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Discussione: A Night in Tunisia

  1. #1

    A Night in Tunisia

    man mano che suonavo mi allontanavo dal bop.....

    [youtube3:1rya9v3d]http://www.youtube.com/embed/XY1TnDrgCyU[/youtube3:1rya9v3d]
    Tenore Selmer Mark VI 146XXX
    Tenore Borgani Jubilee Vintage
    Otto Link STM Early Babbitt 105
    Berg Larsen metal 100/3/sms offset

    http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee

  2. #2

    Re: A Night in Tunisia

    ti dico con molta umiltà la mia opinione: il suono, pur bello, che ti esce col MKVI è simile a molti altri e se vuoi abbastanza omologato.
    il suono che ti esce con lo Zeffirino è unico e inimitabile e mi pare di non esser l'unico a pensarla così ;) certo che l'ergonomia, la diteggiatura ecc ecc ti facilitano il compito però il sound....
    con devozione!

  3. #3

    Re: A Night in Tunisia

    Io al tuo posto non schematizzerei troppo... lo vedo come uno schema troppo rigido. Più libertà, non è meglio? ;)
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  4. #4

    Re: A Night in Tunisia

    Caro Gian Franco....lo so bene come la pensi... ;)
    però è tutto un compromesso.....e il mark6 è il migliore compromesso. Suonare in quintetto all'unisono con la tromba o in sezione con il tributo a Pino Daniele era davvero problematico con il king. Per carità non impossibile, ma problematico. Se poi consideri che io posso dedicare non più di 5-6 ore alla settimana allo strumento....
    il marco ha un buon suono, una meccanica veloce e un'intonazione perfetta. Non so se hai ascoltato il brano che ho postato di Silver Lou Mary nella sezione il brano del mese: la prima nota sembra una invece sono due sovrincise....e con il king questo era impossibile.....

    @doc appunto dicevo che man mano suonavo mi allontanavo dagli schemi e dagli stilemi del bop....se ascolti bene.....
    il bop tra tutti gli stili è, scusando il gioco di parole, il più stilizzato , disciplinato e regolato da regole ferree. Sono contento di essere arrivato a suonarlo in un certo modo....adesso provo ad uscire e poi rientrare....
    grazie per l'ascolto comunque....
    Tenore Selmer Mark VI 146XXX
    Tenore Borgani Jubilee Vintage
    Otto Link STM Early Babbitt 105
    Berg Larsen metal 100/3/sms offset

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  5. #5

    Re: A Night in Tunisia

    Dario io sono per slegare l'anima... se mi schematizzo troppo divento un soldatino di piombo, non mi garbo.
    Tu che affronti il tema da cultore del bop probabilmente fai bene a fare così come fai, ma non ti limitare, esplora, visto che hai ben 5-6 ore di tempo a settimana. (la mia tutta invidia... ;) )
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  6. #6

    Re: A Night in Tunisia

    Ultra OT: lo Zephyr non è uno strumento preistorico... però è uno strumento molto meno diffuso di un "generico" Selmer e ancora meno diffuso di un generico Mark VI.
    Partendo dal presupposto che nessuno strumento è perfetto a livello di intonazione... ci sono strumenti con cui si riesce a ottenere una intonazione precisa senza essere che la messa a punto sia estremamente precisa e altri strumenti su cui per avere una intonazione precisa bisogna veramente farci sopra una messa a punto molto molto precisa, al limite dello scientifico.
    Nella prima categoria ci stanno i Selmer, nella seconda categoria ci stanno un po' tutti i "vintage" americani (che esclusi alcuni casi, sono più delicati per la messa a punto anche per colpa di una meccanica più semplice): un Selmer (anche regolato male) sarà sempre più intonato di un "americano" regolato male.
    Poi bisogna anche considerare l'aspetto ergonomico/posturale (alcuni strumenti americani hanno il chiver con un angolo "negativo") e l'influenza che può setup sull'intonazione complessiva.
    Non tutti i riparatori sono in grado di fare regolazioni estremamente precise... e questo succedeva anche 20/30 anni fa'.
    Io credo (e non solo io) che facendo curare lo Zephyr (o qualsiasi altro "vintage" americano) da un tecnico competente e abile i problemi di intonazione si riducano drasticamente. Purtroppo in Italia spesso manca questo tipo di cultura.

