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Discussione: becco per sax alto, quale scegliere?

  1. #1

    becco per sax alto, quale scegliere?

    salve a tutti, vorrei aprire un nuovo argomento mettendo a confronto una serie di becchi per sax contralto, tutti accomunati da una particolarità: la loro spiccata "inclinazione" per un suono jazz vintage....dal momento che di quelli che sto per elencare ne conosco solo 2 :BHO: (il meyer richie cole e il phil barone new york), vorrei sapere anche la vostra opinione, ovviamente non su tutti, ma su quelli che conoscete, perchè ci suonate, ci avete suonato in passato o solo perchè avete avuto modo di provarli. i becchi in questione sono i seguenti:
    1.meyer richie cole n°5
    2.beechler A30
    3.beechler tonelax B21
    4.phil barone new york
    5.aizen asso
    6.rousseau studio jazz
    7.berg larsen serie gold
    vi chiedo questo perchè sono tutti becchi che il qualche modo mi "affascinano", ma onde evitare di sbatterci la testa :muro(((( con ore e ore di prove, vorrei limitare la scelta a 2 o max 3, quindi vorrei che voi mi aiutaste a fare qui una prima selezione (tramite i vostri consiglio e opinioni), per poi procedere ad una prova molto più mirata, intelligente e proficua.
    vi ringrazio tutti infinitamente per le risposte che mi darete e vi ripeto, è ovvio che ognuno di voi non mi deve rispondere su tutti i becchi (a meno che non li conosca davvero tutti :saputello ), è sufficiente che mi diate le vostre impressioni su quelli che conoscete meglio.
    grazie di nuovo a tutti
    soprano yamaha 475 II ottolink 7* java n.3
    alto yanagisawa 992
    ottolink 7* - vandoren V16 alexander nere n.3
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  2. #2

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Tra i bocchini che hai citato... ci sono molti bocchini che non hanno un suono "jazz vintage".

    - il Meyer Richie Cole produce un suono alla Richie Cole... quindi molto bebop, un suono di un Meyer standard ma più brillante e centrato.
    - il Beechler "A30" a quanto pare non esiste... forse intevi i modelli "Diamond" o uno dei vari "Signature".
    - il Beechler "Tonalex" è un bocchino molto potente e brillante... non è ha un suono "jazz vintage".
    - il Phil Barone lo conosci già
    - l'Aizen "Soloist" è una copia di un Selmer Soloist Short Shank... quindi non ha un timbro Meyer style.
    - il Rousseau "Studio Jazz" è un bocchino piuttosto brillante... e nemmeno lui ha un suono "jazz vintage"
    - il Berg Larsen è un mondo a sè (ha il suo timbro carattestico) ed è difficile associare la sonorità di questo bocchino a un suono "jazz vintage".

    Secondo me... se non vuoi perdere tempo... cerca di chiarirti le idee sulla timbrica che preferisci (sull'alto)... chiarito questo poi la scelta diventa oltremodo semplice e veloce.

  3. #3

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    :BHO:

  4. #4

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    @tzadik come sempre i tuoi interventi sono precisi e puntuali e ti ringrazio, ma come puoi ben immaginare non è che mi abbiano chiarito le idee!
    io parlavo di quei becchi che avevano una timbrica jazz vintage perchè leggendo qualcosa relative alle loro caratteristiche, un po' su internet un po' parlando con qualche collega, così mi sembrava di intendere, tu invece mi hai smentito praticamente su tutto (o quasi!!!). a questo punto ti chiedo quali sono secondo te i becchi più indicati per una timbrica jazz vintage? (è ovvio poi che le parole "jazz vintage" lasciano il tempo che trovano, sappiamo benissimo che la ricerca di una timbrica "personale" è un viaggio lunghissimo che difficilmente finisce), mi sono semplicemente permesso di usare il terminie jazz vintage giusto per dare un'idea di massima di ciò che si cerca...
    sono certo che risponerai presto dandomi le dritte giuste e necessarie. grazie a te e a tutti gli altri che vorranno risponere
    p.s. per quanto riguarda il beechler A30, la dicitura precisa è: great neck A30
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  5. #5

