a grandi linee concordo,
secondo me pero' molta influenza l'ha anche il fatto che i sassofonisti che te citi sono radicati profondamente nella storia. Per quanto mi riguarda per lo meno, ci sono cresciuto...
penso che bisognerebbe dedicare la stessa attenzione ai contemporanei, per questo tiro fuori spesso nomi che non vengono citati moltissimo e che reputo originali (Chris Speed su tutti ha fatto una ricerca sonora e di linguaggio tutta sua).
C'e' un video che postai poco tempo fa, che secondo me evidenzia bene 2 sassofonisti recenti ciascuno con la sua originalitÃ*, è bellissimo lo riprongo anche qui:
http://www.youtube.com/watch?v=jK2O1kVeFH4

è bello vedere come approcciano diversamente l'assolo chris cheek e tony malabi.

Detto questo,
io ci provo ma alla fine dei conti dei recenti nessuno ha un suono che mi emoziona come quello di Dewey Redman, o di George Adams...(senza scomodare Coltrane) e penso che ci sia una certa "omologazione" di ambiente sonoro molto dovuta anche all'accademia...[/quote]
L'indirizzo riportato riguarda la Liberation Music Orchestra di Carla Bely e Charlie Haden in un bella interpretazione (con qualche scricchiolio del trombettista che conduce il tema) del celeberrimo Adagio di Samuel Barber, ma niente assoli di sax.
Tutto sommato, comunque, non mi pare che il nostro disaccordo sia tanto grande.
Forse, è solo una questione di accenti.
Se rintracci il video che mi hai proposto, sarò lieto di vederlo e comunicarti le mie impressioni.