  7. #7

    Re: A Night in Tunisia

    @tzadik ....hai visto i miei occhi sono diventati così per sforzarmi a leggerti,...... :lol:

    ritornando a quello che dici tu....molte cose sono vere e cioè che un riparatore ultra specializzato potrebbe sistemare alcune note dolenti dei vintage americani (intonazione, omogeneità delle note ecc.ecc..). Però ho affrontato per tre ore questo argomento con un professionista del calibro di Carlo Micheli seduti a tavola, che suonava zephyr e che ora suona R&C di cui è endorser. E lui non è certo uno che suona come me.....lui è di quelli che ha l'accordatore in testa.....e intanto come me riteneva splendido il timbro dei king, ma in sala di registrazione non lo accontentava riusciva a sentire delle differenze tra le note, che magari io non avrei mai percepito, soprattutto a livello di omogeneità e a livello di intonazione. Nulla me ne vogliano i grandi tecnici che abbiamo in Italia, ma per fare quello che dici tu in un sax vintage non selmer bisogna cercare all'estero...e non so se il gioco vale la candela.....
    Tenore Selmer Mark VI 146XXX
    Tenore Borgani Jubilee Vintage
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  8. #8

    Re: A Night in Tunisia

    il cuore con lo Zeffirino e la ragione col MKVI :BHO:

  9. #9

    Re: A Night in Tunisia

    Ho scritto in piccolo perchè era un OT.
    Secondo me... in Italia abbiamo probabilmente i migliori tecnici del mondo, non serve assolutamente andare all'estero.
    Per quanto riguarda l'omogeneità di suono... tanto dipende dal setup ma tanto dipende da anche da come sono fatti i primi 20/30 cm dello strumento. C'è un po' di margine di miglioramento anche su questi primi 20/30 cm. ;)
    Per quanto riguarda quello che succede in studio... sono problematiche che stanno su un piano diverso. Per quella è che la mia esperienza in studio... alcuni problemi sono dei "non problemi" perchè se sono problemi esterni allo strumento, si risolvono esternamente allo strumento.
    Considera invece che il sassofonista italiano che ha vinto due Top Jazz prima che li vincesse Bearzatti, suona con un Conn New Wonder, strumento più "antico" dello Zephyr... ;)

  10. #10

    Re: A Night in Tunisia

    bravo, mi ricorda un pò il suono di Dexter Gordon.
    T J. Keilwerth toneking special, Lebayle LR II , rico select 2 medium
    T Yanagisawa 990, Jody Jazz 8, rico legatura, rico select 2 medium
    A J. Keilwerth the new king, Jody Jazz 6, rigotti 2,5
    S R&C R1 Jazz in bronzo, ottolink 8, F. L. ultimate, rico select 2 medium

  11. #11

    Re: A Night in Tunisia

    Grazie Stefa. Sicuramente è tra i miei sassofonisti di riferimento seguito ma Mobley, Junior Cook ecc.
    Poi da quando ho preso il mark 6 che uso con il florida early babbitt e rigotti 3 ho praticamente il suo setup degli anni 70-80. In quegli anni suonava un mark6 sui 150XXX con chiavi argentate (il mio è 146XXX con chiavi argentate), usava un florida, con ance rico 3 o la voz medium, unfilled come le rigotti.......
    Tenore Selmer Mark VI 146XXX
    Tenore Borgani Jubilee Vintage
    Otto Link STM Early Babbitt 105
    Berg Larsen metal 100/3/sms offset

    http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee

  12. #12

    Re: A Night in Tunisia

    Quoto in tutti i due post tzadik. (e sta volta davvero....)
    Per me avere un tecnico di riferimento è una cosa essenziale. E può risolverti piccoli e grandi problemi che ti farebbero cambiare strumento, quali intonazione ed ergonomia.
    E confermo che in Italia ce n' è di grandissimi. Pure a Palermo....senza spostarsi tanto. :roll:

    @darionic....mi piace, hai il tuo mood, però il suono non mi esalta, se devo essere sincero, preferivo più FAT.
    Segretario
    del King Super 20 Owners Club

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