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Citazione Originariamente Scritto da antonello
    a questo punto ti chiedo quali sono secondo te i becchi più indicati per una timbrica jazz vintage? (è ovvio poi che le parole "jazz vintage" lasciano il tempo che trovano, sappiamo benissimo che la ricerca di una timbrica "personale" è un viaggio lunghissimo che difficilmente finisce), mi sono semplicemente permesso di usare il terminie jazz vintage giusto per dare un'idea di massima di ciò che si cerca.
    Infatti "suono jazz vintage" non vuol niente... dovresti fare qualche riferimento a qualche contraltista specifico (che ne so... Parker, Woods, Cannonball, Jackie McLean, Paul Desmond... Benny Carter... ). :zizizi))

    Perchè fare riferimento a dei sassofonisti "specifici"?
    Perchè andando a vedere cosa usavano quei sassofonisti specifici... puoi farti un'idea di cosa usavano per ottenere quei suoni.
    Il suono non dipende solo dal setup (ma anche dalla persona che suona) però andando a vedere i setup che usavano... si può avere una idea di massima sul quali setup si possono potenzialmente usare per ottenere quei suoni.

  6. #6

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    @tzadik....forse dormivo :sonno: il tuo consiglio è talmente ovvio che mi sembra l'uovo di colombo eppure io non ci ho pensato affatto :mha...: . penso che la cosa migliore per schiarirsi le idee sia partire dal tuo suggerimento.
    dei musicisti che hai citato tu ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta, ma diciamo che a grandi linee i miei riferimenti principali sono phil woods che so che usava un meyer (ma non so che modello.....tu lo sai?) e ovviamente, e mi vergogno solo a nominarlo, charlie parker che per quanto ne so di set up come di sax ne ha avuti e cambiati diversi....mi puoi illuminare? un ultimo nome lo aggiungo io: sonny stitt, ovviamente nella versione "contralto", visto che spesso e volentieri si cimentava anche al tenore.
    conoscere bene questi 3 set up potrebbe essere una buona partenza, sono sicuro che li conosci e mi risponderai!!!
    comunque la mia domanda è rivolta a tutti i frequentatori del forum, grazie
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  7. #7

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Phil Woods usa un Meyer NY... bocchino molto ambito: ci sono ottime copie/repliche/emulazioni in commercio.

    Parker ha usato diversi bocchini.
    Generalmente il suono di Parker lo si associa al Brilhart Tonalin (il bocchino bianco che si vede in molte foto) e aggiungo io al Runyon "Model 22" (che secondo gli storici è il bocchino che Parker ha usato per un lasso di tempo maggiore... e che comunque ha un design e una sonorità simili al Tonalin.

    Sonny Stitt (facendo un breve ricerca su Google) ha usato Otto Link in ebanite e in metallo, Meyer in ebanite e Guy Hawkins (simil Meyer) in ebanite.


    Ora la domanda critica... che budget hai?

  8. #8

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    complimenti sei una vera enciclopedia del sax!!!!
    grazie per le tue risposte. comunque per il budget il discorso è sempre lo stesso, si cerca di risparmiare quanto più possibile. però per un becco che suonandolo mi, diciamo così. "emoziona" posso arrivare a spendere tra i 200 e i 250 euro, che considerando che parliamo di becchi per contralto in ebanite o HR penso sia un buon budget e poi l'alto a differenza del tenore è il mio primo strumento, quindi potrebbe valere la pena fare un piccolo sacrificio.
    grazie ancora e buona serata
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  9. #9

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Con quel budget hai molte opzioni... fossi in te andrei su una "emulazione" del Meyer NY.

    Un Vandoren V16 ("camera media") potrebbe essere una buona opzione... e ci stai dentro i 200/250€.

