Era il titolo di un piccolo libro del 1975, scritto dal grande maestro, antesignano, promotore, talent-scout del jazz italiano: Giorgio Gaslini.
Nella chiusa del libro, Gaslini, in modo quasi profetico, delinea il profilo e lo spirito del musicista contemporaneo.
Le sue parole sembrano ancora straordinariamente attuali.
A quelle parole mi sono sempre ispirato e mi auguro possano ispirare gli spiriti creativi che "aleggiano" in questo forum.

"Sarebbe del tutto facile e naturale per un giovane musicista formarsi ad una visione creativa e aperta della musica
se la scuola fosse impostata allo stesso modo.
Ma la scuola rispecchia tutti i caratteri e le contraddizioni della società d'oggi.
Ne consegue che un giovane musicista deve sin dagli inizi, essere predisposto ad una coscienza critica per trarre dal
contesto sociale e scolastico di oggi solo ciò che gli serve.
Il musicista non potrà piu' essere, nè oggi, nè domani, spiritualmente chiuso.
Occorre che egli sia aperto a conoscere "dal di dentro" tutte le culture musicali, senza pregiudizi razziali e
senza mitizzazioni del passato.
Occorre che non accetti le imposizioni di una scuola, per unire tutte le scuole in una sintesi creativa superiore.
Nell'uso dei mezzi musicali, sceglierà o scarterà senza complimenti ciò che si frappone fra la sua intenzionalità comunicativa e i destinatari della sua musica.
Chi lavora e chi studia duramente sente la musica nel modo giusto e cioè come un lavoro che si sta facendo per loro.

Totale è uscire dalla solitudine come malattia psicologica per operare insieme.
Totale è studiare i modi di un'autogestione collettiva estesa ai luoghi e agli spazi nuovi della musica.
Totale è spingere la creatività fino alla manifestazione estemporanea dell'improvvisazione singola e/o collettiva.
Totale è per il musicista non avere confini, nè dentro, nè fuori, in un iter creativo che unisca il suo ieri, il suo oggi e il suo domani.

La predilezione per la scelta creativa, si chiamerà musica totale, sintesi aperta e dinamica di tutti i valori musicali
espressi da ogni cultura.
Apertura non come disponibilità, ma come scelta umana, politica e sociale.
Musica nuova di musicisti "totali",
musica totale di musicisti profondamente rinnovati".

Giorgio Gaslini