Credendo di fare cosa gradita, vorrei pubblicare una serie di articoli informativi sulla vita dei poco noti e ancor meno riconosciuti pionieri del saxofono. Non parlo ovviamente di coloro che hanno reso grande il nostro strumento nel jazz, ma mi riferisco a quel poco indagato periodo che va dall'invenzione dello strumento alla "saxophone craze" degli anni '20.

Inizio parlando di Edward A. Lefebre (1835-1911), responsabile di aver importato il sax negli USA, di aver contribuito a una prima diffusione dello strumento negli States in un periodo appena precedente alla "diffusione" del Jazz e di avere iniziato una collaborazione con le aziende manifatturiere americane. Probabilmente senza questa figura predominante il sax avrebbe avuto tutt'altra storia rimanendo probabilmente relegato a un ruolo di strumento subalterno.

Quanto segue è una traduzione della tesi di JAMES RUSSELL NOYES.



Capitolo 1

INTRODUZIONE:
Quando si pensa ai pionieri del saxofono nella musica classica, immediatamente vengono in mente due nomi: Sigurd Rascher e Marcel Mule. Questi musicisti hanno avuto grosso modo carriere parallele a partire dalla metà degli anni venti attraversando gran parte del XX secolo.
Entrambi hanno lasciato un profondo segno come concertisti e come docenti, ispirando i più grandi compositori del '900 a scrivere musica originale per saxofono e influenzando le future generazioni di saxofonisti classici nel mondo a continuare la loro tradizione.
Ma cosa conosciamo della tradizione classica prima del 1920? Dobbiamo dedurre che non ci furono figure preminenti o musicisti classici di rilievo prima di questa data?
Molti conoscono Elise Boyer Hall, una saxofonista di Boston che nella prima decade del '900 commissionò oltre 20 opere per orchestra e saxofono, tra cui spicca la Rapsodia di Debussy per orchestra e sax; ma la Hall fu principalmente una dilettante ed entusiasta sostenitrice del sax oltre che un'appassionata mecenate delle arti in genere.

Un punto di partenza ovvio per iniziare ad indagare sulle figure di spicco del sax prima del 1920, può essere trovato nelle orchestre di fiati dirette da John Philip Sousa e Patrick Gilmore operanti tra la fine dell'800 e le prime due decadi del novecento.
In qualità di direttore della United States Marine Band, Sousa introdusse una sezione di tre sax a partire dal 1884 e una sezione di sax stabile fu presente anche nella Sousa Band fin dalla sua fondazione nel 1892.
Andando ad indagare ancora più indietro nel tempo, si può rimanere sorpresi dal fatto che Patrick Gilmore, forse il più celebre direttore di orchestre di fiati del XIX secolo, impiegò quattro sax come parte della rinnovata "Twenty-second Regiment Band" di New York nel 1873!
Ma cosa conosciamo di questi primi saxofonisti? Ce n'è stato qualcuno che condivideva lo stesso spirito pionieristico e la sottile passione per il sax che possiamo trovare nei Maestri dell'era moderna?
In effetti ci fu una figura con queste caratteristiche: Edward A. Lefebre. Con una carriera che inizia negli anni '50 dell'800 e che proseguirà ininterrotta fino alla sua morte nel 1911, Lefebre per primo presentò il saxofono come strumento solista in Europa, America e Africa!
Con il proposito di dimostrare le potenzialità artistiche e espressive del saxofono, E. A. Lefebre portò avanti vigorosamente una carriera (le sue apparizioni concertistiche rientrano nell'ordine delle centinaia!) come solista, leader di sezione (ugualmente con Gilmore e Sousa) e come leader del suo quartetto di sax. Diversi compositori, rapiti dall'arte di Lefebre sul suo originale strumento, scrissero diverse opere originali per lui.
Come insegnante, influenzò numerosi studenti e pubblicò decine di trascrizioni, arrangiamenti, così come alcuni brani originali per sax.
Fu anche consulente della C. G. Conn company, supervisionando la produzione dei primissimi saxofoni costruiti negli Stati Uniti (prima del 1890 tutti i saxofoni erano costruitiesclusivamente in Europa).
Per la sua appassionata opera si guadagnò il titolo di "re del saxofono" e fu contraddistinto come "nato con la missione di diffondere il suo strumento". Nel 1915, contemporanei di Lefebre si riferirono a lui come "il Paganini del saxofono", titolo che Sigurd Rascher si meritò diverse decadi più tardi!
Edward A. Lefebre, la cui eredità è soltanto ora può dirsi completamente realizzata, fu un vero visionario; il suo forte impatto aiutò a cambiare radicalmente il percorso del saxofono nel XIX secolo, preparando il campo per la diffusione di massa che ebbe lo strumento nel XX secolo.

Ci si vede per il secondo capitolo!