Ciao Calzaferri, ma finora hai suonato sempre col Jody Jazz che avevi già? Non hai provato a prendere in considerazione un semplice cambio di marca e tipo di ance, e lo stesso per le legature?Originariamente Scritto da calzaferri
Ciao Calzaferri, ma finora hai suonato sempre col Jody Jazz che avevi già? Non hai provato a prendere in considerazione un semplice cambio di marca e tipo di ance, e lo stesso per le legature?Originariamente Scritto da calzaferri
La fortuna del V16 è che lo trovi in moltissimi negozi, quindi non faticherai a provarne uno.
Il V16 per soprano esce in due versioni: camera piccola (S) e camera media (M). Sicuramente valuterei il secondo in quanto in genere gli R&C tendono a dare il massimo con becchi a camera larga.
Tra i becchi a camera larga moderni puoi provare:
-Drake Son of Slant
-Theo Wanne Gaia
-Aizen Slant
l'alternativa economica è prendere un Otto Link moderno e far aprire la camera (oltre a fargli dare una "raddrizzata"). Simone Borgianni può farlo con risultati eccellenti.
Oppure, sempre se vuoi risparmiare, prendi uno dei tanti becchi vintage (prima degli anni '40 i becchi a camera larga erano la norma) e lo fai reworkare all'apertura desiderata. Purtroppo se si esagera con l'apertura e se si va troppo oltre la misura originaria si rischia di schiarire troppo il becco in questione. Tra i becchi d'epoca reperibili su internet (ebay ad esempio) senza svenarsi: Woodwind co., Buescher, Martin, Conn ma ce ne sono a centinaia di marchi analoghi.
Se riesci a provarne uno, valuta anche un Otto Link Slant Signature, ma andiamo su cifre da capogiro. Io ne ho uno oltre a una copia fatta da Maurino-Licostini che sto utilizzando maggiormente, e tra i becchi "scuri" è a mio parere il top.
Dal sopranino al baritono R&C
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Io utilizzo il vandoren che citi e mi trovo benissimo e fa al caso tuo ...prima utilizzavo l 'aizen , più facile come emissione ma la qualità del suono del vandore è decisamente migliore rispetto l'aizen
Tenore Selmer Mark VI 168000 - ottolink florida 8
Tenore Selmer Mark VI 170000- ottolink 7
Alto Selmer serie I - selmer D
Saxello R1jazz - Vandoren v16
Altello R&C num. 5 - Aizen 6
Soprano diritto Yanaghisawa 992 in bronzo - Vandoren v16
Che io sappia... sui Vandoren per soprano esiste solo un tipo di camera.
Su quelli per alto esistono due camere: camera "stretta" (che corrisponde alla camera "media" dei Meyer) e camera "media" (che corrisponde alla camera "larga" dei Meyer).
Generalmente se si deve allargare la camera del bocchino, bisogna anche restringere la finestra (accorciarla), altrimenti si rischia di avere un bocchino "fuori pitch": se fate caso tutti i bocchini a camera larga (escluso il Wanne) hanno una finestra più corta.
Non è solo il volume interno che concorre a generare il giusto pitch per le note... ma anche la forma di quel volume. :zizizi))
Errata: camera M intendevo
Dal sopranino al baritono R&C
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Ho avuto entrambi e l'Aizen l'ho cambiato presto in quanto, nonostante fosse davvero ben fatto, dava una resistenza pressoché nulla e di conseguenza il suono era eccessivamente "aperto". Inoltre mi dava una fastidiosa "ronza" parassita ineliminabile, caratteristica che ho riscontrato su tanti becchi Aizen. Non dico che sia un difetto, anzi per alcuni può essere addirittura una caratteristica accessoria interessante, ma io preferisco un suono più "puro" in genere.Originariamente Scritto da lalbertojazz
A Londra invece durante una serie di concerti che ho tenuto in gennaio ne ho utilizzato uno identico (ho dimenticato a casa la borsa con le mie imboccature :cry: e lo staff di sax.co.uk mi ha gentilmente aiutato prestandomi alcuni becchi) ma di recente produzione e il problema di questa fastidiosa "ronza" era assente.
