Nel valutare uno strumento, alcuni giudizi possono avere un fondamento tecnico e quindi volendo anche ""scientifico"""... però il sassofono è uno strumento musicale, deve produrre "suono" e il suono dovrebbe diventare "musica".
Il sassofonista italiano medio vuole e desidera un suono ""associabile"" a quello di un Selmer Mark VI... quindi la comunità scientifica tenderebbe comunque ad attribuire maggior valore a qualsiasi cosa sia più o meno simile a quello che esce da un Selmer Mark VI.
La storia di uno strumento o la storia di un particolare modello di strumento è parametro per valutarne il valore economico (che non è necessariamente legato al valore intrinseco... ma si spera di sì), influenza la "rivendibilità"... però l'associare il valore intrinseco alla storia ha un senso fino a un certo punto: i gusti prima o poi cambiano... :D-:
Gli strumenti vanno valutati per quello che producono in chi li suona... e magari pure in chi li ascolta... secondo i gusti personali. :-leggi-:
Quello che si può accettare è che si possano classificare gli strumenti per la destinazione d'uso o anche per il tipo di sonorità, mettendosi d'accordo sulla terminologia da usare. :-leggi-: