Scrivo qualche riga su questo bocchino, visto che parecchi forumisti si sono interessati ai lavori di Sakshama. Magari un parere ulteriore può essere utile.

Per chi legge per la prima volta il nome del bocchino, è una copia fatta da un artigiano che vive negli USA, di un Zimberoff Hollywood, fratello del più famoso Dukoff Hollywood.

Il bocchino si presenta bene: è costruito in bronzo, con cura, ma non è chiaramente perfettino come tanti bocchini CNC moderni ... nulla di male comunque, anzi. La camera è molto scavata (ma non così ampia come si potrebbe pensare), i binari sono ben disegnati, la discesa è ben lavorata: è presente un buon rollover abbastanza marcato; un aspetto originale è l'arrotondatura verso i binari, che ho letto era caratteristica peculiare di questi modelli. L'innesto al collo dello strumento non è parallelo alla tavola, ma è leggermente inclinato in giù ... curioso e quasi ininfluente ai fini del suo utilizzo (però richiede che lo strumento venga tenuto più su e più vicino al busto rispetto a bocchini con innesto normale). Il piano dell'ancia è un pochino più stretto delle ance che si acquistano oggi.

La foto seguente, scattata e gentilmente prestatami da Federico, mostra quanto detto:
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Ho provato il bocchino con il mio tenore Grassi Prof. 2000. Breve parentesi: dopo parecchio tempo che provo candidati a sostituirlo (tanti), dopo aver avuto alcuni feedback da musicisti veri (e non come me), mi sono convinto che non è necessario cambiare ... a meno di non fare un gran bel salto in alto. Però lui la sua parte la fa ancora bene. E comunque, se il bocchino suona bene con il mio strumento, suonerà anche meglio con strumenti migliori. :lol:

Tornando a noi, ho provato il bocchino alternando ance (La Voz Medie, Rico SJ, Rico Royal, Vandoren ZZ) e legature (quelle che avevo a casa: Selmer 404, BG standard jazz e Rovner Light). Inizialmente l'ho suonato con le La Voz e la Rovner, ma dopo un paio di settimane di utilizzo e prove trovo che la migliore soluzione sia l'accoppiata con ance Rico Royal 3.5 e la legatura selmer 3band.
Le ance medio dure in particolare sono "necessarie" altrimenti si perdono per strada un po' di sfumature, forse perché la camera non è così grande, quindi serve un bilanciamento di questo tipo. Per l'apertura 103 comunque non è un setup strano o difficile.

Come utilizzo, mi sono trovato subito a mio agio, perché il bocchino è abbastanza fino e anche la parte che si imbocca dà la sensazione di essere un filo meno alta di un Link STM.
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Vediamo come suona. A basso volume è esattamente quello che mi aspettavo: regala un suono pieno, setoso sia nella prima ottava che nella seconda. Si suona in subtone in maniera direi naturale, ma anche gli acuti ci sono senza dover fare acrobazie; in timbrato è ricco e per niente sordo (forse è anche una banalità questa, vabbé). Credo comunque che una certa parte di merito sia ascrivibile alle ance: con ance più morbide si perde un po' di ricchezza e complessità e il suono tende a schiarirsi quel po' che è troppo. Non serve che dia riferimenti, tanto quando si parla di questo bocchino a tutti viene in mente un gigante del sax tenore. Ecco, ideamente, fa esattamente quello.
A medio volume il suono diventa più vivo e definito, presente e penetrante. Salta all'orecchio una ricchezza del suono che fa sembrare il mio sax ... un altro. Forse è il materiale che è molto risonante, ma in effetti lo strumento vibra tra le mani e il suono è proprio ricco. Se si tiene il bocchino per la punta e si da un colpetto con l'unghia sull'innesto, si sente proprio distintamente un bel TINNN (test gnucco; pregasi altri possessori di bocchini in bronzo di fare tale prova per vedere se anche il loro bocchino tintinna e poi di riferire).
Ad alto volume non si perde né si soffoca ... il suono resta molto presente e direi anche definito (non una lama comunque, chiaramente). Si ottiene anche una certa aggressività che non mi sembra fuori luogo, nel senso che non pare di forzare l'oggetto per qualcosa che non gli compete. Molto semplice da suonare anche fuori registro, con un bel suono che rimane presente. Questo comportamento sinceramente non me l'aspettavo: credevo che a un certo punto tirasse i remi in barca e invece sopporta di buon grado tutto. Sarà perché quando si parla di questo bocchino la prima cosa che viene in mente è Dexter che suona una ballad (ma lui non usava il Grassi, va detto anche questo), ma se egli avesse voluto suonare .... altro, non avrebbe dovuto farsi prendere necessariamente dalla GAM.

Intonazione buona con il mio strumento, quindi ottima con altri. Volume adatto a gran parte delle situazioni.

Credo che sia utilizzabile in molti contesti e stili perché tutto sommato lascia parecchia libertà: può essere mediamente scuro, può essere anche anche un pochetto spinto, magari una scelta oculata di ance e legature evidenzia le cose... Non va bene se uno vuole un bocchino sparato, ovviamente; se uno invece vuole un suono scuro e vellutato, morbido, la mia esperienza è che comunque servono ance discretamente tenaci perché la camera non è così ampia. Può darsi che altri abbiano impressioni diverse, dipende tutto da abitudini, modo di suonare e strumento, ma secondo me un'ancia morbida non gli tira fuori il bello. In questo caso forse è meglio un bocchino con camera più ampia e rollover un pochetto meno pronunciato.