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Discussione: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

  1. #1

    Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Ciao ragazzi! Cosa ne pensate del tenore chu berry con il suo bel grosso suonone? E più nello specifico degli chu 166xxx (1926)?
    Hanno una meccanica veramente tanto ostica? Molto diversa dal 10M?

    Grazie perchè risolvete sempre i miei dubbi :)
    SAX TENORE=> Conn 10M, yamaha YTS-62
    Selmer S80 E
    Vandoren V16 T75
    SAX ALTO=> Selmer super action 80 serie II
    Selmer S90 170
    Lakey 4*3
    SAX SOPRANO=> Rampone & Cazzani Super

  2. #2

    Re: chy berry

    La meccanica è solo questione di abitudine, logicamente se hai le mani piccole, starai molto scomodo. Il 10M ha le meccaniche più comode rispetto al Chu
    Socio Fondatore Mark VI Society
    Tenore
    Selmer Mark VI 238XXX
    Eric Falcon Warburton 8*
    sempre e solo canna almeno 3
    Soprano
    Senza marca ma sicuramente Made in PRC
    Bari 66

  3. #3

    Re: chy berry

    Quoto Federico, anche se è vero che tutto è perfettibile, con un buon tecnico.

    Io posseggo un Chu transitional ed ha un 'ottima meccanica, non al livello del 10M (che ha il plateau più comodo, avendo un rollino in più sul passaggio B-Bb e sul C#-Bb) - ovviamente è inferiore rispetto ai selmer, perché più semplice, ma con un po di esercizio. :ghigno:
    la differenza tra il mio ed uno del 26 è sicuramente la chiave laterale del E alto, che è più ergonomica (arcuata) rispetto al modello vecchio (piatta).
    Probabilmente, potresti trovare difficoltà nel Bb (preso con l'indice sx) perché la chiave è molto distante, ma dipende dal modello (ne ho provati 4-5) e stranamente sui più vecchi mi sono trovato meglio... :mha!

    Secondo me dipende da quanta dedizione hai per lo strumento e quanto puoi studiare. :-leggi-:
    Saluti.
    Segretario
    del King Super 20 Owners Club

  4. #4

    Re: chy berry

    Grazie ^^ ma cambia anche il timbro da argento a laccatura normale? O è solo questione estetica?
    SAX TENORE=> Conn 10M, yamaha YTS-62
    Selmer S80 E
    Vandoren V16 T75
    SAX ALTO=> Selmer super action 80 serie II
    Selmer S90 170
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    SAX SOPRANO=> Rampone & Cazzani Super

  5. #5
    Amministratore L'avatar di Alessio Beatrice
    Data Registrazione
    Sep 2005
    Località
    Pistoia (Toscana)
    Messaggi
    8,765

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Titoli chiari, grazie. ;)
    Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
    Selmer S80 E / Rovner Dark / Forsetone MS

    C Melody: Conn "New Wonder I" 1925
    Conn Eagle / Flexitone / Forestone MS

  6. #6

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Normalmente l'argentatura lascia vibrare la lastra meglio della laccatura, che essendo una resina applicata è una massa isolante, anche se di spessore irrisorio.
    ____________________________________________
    Ten Conn Transitional M 262XXX
    Berg Larsen 120

    Ten Weltklang
    selmer metal classic H rw by me

    Alto Conn 6m 326***

    Sop Yanagisawa S 801
    Selmer metal classic G

  7. #7

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Quindi faccio bene a far placcare argento un alto MK VII? (scusate l'ot)
    S MK VI
    A MK VI/KING SS '63/KING SS '71
    T MK VI/SBA/KING SS '64
    Clar. in SIb Selmer Recital
    Clar. in DO LaRipamonti 105

  8. #8

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Dopo 25 anni di Selmer SAII tenore ci ho messo un mese ad abituarmi al Conn Transitional.
    La difficoltà che trovavo all'inizio era principalmente la posizione del sol# e secondariamente il Sib grave che però avevo risolto abbastanza presto premendo la parte della chiave corripondente al tasto del Selmer.
    Il suono del Conn per il jazz lo trovo bellissimo (mentre trovo bello il suono del Selmer per la classica), tanto che ancor oggi, dopo qualche mese che lo suono, quando lo ripongo sul suo "trespolo" provo un senso di stupore e di gratitudine.
    Se suoni jazz mi sento di consigliartelo, tieni presente però che io non sono nè un professionista nè un virtuoso per cui la meccanica meno agevole forse non mi ostacola perchè non faccio cose straordinarie. Ho avuto la sensazione, per esempio, che un professionista, dopo averlo provato ed apprezzato per il gran suono, avesse concluso che tutto sommato la meccanica del suo Mark VI lo agevolava parecchio.