    Un'altra opzione potrebbe essere un semplicissimo Meyer moderno (+ eventualmente un buon refacing!):
    viewtopic.php?f=72&t=25772


    Andando su con il prezzo: http://www.drakemouthpieces.com/Signatu ... _Alto.html (probabilmente il miglior bocchino in commercio, per il tipo di sonorità che cerchi tu). :zizizi))

  10. #10

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    bene adesso inizio ad avere le idee un po' più chiare! per quanto riguarda il V16 confermo, visto che ce l'ho come puoi anche leggere in firma. è un becco bellissimo molto vicino a quello che voglio e cerco, il problema è che quando l'ho preso (un paio d'anni fa), avevo solo certezze e nessun dubbio, ora sono pieno di dubbi e una sola certezza: l'apertura di quel V16 (n.8!!!) è veramente esagerata per un contralto.
    in effeti ho anche pensato di restare su un V16 prendendo un numero (o anche 2 numeri) più piccoli, diciamo un 6, visto che uso ance n.3 e mi trovo benissimo, mi piaceva però l'idea di prendere qualcosa di differente per poter avere comunque un'alternativa visto che il mio V16 me lo terrei lo stesso, utilizzandolo principalmente sul sax che uso come muletto un grassi jazzy line che, avendo un suono un po' più "sordo", si abbina molto bene ad un becco un po' più aperto.
    il drake che mi hai segnalato è davvero uno spettacolo, quello sarebbe davvero il massimo, devo solo verificare se in zona c'è qualche distributore di quel marchio perchè resta sempre un becco da provare soprattutto per il costo e non può certamente essere acquistato on-line!!!!
    mantenendomi quindi sul tuo consiglio (un meyer style), la scelta la restringerei ai seguenti:
    1. vandoren V16 n.6 (camera media)
    2. drake (quello che mi hai segnalato, penso sempre n.6)
    3. meyer richie cole n.5
    4. aizen jazz master
    5. aizen new york
    questi ultimi due ispirati entrambi al meyer ed entrambi con apertura n.6.
    visto che questa è diventata ormai una discussione a 2 tra me e te dal momento che nessuna altro dice la sua, aspetto una tua risposta e opinione al riguardo per poi passare definitivamente alla fase 2: quella della prova, che però ad occhio e croce, visto che oggi è già 7 agosto e con le ferie alle porte, si farà non prima del mese di settembre.
    nell'attesa ti auguro comunque una buona giornata e ti ringrazio anticipatamente per i buoni consigli che di certo mi darai!!!
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  11. #11

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Il V16 l'hai provato solo con le ance che hai in firma?
    Se sì, ti consiglio di sperimentare anche ance più "immediate".
    Un #8 sui Vandoren dovrebbe essere (non ho la tabella qui) poco sopra i 0,080" come apertura "nominale". Come apertura "reale" sarà circa 0,080" (sui bocchini industriali l'apertura reale è minore di quella nominale)... quindi, in termini assoluti si tratta di un bocchino mediamente aperto, non estremo (poi ovviamente, la scelta dell'apertura è una cosa soggettiva).

    Per quanto riguarda le ance...
    Le ance Vandoren è spesso difficile capire se suonano o non suonano... e in ogni caso, vibrano poco: va a finire che devi usare tanta aria per ottenere un suono troppo medioso.
    Le Alexander, se per "nere" intendi il modello "NY" posso tranquillamente affermare che si tratta di ance MOLTO particolari e funziona su un numero limitato di bocchino (molto particolari = hanno un profilo incredibilmente "piatto"... caratteristica comune un po' a tutte le ance Alexander).

    ----
    Di Drake me ne sono passati per le mani tanti, posso solo confermare la grande qualità intrinseca (e grandissima consistenza) e che si tratta di quei pochi prodotti che puoi tranquillamente acquistare a scatola chiusa (e possono confermartelo tutti quelli che qui nel forum hanno uno o più Drake a casa... come il sottoscritto che ti scrive).
    L'importante è capire bene cosa si sta cercando e che caratteristiche deve avere quello che si sta cercando: senza queste due cose il rischio di buttare via soldi è alto!

    Gli Aizen sono prodotti di ottima qualità però non sono molto consistenti, provando esemplari diversi dello stesso bocchino (con la stessa apertura) può capitare di trovare bocchini che suonano in maniera diversa... cosa intollerabile visto il prezzo a cui sono venduti (gli Aizen) (con i Drake non mi è mai successo).
    Può aver senso trovare un buon Aizen usato.... Nuovi, secondo me, non valgono quello che costano... però, se puoi provali, magari sono quello che stai cercando.

