La mia misera opinione è che un sax avrà tendenza verso lo "scuro" o verso il "chiaro", due termini sui quali però potremmo discutere una vita su cosa sia scuro e cosa chiaro, principalmente a cuasa delle sue caratterisitche intrinseche, a prescindere dalla sua finitura (laccatura, placcatura, slaccato).

La finitura ha sicuramente qualche implicazione, ma quanto incide realmente sul suono finito? Incide più o meno di un tipo di ancia? O addirittura su come l'ancia viene posizionata sulla tavola dell'ancia? E rispetto al becco e alla legatura???

Difficile a dirsi.
Negli strumenti argentati ho sempre percepito una maggior presenza di medi, di "aggressività". Presi però tre argentati a confronto, sono risultati essere completamente diversi uno dall'altro, anche le differenze più marcate le percepivo solo io esecutore mentre l'ascoltatore percepiva principlamente solo se il suono erà più centrato o più largo.

Altra analisi potrebbe essere riferita al tipo di argentatura, essendo il processo di placcatura modificatosi nel corso degli anni, quelle più datate infatti contengono una percentuale di cianuro, e sono molto più resistenti e durature.

L'unico strumento sul quale ho poutuo verificare di persona due stadi differenti è un SBA di Claudio Messori, restaurato slaccato e poi placcato oro (ovviamente rifatto completamente di nuovo).
Claudio (the best) aveva restaurato questo strumento, completamente slaccato, un sax favoloso ed in condizioni eccezionali. Gli piaceva talmente tanto che decise di placcarlo oro in quanto a suo avviso (e non solo suo ora...) questo processo porta notevoli benefici. A placcatura e settaggio ultimato, al di là del lato estetico (un sax bellissimo, una placcatura perfetta, da pelle d'oca), ho potuto constatare, dopo un breve riscaldamento, un aumento del volume, un incremento della ricchezza sonora e della corposità. Rubando una descrizione di Tzadik ad un becco, sembrava di suonare tre sassofoni diversi allo stesso momento (e perfettamente intonati ovviamente....).

Personalmente rimango sempre legato agli argentati (non su sax moderni però...), nei quali trovo qualcosa di speciale ed unico.