Ciao a tutti,

sono appena tornato dal mitico Musik Messe 2012 dove sono stato chiamato a rappresentare la Rampone & Cazzani con il True Voices Saxophone Quartet. Vorrei pubblicare una serie di post nei quali vorrei descrivere i prodotti degni di nota che ho potuto "toccare con mano" durante la fiera.

Non nego che andare al Musik Messe rappresenta per me un'occasione di crescita importante in quanto posso testare direttamente le novità che purtroppo faticano ad arrivare negli scaffali dei nostri negozi, vuoi per la pigrizia del mercato musicale italiano, vuoi per un disegno delle majors che preferiscono imporre al mercato italiano pochi e poco selezionati prodotti in modo da poter guidare gli acquisti in modo più sicuro per le loro tasche.

Grande delusione dal mio punto di vista è rappresentata dai prodotti "asiatici": ero partito da casa con l'idea di acquistare un buon sax cinese (possibilmente con finitura vistosamente tamarra!!!!) visto che da destra a manca arrivano sempre più testimonianze del fatto che questi prodotti siano in forte crescita: purtroppo quello che ho potuto constatare in fiera è che il livello medio di questi costruttori è molto molto basso ed è davvero raro trovare un sax senza difetti di intonazione e di emissione. Non parlo del suono che ovviamente non mi aspettavo che fosse ricco e interessante, ma mi aspettavo sinceramente una crescita maggiore in generale. Anche costruttivamente si denotano gravi mancanze dovute secondo me a una forte carenza di "know how" e penso sempre più che questi produttori fatichino davvero a raggiungere livelli qualitativi sufficienti senza una guida esterna che possa indirizzarli meglio.
L'unico sax degno di nota è un baritono che si è portato a casa Zeppellini che non era male per nulla e che soprattutto alla cifra ampiamente sotto i 1000 euro che l'ha pagato rappresenta comunque un buon affare anche se resta uno strumento per divertircisi o poco più.

La più grande rivelazione di quest'anno è a mio parere quella relativa agli accessori: ho potuto provare con calma i prodotti di Aaron Drake, di Theo Wanne e le fascette Rovner e ho apprezzato il grande lavoro che queste ditte stanno svolgendo. Ne parlerò diffusamente di seguito.
Ho potuto testare con calma i prodotti Taiwanesi principalmente i Paul Mauriat e i Cannonball.
Dei Mauriat ho provato i modelli con camini rigirati (baritono e tenore): strumenti sicuramente facili da suonare e da gestire ma il cui suono non mi ha fatto impazzire e in alcuni casi (un tenore con finitura "anticata" e camini rigirati) anche non esenti da problemi d'intonazione. A mio parere sono prodotti orientati a "stupire" nel breve tempo soprattutto l'amatore/studente ma che presto rivelano dei limiti.
Il baritono (credo fosse il 300DK) in particolare aveva un La grave imponente e facile a livello d'emissione ma già Sib-Si e Do gravi avevano più o meno un terzo del suono del La. Il registro medio poi era vuoto e l'acuto un pò tappato. L'intonazione non era male per nulla. In generale sarebbe un buon prodotto se si attestasse al di sotto dei 2000 Euro secondo me, ma mi sa che siamo al di sopra di queste cifre.
Il tenore era forse più interessante a livello di suono ma ahimé rivelava alcuni disequilibri a livello d'intonazione tra ottava alta e ottava bassa.

I Canonball sono sicuramente una spanna sopra ai P.M. quanto a qualità costruttiva. Mi sono soffermato principalmente sugli alti a campana grossa. L'aspetto lascia davvero a desiderare con questa campana esageratamente grande; poi ci sono queste pietre incastonate nello strumento che fanno un pò effetto "bubbone" e che non danno un aspetto aggraziato allo strumento inclusa la finitura "finto vintage" che purtroppo non rientra nei miei gusti.
L'alto in ogni caso era molto intonato, omogeneo e facile. Il suono secondo me non era un granché e ho notato alcuni suoni vuoti nel registro medio. Anche qui, la cifra è tutt'altro che abbordabile e sfiora pericolosamente le soglie del vintage di altissima qualità rendendo a mio parere questi strumenti poco appetibili. Sia Mauriat che Cannonball propongono variazioni sul tema del buon vecchio Selmerone d'annata senza ovviamente raggiungere la profondità di suono e la personalità che le vecchie glorie parigine hanno.

Ho potuto anche conoscere i capi della Légère Reeds che non finirò mai di ringraziare abbastanza per l'eccellente lavoro svolto sul modello Signature. Purtroppo le tanto attese Signature per sax baritono non erano presenti e mi hanno confermato che sono ancora in fase di sviluppo. Avrò tra le mani i primi prototipi non appena saranno pronti.