Dopo un annetto passato a lavorare sulle cose proprio base base, e a dare un'impostazione generale delle note su tutta l'estensione dello strumento, mi sembra di aver capito che quel santo del mio maestro ultimamente sta cercando di farmi fare un piccolo salto di qualità concentrando di più il lavoro sul discorso della qualità del suono. Per me (e credo anche per lui) è un sottile tormento, nel senso che mi sembra un lavoro lungo, difficile e anche in parte abbastanza empirico. E' tutto un: "va bene ma prova più così, più colì, no, un po' di più, un po' di meno..e le rare volte che mi sembra che il suoni assomiglia un po' di più a quello che mi dice mi sembra per lo più un miracolo o una botta di...fortuna. :ghigno:
Ho letto molto qui sul forum riguardo al fatto che il lavoro sulla ricerca e la qualità del suono è in un certo senso la parte più difficile e in qualche modo non finisce mai. Questo però non mi esime dal fatto di sentirmi in questo periodo del mio studio moooolto impedita, mi sento un po' ferma, un po' arenata su uno scoglio che non credo che varcherò molto presto. Io questo approfondimento del lavoro sul suono l'ho percepito come un'essere andata avanti, ma a volte mi viene il dubbio: "forse sono solo io che sono impedita e il mio suono fa schifo al maestro!" ;) oppure: "forse invece di andare avanti sto tornando indietro"...
Mi farebbe piacere sapere come persone più esperte hanno vissuto questi momenti dello studio, nella speranza di non essere un caso irrecuperabile :D