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Discussione: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

  1. #1

    Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Ciao a tutti volevo chiedere ... fermo restando che il sassofonista abbia trovato la pace con lo strumento e abbia un saldo punto di riferimento (come me sul mio tenore Mark VI) :yeah!) ma mettiamo anche che non abbia questo punto fermo ....
    secondo voi come mai la maggior parte dei saxofonisti una volta trovato o non trovato lo strumento per la vita, sente l'esigenza (che diventa poi un tarlo) di cambiare comunque spesso becco e non trova pace ....? lo fa per esigenze legate alle diverse sonorità?
    siamo sicuri che sia davvero una ricerca per migliorarsi secondo voi?
    Apro questa discussione perchè spesso tra sassofonisti ci chiediamo: quanto tempo devo tenere o suonare un becco per capirlo davvero a fondo e sfruttarlo bene? c'è chi dice almeno 6 mesi, chi un anno ....
    personalmente posso dire di avere tenuto il mio buon vecchio otto link STM 7* per quasi quindici anni e di conoscerlo moolto bene...forse si può arrivare a dire che mi sono forgiato sull'otto link in metallo e a questo punto ne capisco davvero le potenzialità.
    E allora come si può tenere un becco per pochi mesi e poi cambiare e ricambiare senza magari avere nemmeno l'idea del suono che si vuole in testa?
    Insomma in parole povere: siamo sicuri che chi cambia spesso becchi non sia solo affetto da GAM (Get Another Mouthpiece) e che questa malattia non sia contagiosa? in effetti non so voi ma....sembra aver contagiato anche me...forse dovrò far visita al buon simone borgianni per capire se sono davvero malato facendogli visitare i miei becchi! :ghigno:
    SS:Yamaha YSS 475 - Yamaha Custom 6CM - Rowner ligature - Rico 2 1/2
    AS:R&C R1 'SilverPro' (2006/AA) - Selmer Soloist - Vandoren ZZ 2 1/2
    TS:Selmer Mark VI 5digit 83K - Otto Link Super Tone Master 7* (105') - Vandoren ZZ 2

  2. #2

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    il becco e' ovviamente la parte piu' facile da cambiare in un set up, per evidenti motivi economici. Peraltro e' la parte piu' importante da mettere a posto per la produzione del suono che si vuole ottenere. Un po' come le gomme per un'auto, anche se hai una macchina potentissima e performante se le gomme sono inadeguate non vai da nessuna parte. Metafora a parte, a mio giudizio, esistono alcune fasi nella vita di un sassofonista: l'inizio con gli studi che va fatto con una imboccatura non troppo impegnativa dal punto di vista tecnico, fase che dura alcuni anni; una fase di sviluppo successivo nella quale si sceglie una imboccatura stabile che sia in grado di darti qualcosa in piu' e con la quale maturare per parecchio tempo un suono, una idea, un concetto (un po' la fase dei tuoi 15 anni di STM, tanto per intenderci); dopodiche' si entra (o meglio si puo' entrare, giacche' non e' una fase obbligatoria) un una terza fase di maturita' nella quale non ci si accontenta piu' di una sonorita' unica e si vuole sperimentare qualcosa di diverso, qualcosa che possa portarci su altri temi, ed e' qui che entra in gioco la GAM, cioe' quella voglia di provare a sviluppare un suono diverso, piu' maturo, piu' orientato a sensibilita' diverse.

