E qui si potrebbe aprire un bel dibattito in quanto dal mio punto di vista il fatto di essere un prodotto dell'era "industriale" (non parlo di procedimenti ma della mentalità e del modo di agire), nato quindi dalla combinazione di voler fornire uno strumento che possa aumentare le possibilità espressive dell'epoca e al contempo dalla necessità di fare cassa rifornendo i corpi bandistici militari, accaparrandosi i numerosi appalti, ha comunque contribuito a relegare lo strumento in una dimensione quasi esclusivamente bandistica e a tenerlo li fino all'alba del '900.

Peraltro i saxofonisti dell'epoca assecondavano questa tendenza esibendosi in performance comprendenti brani di bravura di sicuro impatto per il pubblico ma di scarsissimo interesse musicale, tendenza che purtroppo ci portiamo dietro fino ad oggi (vedi ad esempio il Paganini fatto con il sax che oltre che essere di cattivo gusto porta indietro il nostro strumento all'alba dei tempi...)

Per lo sviluppo del sax ha fatto di più una musicista dilettante e di sicuro mediocre (come ci è stato riferito da Debussy), ma amante della buona musica come la Hall piuttosto che tutti i virtuosi dell'800.