  9. #9

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    Oct 2010
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    345

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Il mio insegnante alterna un mark VI a un conn new wonder ma la maggior parte del tempo suona quest'ultimo e l'ho sentito suonare cose assolutamente straordinarie anche dal punto di vista meccanico.
    Probabilmente il Conn richiede un pò di adattamento a chi non è abituato a quella meccanica ma non credo che abbia limiti insormontabili ;)

  10. #10

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    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Quoto quanto detto da chi mi ha preceduto, per l'emissione (canneggggio largo) e per la meccanica ci vuole un po' di studio ma ci si abitua, forse potrebbero sorgere svantaggi se si deve eseguire passaggi estremamente difficili e/o veloci ma, almeno io, non ce la farei comunque ed in ogni caso si viene ripagati dal suono :saxxxx))) .
    La matricola è buona, generalmente dal 150XXX in poi la qualità dei sax Conn ha acquistato la costanza che alle volte mancava nei prodotti precedenti
    Ho smesso . . . ma non si sa mai

  11. #11

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    la chiave del do diesis basso se come il transitional non è la stessa del sol diesis .
    nel senso che non si può suonare con lo stesso tasto ma è necessario spostare le dita.
    (nei sax moderni o anche nei mk6 non è così ).
    la posizione delle chiavi è un po diversa più scomoda (rispetto ai modelli mk6 style)
    il mio transitional poi si prende molta più aria (con quello che comporta in termini di suono) ma anche in relazione al setup ed alla fatica
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #12

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    lil mio transitional poi si prende molta più aria (con quello che comporta in termini di suono) ma anche in relazione al setup ed alla fatica
    Il mio decisamente no
    ma hai controllato bene le chiusure? Il mio è ermetico e con un'emissione morbida come il burro....

    Per il C# basso hai ragione, non c'è il ponticello, che però appesantirebbe anche la chiave.
    Potrebbe essere comodo nei passaggi in chiave di C# (arpeggi/scale). Però credo che sia anche lì un discorso di abitudine, se si proviene da meccaniche moderne, manca - ma sui vintage spesso capitava nn ci fosse (ad esempio il mio Huller non lo aveva) - ovviamente i selmer si.

    Comunque si può aggiungere...
    Segretario
    del King Super 20 Owners Club

  13. #13

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    proprio per gli arpeggi è un po scomodo.
    (con le meccaniche moderne è molto più semplice).
    facevo riferimento alla quantità d'aria che è maggiore rispetto ad esempio al mk6.
    una differenza analoga la riscontro ad esempio nei sax rampone.
    non dipende da eventuali perdite ma probabilmente dl diverso canneggio.
    per ottenere lo stesso risultato devo necessariamente adottare un setup meno impegnativo.
    in rapporto al suono questo comporta un diverso punto di saturazione (alcuni armonici sono più equilibrati) ma non so se saprò rinunciare alle comodità del mk6.
    ad oggi da quando ho il transitional suono quasi ininterrottamente con questo.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  14. #14

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    Ma fatemi capire, (giusto per continuare con l'OT) se il sax avesse le chiavi argentate/nichelate e il corpo di laccatura "normale" suonerebbe diverso da uno con chiavi e corpo uguali? O è solo la laccatura del corpo a fare la differenza?
    Grazie
    SAX TENORE=> Conn 10M, yamaha YTS-62
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    Selmer S90 170
    Lakey 4*3
    SAX SOPRANO=> Rampone & Cazzani Super

  15. #15

    Re: Chu Berry del 1926: meccanica ostica?

    per diteggiatura scomoda intendo posizione delle chiavi che rendono il movimento delle dita meno agevole: ad esempio il movimento che deve effettuarsi con il mignolo per suonare un arpeggio Bb basso Db in successione ecc.
    questo comporta una difficoltà in più che può tradursi in irrigidimento ecc....
    diverso è il discorso della dimensione del corpo del sax (diversa dimensione diversa la quantità d'aria per raggiungere il punto di saturazione).
    la laccatura delle chiavi dal mio punto di vista influisce niente quella del corpo un po.
    più rilevante la posizione dei cuscinetti e le relative chiavi .
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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