    Occorre poi dire che i professionisti veri, difficilmente cambiano imboccatura quando ne hanno trovato una giusta, ed anzi caratterizzano le proprie carriere con un unico set up con il quale ancora oggi li riconosciamo. Cio' a dire che al di la' di tutto, in molti casi, la voglia di cambiare imboccatura e' figlia anche del tentativo di chi non ha ancora messo a punto la propria tecnica, di trovare improvvisamente quella imboccatura che possa d'incanto risolvergli quei problemi la cui causa si attribuisce al becco sbagliato. Infatti cambiano imboccature notevolmente di piu' i "dilettanti" rispetto ai professionisti.
    Questo e' il mio parere.
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  3. #3

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Se hai le idee chiare sul suono che vuoi ottenere... "suono" che sei in grado di generare con lo strumento che hai a disposione e con il "bagaglio tecnico" che hai a disposizione...
    ... se cambi bocchino spesso vuol dire che non hai trovato anche il "bocchino giusto"... e questo dovrebbe portarti a fare qualche riflessione perchè il "bocchino giusto" se le premesse sono quelle qui sopra... si trova MOLTO in fretta.


    Se invece non hai le idee chiare suono che vuoi ottenere e non sei sicuro che con lo strumento che hai e/con il bagaglio tecnico a disposizione puoi ottenere il suono che vuoi...
    ... se in questa condizione cambi ancora bocchino... allora è una malattia, che non ha fine.

    Fino qui abbiamo parlato di "suono ideale"... se poi entra il gioco in fatto che suoni in contesti diversi e hai realmente necessità di sonorità diverse... allora il discorso diventa più ampio.


    Per la costruzione del suono personale ci sono due vie di pensiero:
    - chi dice "prendi quello... e con quello costruisciti il tuo suono" (anche a costo di sbatterci la testa e di faticare)
    - chi dice.... "ok... trova una riferimento sonoro... e compra quel bocchino che ti permette il possibile di avere una sonorità vicina a quel riferimento sonoro".
    Qual è la più giusta? Chi lo sa... probabilmente una via di mezzo delle due... è vera la prima (però spesso è una via impervia), è vera la seconda (però non bisogna illudersi).
    Nessuna delle due implica un "non studio".

    Riguardo all'immediatezza...
    Se le premesse sono quelle sopra... il bocchino giusto lo trovi in 5 minuti.
    Al giorno d'oggi la qualità costruttiva ha raggiunto livelli spaventosi (non dico che ci sono bocchini che suonano da soli... ma qualcuno suona quasi da solo) quindi un bocchino "efficiente", ben progettato e ben concepito... di sicuro emerge su altri bocchini. Il problema se vuoi sorge dal fatto che le vie di pensiero, davanti a un bocchino "immediato" potrebbero produrre giudizi diversi, estremizzando:
    - troppo immediato = finto
    - troppo immediato = la miglior base di partenza per produrre un suono personale
    Dove sta la verità? Nel mezzo? Forse sì, forse no... se un bocchino è da subito immediato, vuol dire che per raggiungere alcuni obiettivi intermedi ci metterò meno tempo... e il tempo che avanza lo posso utilizzare in altro modo.

    Moltissimi professionisti (grossi professionisti) cambiano bocchino molto molto spesso (vedi per esempio Chris Potter)... ho visto anche gente che cambiani bocchino (bocchino simile però) durante il concerto.
    A un certo livello è molto facile pensare che si vano a cerca sfumature... magari a uno piace un Otto Link STM "vintage" e ne ha diversi a casa nel cassetto... quando li vedi suonare dal vivo vedi che il bocchino ha la stessa forma... ma magari non è lo stesso che visto suonare da quel musicista poco tempo prima (e succede anche con le ance).


    Personalmente, compro bocchini raramente (non più di 2/3 all'anno) però cerco bocchini con caratteristiche MOLTO simili (eccetto rare occasioni)... che magari non producono variazioni significative all'esterno però producono variazioni che io dall'interno io sento e apprezzo in determinati contesti.
    È una questione di ordine mentale e di maturità: so cosa posso ottenere dal mio strumento, con il mio "bagaglio tecnico" e mi muovo di conseguenza. :zizizi))

    Un bocchino non evita ore di studio... non suona da solo... non eleva il tuo livello tecnico.
    Può spostare qualche limite tecnico personale... e quindi bisogna stare attenti a non diventare schiavi di quello che si sta suonando.
    ... ogni tanto cambiare aiuta, però il "cambiare" deve avere una finalità ben precisa... altrimenti è "malattia". :zizizi))