    ---
    Per quanto riguarda la prova dei bocchini... portati sempre dietro ance diverse (marca/modello diversi, durezza diversa) e prova i bocchini con diverse ance.
    Se un bocchino "non funziona bene" è perché l'ancia non funziona bene su quel bocchino; se non funziona bene l'ancia o perché il bocchino non permette di far funzionare bene l'ancia (...) o perché l'accoppiata di "quell'ancia" su "quel bocchino" non è ottimale.

  12. #12

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    ciao...allora passo a risponderti.
    1°) in base alla tabella di comparazione di questo portale, il V16 n.8 è paragonabile ad un ottolink n.7 o un meyer 7* (tanto per citare i più famosi), quindi tutto sommato non parliamo di un becco esageratamente "spinto", anche se sui gravi mi..."sbatte" un po' quindi resto dell'opinione che (almeno per come suono io) mi ci vorrebbe un becco un pelino più chiuso. sul sito della vandoren poi ho trovato queste indicazioni: apertura (calcolata in 1/100MM) pari a 210 (??? che vuol dire???); lunghezza della tavola: MC (medio corto) a differenza di tutti gli altri numeri sia inferiori che superiori che portano una tavola ML (medio lunga), che differenza comporta la diversa lunghezza?
    2°) il V16 l'ho provato con diversi tipi di ancia e diversi numeri: alexander nere che poi sarebbero le superial D.C., non sono le New York cui fai riferimento tu che pure ho provato e che ho trovato assolutamente insuonabili; con tutte le altre ance provate ho avuto ottime risposte: rico, rico jazz, rico royal, la voz, le superial su menzionate, le regal queen ed infine le rigotti gold che sono quelle che sto usando in questo momento e con le quali mi trovo davvero bene, con un livello qualitativo medio molto alto, visto che quasi tutte le ance del singolo pacco suonano molto bene. non raggiungono (almeno per i miei gusti) i livelli di eccellenza delle alexander nere, ma il problema è che in un pacco di alexander 2/3 ance sono davvero straordinarie 2/3 sono....discretamente suonabili, le restanti (cioè mezzo pacco!!!) praticamente da buttare, per questo ultimamente mi sto orientando sulle rigotti...a proposito ho provato anche le plasticover e anche in questo caso la risposta è stata "soddisfacente" (fatte le dovute considerazioni sui limiti di queste ance); tutto questo mi fa pensare che effettivamente questa sia il mio becco di riferimento ma sempre un po' più chiuso dell'attuale.
    3°) per quanto riguarda i drake, mi fido "ciecamente" di quello che mi dici, ma non mi fido affatto di me!!! nel senso che a leggere le caratteristiche (a proposito ho letto anche la tua recensione su questo portale, complimenti, molto ben scritta e te lo dico non da musicista ma da giornalista visto che questa è la mia seconda professione), leggendo le caratteristiche, appunto, e ascoltando i files, questo sembrerebbe proprio "il mio" becco, ma una cosa sono le sensazioni a pelle una cosa è spendere un bel "pacco" di soldi e farsi spedire a casa un prodotto che se poi si rivela anche solo un pelino inferiore alle tue aspettative....bhè allora sarebbe un vero problema!!! quindi, a meno che non mi capiti un'occasione al volo per poterlo provare, devo a malincuore scartarlo.
    4°) per quanto riguarda gli aizen ho sicuramente modo di provarli, più modelli più numeri e anche più esemplari per ogni singolo modello e numero, quindi questa è una cosa che certamente farò, ovviamente provandoli con diversi tipi di ance!!!
    per il resto credo non ci sia null'altro da aggiungere. grazie infinite anche per questa volta e buona giornata
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  13. #13

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Rispondo per ordine:
    1) la maggior parte dei produttori europei usa una scala di apertura in sistema metrico (quindi in mm o frazioni di mm).
    I produttori americani (o comunque chi vive in luoghi dove si usa il sistema imperiale (quindi in pollici o frazioni di pollice).
    Quindi 210 = 2,10 m = 0,0826"... ricordando che 1 pollice = 25,4 mm.
    La zona in cui lavora l'ancia è contraddistinta principalmente (per semplificare) in 2 dimensioni, altezza e lunghezza: l'altezza non è altro che l'apertura, la lunghezza è la lunghezza del facing.

