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Discussione: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

  1. #16

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Un becco da studio estremamente chiuso che facilita emissione e intonazione a discapito di volume, presenza e proiezione. A mio parere inutilizzabile in contesti di concertismo per via del volume davvero molto piccolo è molto diffuso in ambito accademico (ambito che poco ha a che fare con il vero concertismo francamente). Peraltro sono convinto che studiare con setup eccessivamente sbilanciati verso la facilità d'emissione sia sbagliato in quanto con un becco che suona praticamente appena ci si sputa dentro si bypassa lo studio della corretta respirazione e spinta dell'aria. Altra nota negativa: con aperture così chiuse ci si abitua ad essere rigidi e ad adottare un'imboccatura eccessivamente statica e il sax è uno strumento che richiede grande flessibilità a livello di imboccatura e di laringe. Senza questa flessibilità i risultati sono mediocri a mio parere.

    Non troverai grosse differenze col tuo A25.

    Se si cerca un buon becco da classica occorre rivolgersi verso becchi vintage tipo Selmer Soloist o Air Flow (ne ho provato uno la settimana scorsa: spaziale)oppure verso becchi a camera larga tipo Rascher, Buecher o Otto Link Slant (e copie ovviamente). Resta valido il consiglio di Tzadik: se si studia in conservatorio e non si vuole avere la vita difficile meglio assecondare le scelte del "docente".
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  2. #17

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Premetto che io non sono un sassofonista classico e non sono nemmeno in grado di usare certi bocchini/ance.

    Mi è capitato diverse volte di sentire professionisti classici (a livello più o meno alto)... e quando usavano un Vandoren Optimum, mi capitava spesso di non riuscire ad associare il suono che sentivo a un suono di sassofono.
    Credo sia un limite mio personale... però.... riduci il volume, riduci la presenza armonica, riduci l'attacco... penso che pur volendo andare a cercare la perfezione delle dinamiche, intonazione, articolazione... vengano vanificate le caratteristiche timbriche dello strumento. :BHO:
    Probabilmente... è un limite personale mio nel voler comunque percepire alcune particolarità dello strumento (il sax), indipendentemente da chi suona e da cosa sta suonando (musica da camera, musica classica in generale, rock, jazz, folk...).

    Per quanto possa essere limitante (in senso assoluto, non relativamente in ambito classico) il suono che genera un Selmer S80 riesco ancora ad associarlo a un suono di sassofono, il suono che generano i Vandoren Optimum non sempre.
    Questo è quello che si vede da "fuori", sicuramente da "dentro" (in ambito prettamente accademico) si vede/sente altro. :zizizi))

    Generalmente i docenti che "suggeriscono" l'AL3 (SL3, TL3, BL3) generalmente non fanno problemi con l'A25... quindi probabilmente un AL3 diventa ridondante... ed è inutile acquistare un bocchino quasi uguale (l'interno è quasi uguale... l'Optimum esternamente è più grosso, il V5 è più piccolo).

  3. #18

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Citazione Originariamente Scritto da tzadik
    volendo andare a cercare la perfezione delle dinamiche, intonazione, articolazione...
    oppure l'appiattimento di tali caratteristiche del suono?
    Comunque concordo su tutta la linea con Tzadik: il suono "classico" moderno si fa fatica ad associarlo a un saxofono, laddove invece nei grandi maestri del passato le componenti timbriche dello strumento restano ben chiare e riconoscibili. io questa la trovo una perversione assoluta: ma se si vuole suonare il sax come un clarinetto, perché non si suona il clarinetto?

    per il discorso dinamico resto fedele a quanto insegnatomi da Londeix e a quanto scritto da Rascher, forse l'unico concertista classico che abbia fatto storia al pari dei grandi solisti di strumenti "tradizionali": un buon saxofonista deve essere in grado di gestire le dinamiche dal fff al ppp e a utilizzare l'ampia paletta timbrica che lo strumento permette e che è una marcia in più rispetto agli altri legni. Voler tarpare le ali alle possibilità dinamiche dello strumento e al suo essere plastico a livello timbrico la ritengo una pura perversione che va contro la musica.
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  4. #19

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Citazione Originariamente Scritto da David Brutti
    oppure l'appiattimento di tali caratteristiche del suono?
    Infatti questo è un limite del non produrre un volume adeguato.
    Se le "cose" (dinamica, intonazione, articolazione) le senti bene tu (dal "lato suonatore") è ok...
    Se però a 5 metri dallo strumento (visto che spesso gran parte del lavoro concertistico di un sassofonista classica è in acustico) non senti (dal "lato ascoltatore", che può essere anche chi suona in parte a te... o la platea) le dinamiche/intonazione/articolazione perchè non senti il suono... che senso ha tutto questo? :D-:

    Chiaramente in ambito accademico (per quello che ho visto) i volumi sono ridotti... in ambito concertistico (non solo classico) la storia cambia radicalmente.
    Per me ha anche senso, sacrificare l'ascolto "da dentro" per privilegiare l'ascolto "da fuori"... è una cosa personale però... e non sono sicuro che sia applicabile in tutti gli ambiti musicali. :zizizi))

  5. #20

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Cacchio... il mio amato becco letteralmente distrutto dai professionisti... certo che piu' passa il tempo, piu' a piccoli passi vado avanti, e piu' mi rendo conto che non so quasi nulla. Beh, questo quanto meno mi spinge a cercare di migliorare di più. Che è una grande utilità di questo forum!
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  6. #21

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    @Crine: se con l'AL3 ti trovi bene, se soddisfa le tue aspettative, se basta per quello che devi... è inutile cambiarlo. :zizizi))

    Quello a cui faceva riferimento David è un ragionamento più ampio riguardante il percoso accademico "classico" per il sassofono.

    Penso sia così riassumibile...
    Chi affronta il conservatorio (ora equiparato al corso di laurea) "teoricamente" dovrebbe ambire al professionismo (visto il culo che devi farti per uscire preparato da un conservatorio)... e poi che farsene di una laurea per non sfruttarla a livello lavorativo.

    La carriera per un sassofonista classico comprende diverse realtà musicali: sassofonista "di fila" in un orchestra sinfonica, orchestra di sassofoni, formazioni di sassofoni più ristrette... e chiaramente "solista". Io non sono dell'ambiente ma non mi viene difficile immaginare che il lavoro da "solista" sia quello più remunerato (e quindi più ambito). Poi chiaramente tutto è anche a discrezione della "imprenditorialità" del sassofonista stesso.

    Per suonare "contro" un'orchestra, nonostante nelle aule dei conservatori si faccia di tutto per imparare a gestire le dinamiche "basse" (cosa che è funzionale all'uso del sassofono in ambito orchestrale), affrontare un lavoro da solista richiede la gestione di dinamiche "più elevate".

    Per generare un volume sufficiente per garantirti comunque un range dinamico utile... ovviamente un Vandoren AL3 ma anche un Selmer S80 C* spesso non bastano.

    Considera una cosa: un solista può anche venire amplificato (non microfonazione spot, ma microfoni panoramici posti abbastanza lontano per preservare il suono acustico dello strumento) e stessa cosa per l'orchestra, ma tendenzialmente non hai sistemi di "monitoraggio".
    Quindi se non riesci a generare sufficiente volume può capitare che fai fatica a sentirti (tu che stai suonando) e chiaramente fa fatica a sentirti l'orchestra (visto che il solista suona rivolto verso il pubblico, dando le spalle all'orchestra)... con tutti i problemi che possono nascere dalla mancanza di ascolto.

    Quindi va a finire che alcuni bocchini (e quello che ne consegue) che vengono spesso imposti nei conservatori sono "funzionali" all'uso del sassofono in solo determitati contesti... e va a finire che il sassofonista classico medio che esce al conservatorio
    È possibile generare tanto volume da un AL3/C*/bocchini chiusi standard per l'uso in conservatorio? Sì, è possibile ma si va a estremizzare l'impostazione... ottieni "volume" ma rompi il "suono".
    Bocchini leggermente più aperti fondamentalmente ti permetto di avere più volume senza "rompere" il suono. Tutto qui.

  7. #22

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Incredibile, ho appena scoperto cercando il suo sito che Arno Bornkamp (grandissimo saxofonista imho, uno dei miei preferiti, non so cosa darei per avere il suo suono!) usa l'AL3!!!
    (ho postato il suo setup completo nella sezione apposita)

    "Alto: Buffet Crampon Prestige (1983) with Vandoren AL3"

    Secondo voi il sax particolare che usa può interferire con le considerazioni che date sopra riguardo ai limiti dell'AL3, rispetto ad es. al mio serie II? (sul volume ad es., Bornkamp con l'orchestra ci suona regolarmente)
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  8. #23

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    @tzadik: è chiarissimo quello che dici, grazie mille
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  9. #24

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Beh... tutto quello che è scritto sopra va comunque mediato con le capacità tecniche di chi suona.

