non mi sono spiegato bene: mi ha fatto ridere che battessero a "campana" i fusti per mostrare il suono di materiali diversi, non la battitura per la lavorazione.
non mi sono spiegato bene: mi ha fatto ridere che battessero a "campana" i fusti per mostrare il suono di materiali diversi, non la battitura per la lavorazione.
ah ok...ora ho capito.. :D
Alto:Yamaha Yas62.
Alto Selmer Mark7
Imboccature : Selmer soloist c**, Meyer 6m (Bucci refaced). Legatura: FL pure brass
rispondo da "collaboratore" stretto della R&C: la ditta lavora a stretto contatto con gli artisti. Ci tengo a specificare che i rapporti con gli artisti nascono principalmente per una reciproca stima e per un interesse dell'artista verso i sax R&C piuttosto che per un'interesse "monetario" diretto cosa che invece avviene con altri produttori che attuano politiche più spregiudicate ma anche di corto respiro a mio parere.
Le opinioni e i consigli degli artisti vengono tenute in serissima considerazione dallo staff dell'azienda e vengono valutati in modo molto serio e attento. Di conseguenza pur essendo la serie R1 Jazz in produzione da tanti anni c'è un costante e continuo miglioramento di dettagli che però in un sistema complesso come quello di un sax fanno assolutamente la differenza.
Il mio contributo ad esempio è relativo ad alcune migliorie relative al tenore, strumento che in origine era dotato di una voce imponente ma "difficile" da controllare. Si è partiti con la sostituzione della boccola d'innesto del collo per passare al cambiamento nel diametro dei fori degli acuti per arrivare alla sperimentazione sui colli che ha portato allo strumento attuale che a mio parere è davvero estremamente intonato e molto più spontaneo rispetto ai modelli precedenti. Meccanicamente l'azienda cerca sempre di più di allinearsi agli standard mondiali pur conservando alcune peculiarità che a me personalmente piacciono come ad esempio una maggiore robustezza e solidità nell'azione delle chiavi (suonando strumenti meccanicamente più "leggeri" ma considerati dai più "migliori" meccanicamente il risultato è che ero dal tecnico una settimana si e l'altra pure...).
ll modello ovviamente resta lo stesso nella forma questo credo che sia il motivo principale del fatto che non viene cambiato il "nome" ma se la domanda è un R1 jazz di oggi è identico a un R1 Jazz di 10 anni fa la risposta è si nella tipologia di strumento, no nelle migliorie meccaniche e nella ricerca di prestazioni sempre migliori.
L'azienda inoltre tende a fare molta formazione dei propri artigiani, anche assumendo personale nuovo nonostante i tempi di crisi estrema e nonostante lo stato sia il primo "avversario" delle proprie aziende (non buttiamola in politica vi prego... scusate la digressione).
Esattamente come chi si approccia alla musica, gli artigiani tendono a migliorare le proprie prestazioni nel tempo se indirizzati ovviamente da una supervisione attenta.
Dal sopranino al baritono R&C
http://www.davidbrutti.com
Ah un'ultima cosa: il test di far risuonare i fusti e soprattutto le campane è una roba in realtà piuttosto seria. Nel video è stata fatta per dimostrare che le varie lastre hanno caratteristiche di risonanza diverse che si traducono con una resa acustica diversa. In effetti i sax in rame hanno un suono molto scuro con meno presenza di armoniche acute, mentre il bronzo è più spontaneo e con un volume e una proiezione maggiori. Ovviamente quelli che per un musicista X possono essere dei pregi per un musicista Y potrebbero essere dei difetti, quindi non esiste in teoria una finitura o una lastra in assoluto superiore alle altre, ma strumenti che offrono timbri diversi.
Dal sopranino al baritono R&C
http://www.davidbrutti.com
Qua bisogna tener conto anche di un altro fattore fondamentale: i clarinetti sono in legno.Originariamente Scritto da naotodate
Il legno è un materiale organico e per quanto la B&C possa comprare partite di ebano (o qualsiasi altro legno "pregiato") "controllate" (il legno si taglia si pesa e poi se ne stima la densità e poi si fa un controllo visivo etc etc) finchè non viene lavorato (forato, scavato etc etc) di preciso non sai mai cosa può esserci dentro.
Oltrettutto trattandosi sempre di materiale organico (non isotropo) lavorarlo con estrema precisione è comunque molto difficile.
Tenendo conto che poi alcune lavorazioni hanno certe tolleranze di precisione "assolute", se poi si va a scalare tutto sulle forme/dimensioni/geometrie di un clarinetto... ci si rende subito conto che la tolleranza "relativa" è ben più grande (poi ci sono altre cose da tenere a mente...).
