la seconda ottava.
Essere seguiti da un'insegnante è ben diverso dal cercare di cavarsela con le lezioni su internet. Spero di poter seguire l'ottima docente almeno in qualche sporadica lezione.
Il flauto permette di porre in prospettiva il sax. Le cose in comune (la stessa tecnica di respirazione) ad un certo punto si differenziano, e i due strumenti si osservano da punti di fuga opposti. Capire l'uno permette di capire meglio l'altro strumento.
Inoltre, il suono del flauto, sentito attraverso le dita, è bellissimo. Ha sfumature sottili che il sax non ha. La mancanza di corpo, di vera robustezza rispetto al sax, è compensata dalla capacità di accedere al dominio del diafano, territorio inaccessibile al sax.
Esercitarsi al flauto è più facile: la portata è minore, si aprono più spazi per poter suonare anche a sera. Non mancano nemmeno in questo caso gli inconvenienti: incontrandomi tra i boschi, una coppia ha girato l'auto e dev'essere corsa a denunciare un uomo armato. E una coppia di omosessuali, parcheggiata accanto a me, mi ha lanciato messaggi dopo aver intuito, vedendo che suonavo uno strumento da donna, che ero disponibile. Suonare è sempre un pericolo sociale, in Italia.
Paolo