Vero: il problema rimane forse perchè se ai tempi in cui il Trane ha iniziato il suo percorso, esisteva ancora la trasmissione diretta, ovvero non esistevano scuole di jazz; rimane comunque evidente il fatto, almeno per me, che Coltrane ebbe da subito un suono ed un approccio allo strumento del tutto originale e ben distinto; per i contenuti della sua musica, si rimboccò le maniche ed andò a far legna prendendo spunti ed esplorando dalle sorgenti più disparate, cercando il suo percorso, e non limitandosi alla teoria musicale, ma abbracciando filosofie e concezioni che vanno ben oltre il puro aspetto della composizione. Mi sembra che l'influenza della musica Indiana vada più considerata sotto questo punto di vista, che non nella struttura, ma forse mi è sfuggito qualche pezzo particolare, juggler?
Rimane il fatto che io considero Coltrane un caposcuola, così come Parker, sopratutto se li consideriamo relativamente allo strumento specifico, ma ovviamente non solo quello: anche nelle concezioni musicali. Però i veri creatori di forme nel jazz, credo vadano cercati più in Morton, Ellington e Monk.
Sembrerebbe poi assodato, ma si continua a ripeterlo: nel Jazz la mera imitazione non è considerata accettabile, e non è apprezzata come un traguardo del musicista, ma un punto di partenza, semmai.
Che qualcuno pensi che Coltrane non abbia influenzato i tenoristi, è del tutto infondato: nel periodo in cui suonava e componeva istantaneamente, nessuno era immune; è assodato che tutti i tenoristi, anche quelli tra i migliori, dovettero fare i conti con la musica che usciva da quella campana. Forse meno evidente, ma anche sul Soprano si ebbero forti ripercussioni, sebbene musicisti come Lacy erano probabilmente un po' più avanti di lui, sullo strumento.
Detto nelle parole di Rollins, se all'inizio Coltrane venne fatto a pezzi dal Colossus, in seguito Sonny andò in crisi, quando si rese conto dei passi da gigante che Trane aveva fatto: la loro amicizia non ne fu per nulla turbata, perchè il loro interesse era nella musica!