Chiaramente... spesso il costo di un clarinetto "top" non è solo dovuto alla somma di tutti i costi di produzione (distribuzione, commercializzazione) ma anche al controllo di qualità... se vai a provare un partita di clarinetti da 4000€ probabilmente troverai una ottima consistenza media e ovviamente differenze percettibili tra i vari strumenti.
Se vai a provare un clarinetto da 6000€ troverai sempre una una ottima consistenza però le differenze tra i vari esemplari saranno meno percettibili.
Perchè? Perchè i 2000€ di differenza non quasi certamente non sono nei costi di produzione... ma nel fatto che facendo pagare uno strumento 2000€ in più si possono fare dei controlli più accurati tra una fase di produzione e l'altra... e di conseguenza (visto la differenza di costo) si può anche scartare gli esemplari che non raggiungono un determinato standard qualitativo (previsto per quel modello da 6000€)... magari poi gli esemplari scartati vengono venduti come modelli da 4000/3000/2000€ perchè, ovviamente, non rientrano nello standard di qualità del modello da 6000€ ma magari rientrano nello standard di qualità dei modelli inferiori. :zizizi))
Anche qua è un discorso di controllo di qualità... per farla breve, escludendo alcune differenze reali nei costi di produzione/materiali: su uno strumento di fascia professionale ci si aspetta un buona consistenza, su uno strumento economico no... quindi se mentre magari su 10 strumenti professionali ne trovi uno che suona un po' meglio della media, su un strumenti di fascia economica è possibile che magari su 20/30/40/100 esemplari c'è ne siano 1/2/5 che sono effettivamente tanto superiori... ovviamente diventa complicato identificarli se gli esemplari da testare sono tanti.Originariamente Scritto da naotodate
Nonostante ci siano studi che dicono che il materiale ai fini della generazione suono non conti un *****... alla fine della fiera... è il contrario.Originariamente Scritto da naotodate
Il fatto di battere un corpo semi lavorato di un sassofono ci da un indicazione che frequenze enfatizza il corpo stesso e le indicazioni che si ottengono poi sono significative (http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... 7ZM#t=867s ).
Infatti poi nella pratica ti ritrovi che gli strumenti in ottone sono generalmente molto equilbrati come spettro armonico e come sustain.
Gli strumenti in bronzo hanno un maggior sustain e una maggior presenza armonica.
Gli strumenti in rame invece sono più morbidi nei transienti e hanno meno sustain... e tendono a suoanare più scuri (nel vero e proprio senso del termine).
Tutto lo strumento vibra (meccanica inclusa)... e combinando vari materiali per corpo, culatta, campana... chiver si possono creare combinazioni interessanti.
La maggior cura nel "Two Voices" credo sia limitata al fatto che lavorare l'argento è più "difficile" che lavorare ottone o rame (infatti, per esempio, si può notare anche anche la curva interna della culatta al rinforzo).
Del resto... non credo che la R&C abbia previsto una produzione chissa quanto grande per i "Two Voices".
vi ringrazio molto per gli interessanti interventi.
Ci tengo a precisare solo una cosa: ho sorriso alla prova suddetta perché l'ho ritenuta una simpatica licenza poetica. Ora, lasciamo ognuno libero di pensare quel che vuole, ma la fisica acustica non é esattamente interpretabile, e la formazione d'onda in un corpo percosso come una campana tubolare ha un funzionamento completamente diverso rispetto ad uno strumento ad ancia.
Con questo non voglio dire che un sax d'argento massiccio suoni come lo stesso di rame, ma anche alla r&c la prova la fanno sullo strumento, e poi valuteranno il risultato.
Magari un fusto in berillio o cocobolo avrá un suono interessante, se percosso. Non credo che questo basti per provare a costruirci uno strumento solo per vedere come suona!
Comunque ritengo davvero apprezzabile che nel mondo del sax ci sia ancora tanta ricerca e curiositá, sará che lo strumento é relativamente "giovane" e meno standardizzato di altri. Capisco che per la r&c sia anche una questione di sopravvivenza economica, ma a mio parere é anche un servigio all'evoluzione dell'arte.
@david, credo che si siamo incrociati qualche volta dal piernarciso qualche anno fa!
Questo è ovvio, ma sono dei test "empirici" che permettono all'artigiano di capire determinati comportamenti del metallo. Non vogliono affatto significare una corrispondenza "diretta" tra suono percosso e suono emesso mediante vibrazione dell'ancia.Originariamente Scritto da naotodate
Dal sopranino al baritono R&C
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