    I francesi sono persone strane... fondamentalmente per mantenere la stesso profilo della curva... all'aumentare dell'apertura bisognerebbe aumentare la lunghezza (è semplice geometria)... siccome i francesi sono strani... lo fanno il contrario ed è probabilmente per questo motivo che il Vandoren A8 che hai ti da problemi (non avevo visto prima che sull'A8 la curva è più corta... altrimenti te l'avrei detto prima).

    Più è corta la lunghezza... meno l'ancia lavora in senso longitudinale e quindi meno è libera di vibrare.
    A questo bisogna aggiungere che sui Vandoren (in senso assoluto, relativamente all'apertura) le curve sono sempre piuttosto corte (anche dove trovi scritto ML o SL).

    2) hai già detto tutto tu... ;)
    Se ti piacciono le Rigotti... le Giuliani (canna italiana, lavorata sempre da Rigotti) sono ancora meglio!

    3) una percentuale di rischio c'è sempre... però questo rende tutto più divertente... in ogni caso se parliamo di prodotti di Aaron Drake parliamo di prodotti di qualità veramente altissima, pensati per chi suona e non per chi deve venderli. :zizizi))

    ---
    Secondo me... la cosa migliore che potresti fare è... fare ottimizzare il Vandoren: spenderesti molto meno che per comprare un bocchino nuovo e comunque avresti tra le mani un prodotto eccellente (visto e considerato che escluso il tipo di facing... il Vandoren V16 è già un prodotto di ottima qualità). :zizizi))

  14. #14

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    sono veramente colpito dalla tua puntualità, conoscenza e precisione....non posso fare altro che complimentarmi :bravo:
    ovviamente se ti dico che sei in "fine" conoscitore dello strumento e del set-up, devo anche ascoltare i tuoi suggerimenti e seguirli, fidandomi di quello che dici. seguirò il tuo consiglio di ottimizzare il mio becco, che come ho anche avuto modo di dirti, è un gran bel becco e mi ci trovo davvero bene (a parte i piccoli problemi di cui ti ho ampiamente detto); una cosa però non mi è chiara: quando mi dici (appunto) di ottimizzare, intendi apportare qualche modifica al becco? se si, quali modifiche? visto che raffaele inghilterra (vicino dove abito io) lo vende a poco più di 100 euro, può valere la pena apportare una modifica o acquistare direttamente un numero inferiore?
    le giuliani le conosco, avevo dimenticato di menzionarle e anche su questo concordo. sapevo che venivano tagliate da rigotti e sono davvero un ottimo prodotto, non le ho mai acquistate direttamente, le ho provate da amici che le usano ma penso che inizierò ad usarle anche io.
    infine seguirò anche il tuo ultimo consiglio....quello di correre qualche rischio :\\: ....e comprare, diciamo così, a scatola chiusa. un drake alla fine lo acquisterò, non ora, non è ancora il momento, ma lo prenderò sicuro. per adesso mi tengo il mio V16 (quello attuale modificato) o uno di 1 o 2 numeri inferiore, visto che comunque il prezzo che costa (per fortuna) non mi manda certo in rovina :bugia:
    aspetto quindi solo il tuo ultimo chiarimento in merito: V16 n.8 da modificare e in che modo? oppure V16 n.6 o n.7, da scegliere dopo averli provati?
    grazie infinite ancora una volta e buona giornata
    soprano yamaha 475 II ottolink 7* java n.3
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  15. #15

    Re: becco per sax alto, quale scegliere?

    Non sono mai stati nominati ma se sei fortunato potresti anche trovare un mouthpiece cafe ny che suonano esattamente come i meyer ny, e costano anche meno dei drake...

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