Per essere un guru del refacing , ce la mette tutta per non sembrarlo.
Abita in una zona a me cara , sulla via Appia , quando la via consolare è ancora dentro la città ma si scorgono in lontananza i primi resti degli antichi acquedotti della città eterna.
Un quartiere popolare,pieno di vita, una palazzina anonima.
Mi accoglie , sembra un vecchio compagno di Liceo . E sa metterti a tuo agio.
Ci accomodiamo in un salottino con un tavolo ; dietro di noi un divano ,con un sax tenore appoggiato sopra (ho notato un braccialetto giamaicano , di quelli che ti regalano simpaticamente i venditori ambulanti , arrotolato alla fine del chiver , in tono con il personaggio).
In fondo al salottino , in penombra (ieri era nuvoloso e caldo , stanotte a Roma è piovuta sabbia) un tavolino con gli arnesi del mestiere, si sarà alzato almeno 4 volte a misurare le imboccature.
Scrupoloso , attento.
Poi mi ha detto cosa voleva fare , con discrezione mi ha consigliato, quanto avrei speso , quasi con timidezza.
Abbiamo parlato un po’ :la sua posizione è che bisogna suonare , senza tanti crucci .
La mia : in una società ‘saxocratica‘,bisognerebbe imporre il l’obbligo per legge del ricorso ai refacer una volta ogni 10 anni . Naturalmente io sarei in regola , gil ho portato , tra l’altro , un bocchino che ho comprato nel 1980 !
Cita un aneddoto : Chris Potter da Roberto’s (NY City) prova delle imboccature , svariate imboccature ; chi lo ascolta da fuori sente sempre e solo un suono , quello di Chris Potter.
Cosa ho capito ? C’è un percorso da fare , molto intimo e personale , nello studio del saxofono , che procede per gradi ed è una sorta di confronto tra lo strumento e chi lo suona , dove spesso è preponderante la ‘personalità dell’hardware’ (concedetemi il termine) , del setup ; in altri rari momenti , invece e con molta fatica e studio , vince la ‘personalità del soffiatore’, con il suo canneggio interiore , personale , unico .
Credo il vero traguardo di ogni saxofonista : arrivare ad essere lui il ‘suono’ .
L’imboccatura ? Deve essere comoda , non distrarti , deve lasciare che il tuo unico pensiero sia suonare…
Se tutti i saxofonisti facessero così , probabilmente Filippo resterebbe senza lavoro ; invece mi ha detto che ci saremmo sentiti tra 4/6 settimane ; incluso il sottoscritto , siamo in molti a giocare , da fare non gli manca di certo.
"Mi porto il sax per provare il bocchino quando è pronto ? Ma no , te lo porti a casa e lo provi una decina di giorni : mi fanno sorridere quelli che mi scrivono per mail dopo poche ore: ‘bellissimo , come suona, etc’" - appunto , penso io(persa un'occasione per stare zitto).
Mi saluta con l’invito ad andarlo ad ascoltare al prossimi incontro che farà alla scuola popolare di musica a Testaccio .
Poi mi tuffo nella metropolitana, torno a casa e mi metto a suonare .Col mio vecchio bocchino , io con qualche capello bianco in più , lui con qualche riflesso verde sull'ebanite.
Poi ripenso che mentre Filippo parlava il bocchino mi è anche caduto per terra...'sei fortunato perchè è caduto bene' , poteva rompersi.
Un segno del destino ?