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Discussione: I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

  1. #1

    I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

    CARYL FLORIO

    Chiusa una porta in Europa e Russia, un’altra se ne apre in America.
    Incoraggiato dal popolare successo del suo tour europeo, con e senza Gilmore, Lefebre proseguì nella sua attività espandendo la portata delle sue performance al sax.
    Durante il suo viaggio in Europa, il primo da quando si trasferì negli Stati Uniti, Lefebre probabilmente ebbe modo di ripensare a una serie di opere scritte per saxofono, inclusi alcuni brani per ensemble di sax, pubblicate quasi esclusivamente da Adolphe Sax a Parigi. Tornò in America con un rinnovato interesse di coltivare maggiormente il repertorio originale del suo strumento.
    Allo stesso tempo, il compositore Caryl Florio (pseudonimo di William James Robjohn, 1843-1920) stava cercando musicisti interessati ad eseguire le sue composizioni originali. Secondo il New York Times:

    “Il Sig. Florio, la cui attività è legata principalmente a delle performance musicali a New York, ha lavorato alla sua professione con semplicità e coscienza e ha mostrato una crescita costante... è un abile compositore, di buone idee e di poetica fantasia le quali trovano la propria espressione in aggraziate forme musicali.
    Le sue caratteristiche come compositore sono associabili più a quelle di un tranquillo studente che a quelle di un audace e originale pensatore... Il Sig. Florio è un musicista di cultura e di abilità, noto... in questa città da oltre 10 anni come un affabile studente e musicista.”

    Il New York Daily Tribune approfondì ancor di più i talenti musicali di Florio:
    “Possiede molte delle doti e delle qualità che deve avere un compositore di musica. Sul lato tecnico, possiede conoscenze e abilità; sul lato intellettuale gli è attribuito un sapore delicato, una poetica fantasia, l'amore per tutto ciò che è elegante e delicato e una attitudine naturale per un’aggraziata espressività sia nella melodia che nelle parole...”

    Florio e Lefebre hanno visto accrescere la propria reputazione ed entrambi stavano cercando di migliorare ulteriormente la loro carriera. In questo modo, il compositore in cerca di musicisti in grado di eseguire le sue opere e il concertista voglioso di promuovere se stesso e il suo strumento, fecero una accoppiata perfetta.
    Questi due uomini unirono le forze alla fine degli ani ’70, probabilmente dopo il ritorno di Lefebre dal suo tour Europeo.
    La loro collaborazione fu davvero fruttuosa; Florio tra il 1879 e il 1885 diede vita a non meno di quattro opere per saxofono:
    Introduction, Theme and Variation (1879) per saxofono e piccola orchestra; Allegro de Concert (1879) and Menuet and Scherzo (1885) per quartetto di sax; Concertante Quintet (1879/80) per piano e quattro sax.
    Introduction, Theme and Variation per sax contralto in Mib e piccola orchestra (l’organico in partitura è il seguente: sax alto solo, flauto, clarinetto, fagotto, due cornette, trombone, timpani e archi) può essere considerato come la prima opera originale per sax solista e orchestra sinfonica mai scritta.
    Paragonabile al Concertino di Weber, questo lavoro è considerabile come di maggior sostanza rispetto agli assoli per sax e banda coevi.

    Lefebre era interessato anche a coltivare il repertorio originale per il New York Quartette Club, del quale fece parte a partire dalla fine del 1873.
    Negli ultimi mesi del 1878, dopo che Strasser laciò Gilmore trasferendosi a Boston, il New York Saxophone Quartette Club composto da Wallrabe, Lefebre, Steckelberg, e Schultze venne riunito come la sezione dei sax del “Twenty-second Regiment Band”.
    Il quartetto venne di nuovo ingaggiato per una serie di concerti presso il “New York’s Grand Opera House” nel dicembre del 1878.
    L’”American Art Journal”, riferendosi al New York Saxophone Quartette Club, fece un’acuta osservazione:
    “...uno dei maggiori ostali è la presenza di un piccolo numero di composizioni esistenti per questo tipo di quartetto, ma la buona sorte portò la notizia dell’esistenza di questo quartetto a Caryl Florio, uno dei più talentose musicisti ben noto come pianista e organista di grande merito e ammaliante compositore. Florio, colpito dal bellissimo suono prodotto da questa innovativa combinazione, ha scritto e arrangiato un vasto e raffinato repertorio per questo ensemble.
    Tra gli altri numeri di questo repertorio può essere senzaltro menzionato il “Concertante Quintet” per pianoforte e quattro sax, una novità assoluta in quanto non si ha menzione di altre composizioni scritte per questo organico.”

