fino agli anni 60 si notavano sassofonisti che sembravano ruminare ed il suono ne risentiva di conseguenza .
oggi la tecnica sassofonistica si è evoluta e si basa sostanzialmente sul funzionamento dell'apparato della laringe con una emissione costante.
in pratica unica emissione , unica stretta (morso labbro) , unico modo di imboccare, articolare questo benedetto apparato.
flessibilità del modo di imboccare , movimenti del labbro , diverse emissioni interferiscono sul suono e se diventano prevalenti inibiscono il controllo dell'apparato.

è chiaro poi che se si riesce a controllare l'apparato della laringe e ad articolare tutte gli altri aspetti possono essere utilizzati per sfumature ulteriori.
in fase di studio quindi : unica emissione (addominale diaframmatica) unico modo si imboccare prestando attenzione che la direzione dell'aria sia univoca senza dispersioni e costante, unica stretta della mascella e del labbro.
infine per il labbro: il labbro non deve operare muovendosi.
nel senso che i micromovimenti se ci sono devono dipendere non dal controllo muscolare ma dalla aria che opera.
ricordo come fosse oggi S Coleman gestire in un solo 5 ottave e dall'esterno il viso ed il labbro apparivano immutati