Avevo aperto un post simile poi mi è stato giustamente fatto notare che esisteva già questa discussione mai ripresa da più di 13 anni.
Io onestamente non credo che con il tempo il bravo (o il cattivo) sassofonista crei dei cambiamenti nella struttura molecolare dell'ottone, né che il sassofono "ricordi" di essere stato suonato "tanto" e "bene" e neanche che il mio sax sia calante su alcune note perché è stato "sfogato male": mi assumo tutta la colpa. Sarebbero fenomeni che sfidano le leggi della fisica, oltre che la logica. Credo che, molto più banalmente, la "sfogatura" consista nel fatto che nel tempo cambiano il musicista, che si adatta allo strumento, e i tamponi (troppo duri appena usciti di fabbrica o dal riparatore, poi giusti per un lungo periodo, poi il logoramento nell'ultima parte della loro vita); credo che anche le meccaniche, i feltrini ecc. abbiano un periodo di funzionamento ottimale successivo al loro primo periodo di esercizio. Ma forse un riparatore (più che un sassofonista esperto) potrebbe insegnarmi qualcosa di nuovo.