    Una tappa importante tra le performance del New York Saxophone Quartette Club avvenne il 30 aprile 1880, come parte de un concerto presentato da Caryl Florio. Florio era una ben nota e rispettata figura in quei tempi a New York City, avendo iniziato la sua carriera come voce bianca solista presso la “Trinity Church”, e da allora al suo “concerto di presentazione dei suoi lavori” nel 1880 egli compose brani dei più disparati stili inclusi inni ecclesiastici e non, un trio con pianoforte, un quartetto d’archi e due opere.
    “Il concerto del Sig. Florio” comprendeva una serata interamente dedicata a sue composizioni strumentali e vocali. Degli otto pezzi eseguiti, due erano affidati al New York Saxophone Quartette Club: l’ “Allegro de Concert” e il “Concertante Quintet”.
    Lefebre suonò inoltre il clarinetto accompagnando uno dei brani vocali; per questa performance ottenne dei calorosi “bis” dal pubblico.
    Per quel che riguarda i broni per saxofoni, il critico del New York TImes sembrò distratto da una così rara apparizione concertistica:

    “Il quartetto di saxofoni “Allegro de Concert”, era così inusuale per il fatto che fosse stato scritto per questi strumenti e per il suo distacco dalle forme ordinarie che lo rende difficile da giudicare a un primo ascolto. In ogni caso il brano non sembrava particolarmente interessante anche se eseguito straordinariamente bene... L’altro brano strumentale era un quintetto per saxofoni e pianoforte (una strana e originale combinazione di strumenti), il quale non fu, forse, completamente apprezzato, in quanto era l’ultimo brano in programma.”

    Di diverso avviso riguardo questa serata era il “The Musical Courier”:
    “...i brani di maggior successo furono la “Mother’s Lullaby”, egregiamente interpretata da Miss Beebe, e il Quintetto per piano e quattro sax. Il gran piano “Chickering” si mescolava magnificamente con il suono dei quattro fiati.”

    e il “New York Daily Tribune”:
    “Era in programma un quartetto di saxofoni, lo spiritato “Allegro de Concert,”, il quale attrasse la più completa attenzione e alla fine del programma un quintetto composto dagli stessi strumento con in aggiunta un pianoforte; una eccellente combinazione.
    Il ricco e pieno suono dei saxofoni - soprano, alto, tenore e baritono - esce superbamente nelle graziose e ben armonizzate frasi del Sig. Floryo, ma il piacere che questi strumenti sono capaci di dare in una sala da concerto può risultare fuggente in quanto hanno poco potere d’espressione.”

