Citazione Originariamente Scritto da FrankRanieri
Ciao a tutti,
ho letto con molto interesse il thread e vorrei dire che secondo me, vale la pena di fare qualche test empirico... perchè non registrarsi, magari in concomitanza dell'acquisto, del cambio di sax o magari a seguito di lavori di tamponatura, ecc.? E poi magari dopo un annetto rifare la registrazione....? Scommetto che il suono è diverso...
Io sono partito con uno yamaha YTS-25 e devo dire che i giapponesi hanno una lega che secondo me si modifica meno nel tempo. Poi sono passato a Selmer (Reference 54), ok tutt'altra impostazione ma...all'inizio il suono era chiuso, privo di armonici. Dopo 5 anni era migliorato e anche di parecchio! Il fatto è che il sax è uno strumento vivo, perchè noi ci soffiamo dentro e vibra...e non è mica cosa da poco...non dobbiamo pensarlo come un pezzo di metallo e basta...negli anni, gli armonici suonati, le vibrazioni, le differenze di temperatura, noi stessi, tutto contribuisce a plasmare il suono di quel sax.
Pensate solo alla mole di vibrazioni a cui è sottoposto nel corso degli anni...quando si suona si generano degli armonici complessi, e secondo me col tempo mutano (seppur di poco) la composizione molecolare della lastra.
Se prendete un Sax del '38 rimasto insuonato ed uno dello stesso anno suonato in modo normale sentirete un abisso di differenza!! Basta chiedere ai collezionisti, in genere posseggono strumenti suonati molto poco, con il 99% di lacca originale...
Pensateci, in tutti questi anni non sono mai stati fatti degli studi di ricerca seria sulla dinamica molecolare dei saxofoni...Secondo me conosciamo ancora poco circa questi meravigliosi strumenti...

Si, ecco: era proprio ciò che intendevo. Facile a dirsi dopo che qualcuno lo ha giÃ* scritto, ma diciamo che io avevo scritto la parte precedente il tuo magnifico discorso, senza analizzare e dilungarmi sulla conclusione pratica.
Il suono cambia e muta nel tempo come qualsiasi altra cosa, la struttura molecolare dello strumento, beh anche. Ovviamente, seguendo questa scia temporale, inarrestabile e "trascendente" (oserei dire) anche il Sassofonista cambia: muta la sua condizione, può andare avanti tecnicamente e musicalmente, come può anche regredire. Ad ogni modo, l'avanzamento e le modifiche temporali, fisiche e tecniche sono percepite da tutti gli elementi sopra citati. Questo è sicuro.