benvenuto nel ClubOriginariamente Scritto da ptram
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benvenuto nel ClubOriginariamente Scritto da ptram
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(scusate... non ho resistito...)
applicati un pochino che puoi far meglio, le risorse non ti mancano, suvvia un pò di fantasia!
si sta pur sempre parlando dello studio di un sax professionale...
(nel Club sei socio onorario)
Tzadik, questo è un thread per famiglie!
gf104, è vero, e mi piacerebbe studiare un modo per farne una professione...
Da ragazzino, quando prendevo le prime lezioni di pianoforte, l'insegnante ci faceva suonare su un pianoforte ben messo, ma niente di speciale. Quello bello lo teneva di là, in salotto, e veniva suonato solo nelle grandi occasioni. C'era come un sentore di incenso in quella stanza sempre in penombra. Mi è rimasto un inquietante senso di rispetto religioso nei confronti degli strumenti "belli".
Paolo
Sono anch'io un principiante ed anch'io quando dopo alcuni mesi che avevo iniziato a prendere lezioni sono passato da un Selmer Bundy da studio vintage ad un King Zephyr Special sempre vintage,ma tutt'altro pianeta(il mio maestro ogni volta che mi presento a lezione con il King ride e mi dice:''Tu non te ne rendi conto,ma è come se girassi con una Ferrari''),mi ero prefissato di continuare ad usare il Bundy e preservare il più possibile il King,ma dopo averlo suonato un paio di volte ed aver colto le differenze abissali tra i due strumenti non sono riuscito più a tornare indietro ed il primo sax è finito in soffitta.
incredibile questo post potrei averlo scritto io.Originariamente Scritto da secondaserie
Selmer Bundy 1967 tornando al sax (tenore) dopo molti anni, al quale è seguito un King Zephyr del 1954.
Pensavo di tenere il Bundy, ma come è stato detto qui sopra, anche il mio è volato via in neanche 2 settimane.. (buono strumento da studio comunque, suono ottimo, digitazione più scarsa).
★ Tenor King Silversonic Gold Plated 1961 | Super 20 1957 | Zephyr 1948
★ Tenor Conn Transitional
★ Soprano Yanagisawa S901
★ Alto Buescher True Tone
★ Baritone Pennsylvania Special
forse per il pianoforte è un discorso diverso, perché dovevano suonarlo gli allievi... anche io sono gelosa del mio strumento e lo farei toccare raramente ad altre persone...Originariamente Scritto da ptram
"Non basta consacrare molte ore del giorno alla scale o agli esercizi di agilità; ciò che importa più di tutto è di studiare la sonorità in tutte le sue gradazioni e soprattutto l'arte di legare i suoni fra di loro."
Come secondaserie e Rocknrollaz, anch'io ho dovuto suonare un paio d'ore con il sax tosto per capire che la domanda iniziale non ha senso. Quando si entra in simbiosi con un oggetto del genere, con la sua magia incantatoria, è impossibile tenersene lontano, e non si può far altro che cercare ogni scusa per poterlo suonare.
Forse, bilancio permettendo, terrò da parte il sax da studio per eventuali uscite in pubblico "pericolose" (locali affollati, palchi all'aperto). Mi sembra di ricordare che fosse comunque un buono strumento, dalla buona meccanica. Anche se non ricordo come suonasse: era qualcosa di molto diverso dal "mio" sax, qualcosa che produceva un bel suono, ma non portava alla luce un'"altra" voce, una voce distante e incarnata.
Ho detto "il mio" sax? Per il modo in cui si impone la sua presenza fisica, preferisco considerarla femmina. È in un registro femminile che canta. La chiamerò Goldie.
Paolo
Goldie doh!
Se non vieni a postare anche sull'isola, vengo li e ti prendo a calci ! :ghigno:
Schiaccio e baratto ergo sum
Metronomico della "Ostello Quarna Nightmare Band"
Anche se gioco in casa "il_padrino della cupola"
Sax_Gallery
Eh, non so se "Goldie" mi lascia uscire! :-)
Dopo qualche giorno, devo davvero riconoscere che studiare con uno strumento di qualità elevata dà una prospettiva diversa sulla musica. Lo strumento "professionale" è più malleabile di quello "intermedio/da studio", è più facile e permette di controllare meglio il suono. È un po come quando passavo dal mio buon verticale anonimo ad uno Steinway a coda.
Sto tra l'altro prendendo pratica con il Bari 64, che pur richiedendo più fiato rispetto al bocchino Schreiber in plastica più chiuso che usavo prima, ha un suono molto più bello, meno nasale, più pieno e con molta più dinamica. Lo si nota anche con lo strumento meno "lussuoso", dove però non sembra scattare quella scintilla magica che fa vibrare il suono e fa cantare lo strumento.
Le Rigotti 2,5 Medium che continuo ad usare restano molto facili e gradevoli. Purtroppo, la legatura che ho ricevuto con il Bari non è granché (troppo piccola), e si rischia inavvertitamente di strozzare l'ancia. Se si lascia tutto leggero, l'ancia resta in posizione e canta che è un piacere.
Pregio del soprano a pezzo unico: non c'è la noia di dover montare e smontare il collo. La pulizia, con un panno che entra nell'apertura del collo, è alla fine altrettanto facile.
Paolo
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