    Un dettagliato e favorevole resoconto del concerto di Florio del 6 maggio 1880 pubblicato da “Musical Rewiev”, mette in rilievo le composizioni per saxofono così come le performance dei saxofonisti:
    “Il Sig. Caryl Florio lo scorso martedì sera diede il suo “Primo concerto per la produzione dei suoi propri lavori” presso la “Chickering Hall”; quando, nonostante la pioggia battente, era presente un rispettabile numero di altamente riconoscenti ascoltatori. Il Sig. Florio fece un audace tentativo presentando un programma che consisteva interamente di sue composizioni. Ma non si può dire che il rusultato non ripagò ampiamente la sua sfrontatezza. Florio è un ottimo esecutore; ha respirato per lungo tempo una atmosfera musicale, è un eccellette lettore a prima vista di musica per pianoforte e organo (un dono che gli ha permesso di non negligere lo studio di molta musica scritta per questi strumenti), e tra le altre cose ora si mostra ragionevolmente come compositore di musica vocale. Lo scorso martedì sera il Sig. Florio era assistito per quel che riguarda l’interpretazione del suo programma da un quartetto di saxofoni: i Signori Franz Wallarabe, E. A. Lefebre, Henry Steckelberg, e Wm. F. [sic] Schultze; dal ben noto quartetto d’archi del “New York Philharmonic Club”; da Signori Baird e Aiken del “English Glee Club”, e dal
    Dott. Hills; e dalle seguenti cantanti soliste: la Signorina Maria Brainerd, la Signorina Henriette Beebe, la Signora C. V. Lassar-Studwell (soprano), e la Signora S. Barron-Anderson (contralto).
    Le novità di questo programma erano un quartetto per saxofoni, Allegro de Concert; una scena per soprano, con obbligato di clarinetto e violoncello e un quintetto per pianoforte e saxofoni.
    Quest’ultima era una raffinata composizione, troppo interessante per essere messa alla fine del concerto, e rappresenta una prova notevole del fatto che un quartetto di strumenti risulta sempre ben sonoro anche in preseza di un ampio gran piano.
    Il Sig. Florio, il quale suonò la difficilissima parte di pianoforte, era costretto ad aprire completamente il coperchio dello strumento, con l’effetto di produrre un ammirevole equilibrio di suono tra il piano e i saxofoni.
    In tal modo, invece di descrivere la "nuova forma" del Sig. Florio come un errore, è bene avvertire certi pianisti auto-referenziali che hanno due alternative: o di rinchiudersi negli assoli e nei concerti con accompagnamento orchestrale, oppure di permettere ai saxofonisti di rimpiazzare gli archi nella musica da camera “domestica” che i Maestri hanno scritto per pianoforte quando questo strumento poteva suonare "più piano che forte."
    Nel quintetto del Sig. Florio la parte di pianoforte è così rilevante che questo lavoro potrebbe essere chiamato a ragione concerto per pianoforte con accompagnamento di quaartetto di sax.
    Per certo i saxofoni non possono prendere il posto di un quartetto d’archi, ma, tanto per cambiare, la combinazione è davvero piacevole all’ascolto e la curiosa gioiosità dei rapidi passaggi, specialmente quando vengono eseguiti dai suoni quasi percussivi del sax basso, è piuttosto deliziosa.
    Il suono di spicco era quelli dell’alto suonato dal Sig. lefebre, il quale si è reso noto la scorsa estate come il saxofonista solista della banda del Sig. Adolphe Neuendorff a Coney Island.
    L’Allegro de Concert ha fatto da vivace e fresca introduzione al concerto e è stata accolta con un applauso entusiasta.”

    L’Allegro de Concert rimase sconosciuto ai saxofonisti moderni finchè Richard Jackson della New York Public Library ritrovò il manoscritto originale.
    Jackson successivamente incluse questo storico lavoro nel suo “Democratic Souvenir: An Anthology of 19th Century American Music”, pubblicato dalle edizioni Peters.
    Il quartetto di Florio venne poi pubblicato separatamente da questa antologia nel 1988.
    L’Allegro de Concert comprende un’ouverture corale seguita da una spiritata fughetta.
    L’estensione utilizzata consiste in due ottave, con il soprano che si slancia per due ottave e una quarta (dal Si grave al Mi acuto).
    Ben sapendo che il sax soprano aveva un’estensione “di chiavi” che arrivava al Mib acuto, Florio scrisse per questi passaggi nell’acuto (batt. 213-5 e 220-2) un ossia all’ottava bassa, ma preferendo per certo l’esecuzione all’ottava superiore (cosa che probabilmente venne all’epoca rispettata).
    Un’approfondimento del Concertante Quintet per piano e quattro sax sarà discusso con maggiori dettagli nel 5° capitolo.
    Il Menuet and Scherzo probabilmente era in possesso di Lefebre quando morì. Siccome molti dei suoi averi vennero dati in pegno, il Menuet and Scherzo di Florio è probabilmente andato perduto.
    Il New York Saxophone Quartette Club continuò ad esibirsi per tutto il 1885.
    In questo periodo la sezione dei tenori di Gilmore includeva Henry Steckelberg (a partire dal 1882 circa), Fred ter Linden (circa1883-4) e E. Schaap (dal 1885 al 92 circa).
    E’ possibile desumere che Linden e Schaap suonarono il sax tenore nel New York Saxophone Quartette Club durante gli ultimi anni di vita del gruppo.
    Commentando la Gilmore Band e il suo personale, il “St. Louis Dispatch” sentenziò:
    “Il quartetto di sax è composto da Franz Wallrabe, soprano; Lefevre [sic], alto; Schapp [sic], tenore, and Schultze, baritono. Wallrabe e Lefebre condividono gli onori come solisti, e Schultze ha il merito di essere il miglior arrangiatore di musica classica del paese.
    Egli tratta i diversi temi con grande abilità, e la sua strumentazione è assolutamente perfetta.”