    Il Buffet Prestige dovrebbe essere l'S3... quindi il modello in rame.
    Gli strumenti con molto rame della lega reagiscono diversamente dagli strumenti in ottone... il suono è molto più scuro e molto più mobirdo.
    Può darsi che la combinazione che usa Bornkamp sia azzeccata... o comunque magari per l'uso che fa lui del sassofono la combinazione che usa gli piace. :zizizi))

  10. #25

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Bornkamp ha un controllo del sax (nel genere che fa chiaramente) a mio parere immenso, ma secondo me non devi prendere come esempio il suo setup. Mi spiego: non è che se lui usa l'al3 tu suonerai come lui, chiaramente la base è quella, ma lo sviluppo del suono personale è tutto un altro discorso. Anche io adoro il suo suono, ma con i bocchini vandoren non mi è mai riuscito arrivarci neanche lontanamente. E' tutto molto soggettivo.
    "Non basta consacrare molte ore del giorno alla scale o agli esercizi di agilità; ciò che importa più di tutto è di studiare la sonorità in tutte le sue gradazioni e soprattutto l'arte di legare i suoni fra di loro."

  11. #26

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Probabilmente il suono (a parità di combinazione setup/strumento) è una cosa che si può emulare anche "facilmente" ("facilmente" tra virgolette)... è il resto invece che è complicato.

    Comunque alcuni repertori si possono affrontare con successo anche con suoni "non standard":
    http://www.youtube.com/watch?v=veoAq2UEXcU&f
    http://www.youtube.com/watch?v=XhgWmSayoB8

  12. #27

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Scusa Tzadik, però il suono di Bornkamp non c'entra niente con quello dei Quintessence... visto che si parla di emulare (comunque loro sono fantastici)
    "Non basta consacrare molte ore del giorno alla scale o agli esercizi di agilità; ciò che importa più di tutto è di studiare la sonorità in tutte le sue gradazioni e soprattutto l'arte di legare i suoni fra di loro."

  13. #28

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    No... infatti non c'entrano niente... il mio appunto era solo per precisare che spesso in ambito accademico vengono imposti certi suoni (conseguenza di una certa impostazione e di un certo setup).
    L'esempio di quintetto era per ragionare sul fatto che a livello professionistico alcuni "idee" possono anche essere demolite.

  14. #29

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Citazione Originariamente Scritto da Aktis_Sax
    Anche io adoro il suo suono, ma con i bocchini vandoren non mi è mai riuscito arrivarci neanche lontanamente. E' tutto molto soggettivo.
    Chiaro che non basta, non lo uso per quello, io fino a stamattina nemmeno lo sapevo che lui usa l'AL3! :D
    Che setup usi/useresti tu per avere un suono come il suo (il suo di quando suona Glazunov per intenderci)?
    Sax Alto - Selmer SA 80 serie II ('87)- Becco Vandoren AL3 /ance Vandoren Blue nr 3,5
    Sax Soprano - Selmer SA 80 serie II ('88) - Becco Selmer S80 D / ance Vandoren Blue 3

  15. #30

    Re: Becco Vandoren AL3, lo avete provato?

    Io da qualche tempo sto utilizzando il Selmer s90, anche se preferirei evitare di parlare del mio attuale setup perchè ho già avuto esperienza di utenti che hanno commentato un po' acidamente questa mia scelta. Non saprei neanche darti un consiglio così azzardato perchè non credo di averne le competenze, sto studiando il concerto che tu citi ma, come ti ho detto, penso che sia tutto un po' soggettivo. Alla fine il bocchino che uso per studiare Glazunov lo utilizzo anche per tutto il resto del repertorio (classico) che il mio insegnante mi fa fare e mi trovo bene. So che lo usano Nobuya Sugawa e Christian Wirth degli Habanera.
    "Non basta consacrare molte ore del giorno alla scale o agli esercizi di agilità; ciò che importa più di tutto è di studiare la sonorità in tutte le sue gradazioni e soprattutto l'arte di legare i suoni fra di loro."

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