In sostanza si tratta dello stesso progetto con lievi modifiche principalmente relative all'ergonomia:

-nel II gli acuti sono a spatola; nel I sono a goccia e piuttosto piccoli;
-nel II il Sol# è zigrinato per una presa più effiace; nel I è piatto e lucido;

Oltre a queste differenze oggettive, alcuni denotano differenze timbriche: in genere i New Wonder I tendono ad avere un suono ancora più scuro e pastoso (più si va indietro nel tempo e più ci si avvicina al suono "Adolphe Sax" che era tutt'altro che chiaro).

Altri denotano (soprattutto negli alti e nei soprani) un'intonazione nettamente migliorata nei Chu rispetto ai NWI. Confermo che le migliorie a livello d'intonazione sono molto marcate soprattutto nei soprani. Nei tenori e nei baritoni siamo sugli stessi livelli (quindi buonissima intonazione). Sull'alto, in genere ho trovato i Chu leggermente più bilanciati rispetto ai NWI soprattutto testando i rapporti tra le varie ottave, ma nulla di irrisolvibile ovviamente con una buona dose di studio.

Forse l'unica differenza a livello di suono che sono riuscito a percepire tra i miei Chu e i New Wonder I è quella relativa agli acuti che nei Chu sono leggermente più presenti e sonori.

La storia del grande virtuoso americano Chu Berry è davvero strana: in realtà Leon, che era endorser Conn, suonava un Trasitional di prima generazione (quindi con i gravi opposti e alcune migliorie meccaniche tipo il mi acuto a mezzaluna, laddove sui Chu pre chu è a spatola). Non si sa per quale motivo il suo nome è stato associato a questi New Wonder II. In effetti la Conn non ha mai commercializzato il NWII col nome di Chu Berry.