    Essendo questo l’unico riferimento a Franz Wallrabe come solista, questa recensione riguardava molto probabilmente il quartetto di sax (e non la Gilmore Band), dove il soprano e l’alto spesso condividono un ruolo predominante. D’altro canto non è chiaro se la discussione riguardante Schultze, “miglior arrangiatore di musica classica del paese” , fosse in relazione al “22nd Regiment Band”, al quartetto o ad altre attività.

    L’ultimo ingaggio del New York Saxophone Quartette Club fu presso una Soirée musicale, “Zeumon of Artists”, ospitata da Charles Kunkels il 19 ottobre 1885.
    in questa occasiene venne programmato il “Concertante Quintet” di Florio e probabnilmente venne eseguito il suo nuovo lavoro “Menuet and Scherzo”.
    Sembra che il New York Saxophone Quartette Club venne sciolto poco dopo questa performance, probabilmente a causa della morte del sax soprano Franz Wallrabe.
    Lefebre e Florio persero contatto dopo il 1885 e non si scrissero fino al 1902.
    Un ulterio “concerto per la produzione dei suoi lavori” presentato da Caryl Florio nel marzo del 1888 includeva due sinfonie, un concerto per piano e diverse composizioni vocali; sfortunatamente non vennero programmate nuove composizioni per saxofoni in questa occasione.

    Alla prossima puntata!
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  2. #2

    Re: I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

    Interessantissimo come sempre!! :bravo: Introduction, Theme and Variation per saxofono e piccola orchestra l'ho trovato in vendita su internet! Forse mi compro il cd; l'Allegro de Concert ce l'ho già, Menuet and Scherzo a quanto pare è andato perso; Concertante Quintet per piano e quattro sax però proprio non l'ho trovato in rete! David tu l'hai mai sentito? Sai dove si può trovare? Sai com'è Theme and Variation che quindi è probabilmente il primo pezzo della storia per sax solista e orchestra? A me quella musica interessa molto. Il quartetto di Florio è davvero parecchio bello secondo me. Ha delle sonorità davvero particolari. Molto d'atmosfera direi!
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  3. #3

    Re: I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

    Il Quintetto di Florio, secondo quanto dichiarato in questo testo, era in possesso del nostro Lefebre. Alla sua morte è stato dato in pegno assieme ad altri oggetti di sua proprietà ed è probabilmente andato perso. :( :(
    Forse ce l'avrà qualcuno in cantina e nemmeno lo sa...

    Comunque la musica di Florio è davvero interessante, non magari come quella dei suoi contemporanei tardo-romantici (di fronte a un Brahms scompare...), ma sicuramente siamo già un passo avanti alle composizioni pubblicate da A. Sax, in quanto il sax non viene più sfruttato esclusivamente come strumento "bandistico" ma inizia a mescolarsi anche con strumenti della tradizione "classica" e ad uscire quindi da questo contesto. Questo quintetto ad esempio fa subito pensare a una sorta di "rimpiazzo" degli archi nella tipica formazione 2 violini, viola, violoncello e pianoforte.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  4. #4

    Re: I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

    Allora, dopo lunga attesa (non è stato facile trovarlo) sono riuscito a mettere le mani su "Introduction, Theme and Variation" per saxofono e piccola orchestra, che come detto sopra è probabilmente il primo pezzo mai scritto per sassofono solista e orchestra (1879). Nel complesso è un pezzo in tipico stile romantico senza molte pretese ma apprezzabile. Dura 11'40". Dopo breve introduzione, il tema viene esposto numerose volte (forse una o due di troppo per i miei gusti) con variazioni di stile e di esposizione, col tema che spesso è al sax e a volte all'orchestra. Il sassofono mostra a tratti un discreto virtuosismo, credo tipico di questo genere di pezzi (mi fa vagamente venire in mente come stile le variazioni che ci sono nel carnevale di venezia di Moeremans). Apprezzabili i due passaggi dove modula passando in minore. Non fa gridare al miracolo, ma considerando che di quel periodo per sax non c'è molto, è meglio che niente!
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  5. #5

    Re: I pionieri del sax: Edward A. Lefebre Capitolo 4-B

    Bellissima notizia Crine!
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

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