Dal sopranino al baritono R&C
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Interessante, ho modificato spesso la forma della finestra ed ho avuto sempre effetti timbrici ma mai di intonazione :roll:Originariamente Scritto da tzadik
se cambia il timbro cambia anche l'intonazione, è vero però che emettendo in maniera diversa l'intonazione la si può riconquistare in caso contrario le relazioni cambiano tra le note e tra le varie parti di registro.
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
Il punto da tenere in considerazione è che il volume interno di un bocchino è calcolato approssimando la porzione mancante del corpo dello strumento se fosse un cono chiuso verso l'estremita dove va imboccato il bocchino.
Da questo assunto si fa un calcolo di massima per cui poi si va a creare un bocchino che sia proporzionato per "coprire" quel volume mancante.
Da qui in poi succede che strumenti diversi (che siano moderni o vintage) avendo conicità diversa e canneggio diverso possono avere un volume "mancante" leggermente diverso. Per ovviare a questo si può agire intervenendo sull'innesto del bocchino sul sughero.
Capita (è un fenomeno fisico comune) che cambiando la posizione del bocchino sull'innesto (e non mi riferisco solo a bocchini "allargati" anche a bocchini in condizioni "originali") l'effetto sul pitch non sia costante su tutta l'estensione dello strumento ma sia più evidente su certi registri che in altri.
Da qui l'assunto che variando la volumetria interna del bocchino, va cambiato anche il volume di controllo che poi varia con il movimento dell'ancia (che dipende sia dall'apertura, sia dalla dimensione della finestra).
Modificando le proporzioni del bocchino si possono ottenere variazioni più o meno significative sia sul timbro sia sul "pitch tendency" del bocchino stesso.
Di base però, se notate sui bocchini "copiati" dallo Slant Signature vero e proprio (Aizen, Drake, Morgan... etc etc) la finestra è ben più corta della media per questo motivo. :zizizi))
Fatico a capire: il volume "mancante" come lo definisci tu è coperto dalla superficie dell'ancia che fino al punto di stacco dei binari aderisce perfettamente con il resto del becco... In ogni caso: confrontando il mio Slant con un Early Babbitt "recente" (camera small, la finestra è pressoché identica e piuttosto "grande". Idem per la copia Slant realizzata da Maurino-Licostini che sto utilizzando basata su uno Slant ancora più vecchio del mio.
Su becchi più di concezione più "antiquata" (Buescher ad esempio) in effetti la finestra è più piccola.
Tuttavia strano che nei becchi "slantizzati" da Simone non si riscontrino particolari squilibri di intonazione pur avendo analoga finestra.
Dal sopranino al baritono R&C
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Ah con ciò non voglio dire che la finestra sia ininfluente, anzi, a diverse aperture corrisponde un modo diverso a livello di elasticità con cui reagisce l'ancia (in genere infatti becchi con finestra "piccola" tipo il Woodwind ad esempio, sembrava dare una resistenza maggiore di quella che ti saresti aspettato in quanto era chiusissimo).
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Mah sarà che a ritocca i becchi nun se bono :lol: :lol:Originariamente Scritto da Simone Borgianni
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Questa foto l'avevo vista, curioso il Tone Edge moderno, mai trovati con la camera quadrata, a dire il vero neanche l'EB ho mai visto in quel modo, lo slant invece si.
Forse alla fine le cose sono anche molto più semplici di come si pensi, in teoria il discorso fila, in realtà magari prendendo un modello corrente , e oltre all'equilibatura si toglie il restringimento poi magari si innesta 4/5 mm in più (quando serve)e si ottiene una timbrica assai interessante .
Io riporto solo la mia esperienza, nella fattispecie proprio sul TE da soprano almeno quest'anno ne avrò fatti 5/6 , nessun problema di intonazione riscontrato.
e aggiungerei meglio così :lol:
Le finestre sono proporzionate alla lunghezza inferiore del becco.
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