  4. #4

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    hai ragione Tza, ma c'e' professionista e professionista. In generale un bopper o un old style quando trova il becco giusto lo tiene una vita, mentre un Potter (non Henry) sicuramente per quello che suona sicuramente avra' necessita' (o piacere) di cambiare.
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  5. #5

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Difficile generalizzare... magari cambia per gli va di cambiare... a un certo livello, di limiti non ne hai!
    Guarda con cosa suona qui Potter: http://www.youtube.com/watch?v=VJIL6K2c ... ture=feedf

  6. #6

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    sembra un normale ottolink, sbaglio?
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  7. #7

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    bel quesito l'inica strada per rispondere è una accurata auto analisi.
    la risposta nel mio caso è certa Gam cronica recidivante...... e la cosa strana è che in verità più o meno suono con lo stesso bocchino da parecchi anni.
    mi capita però di provarne parecchi perchè contrastare la malattia non è facile.
    poi devo aggiungere un altro sintomo : la consapevolezza che per suonare con il setup ideale dovrei studiare almeno un 3 orette al giorno ma tristemente riesco a totalizzare al massimo 3 orette a settimana.
    la ragione imporrebbe di spostarsi su setup meno impegnativi e rinunciare a qualcosa .......la malattia ti spinge invece ad insistere.


    dimenticavo che questo ultimo sintomo lo individuo anche ad altissimi livelli.
    ho in mente almeno un paio di Sassofonisti straordinari che qualcosa in relazione al suono hanno dovuto cedere.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #8

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Citazione Originariamente Scritto da STE SAX
    sembra un normale ottolink, sbaglio?
    Soloist Short Shank... e si sente! ;)

  9. #9

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Citazione Originariamente Scritto da STE SAX
    il becco e' ovviamente la parte piu' facile da cambiare in un set up, per evidenti motivi economici. Peraltro e' la parte piu' importante da mettere a posto per la produzione del suono che si vuole ottenere. ...esistono alcune fasi nella vita di un sassofonista: l'inizio con gli studi che va fatto con una imboccatura non troppo impegnativa dal punto di vista tecnico, fase che dura alcuni anni; una fase di sviluppo successivo nella quale si sceglie una imboccatura stabile che sia in grado di darti qualcosa in piu' e con la quale maturare per parecchio tempo un suono, una idea, un concetto (un po' la fase dei tuoi 15 anni di STM, tanto per intenderci); dopodiche' si entra (o meglio si puo' entrare, giacche' non e' una fase obbligatoria) un una terza fase di maturita' nella quale non ci si accontenta piu' di una sonorita' unica e si vuole sperimentare qualcosa di diverso, qualcosa che possa portarci su altri temi, ed e' qui che entra in gioco la GAM, cioe' quella voglia di provare a sviluppare un suono diverso, piu' maturo, piu' orientato a sensibilita' diverse.
    sicuramente mi ritrovo parecchio nel discorso di STE SAX...mi sento nella terza fase. E' una questione di sviluppare sensibilità diverse, non ci si accontenta...
    Il consiglio dato dalla mia esperienza è quello di tenere sempre almeno un' imboccatura di riferimento per il nostro strumento, studiarla bene, magari alternarla con altre ogni tanto ma non sostituirla del tutto. Non cercare mai scorciatoie ed avere allo stesso tempo ben chiaro quello che si vuole ottenere e dove si vuole andare, e soprattutto suonare in tutte le situazioni musicali possibili.
    @fcoltrane: brutta cosa la malattia! :ghigno:
    @Tzadik: parlo naturalmente sempre per esperienza personale...a differenza dell'alto e del soprano, il suono del sax tenore nella mia testa l'ho sempre avuto, un pò come un pallino fisso...sono di fatto un tenorista. Nel mio caso non ho mai avuto un tenore performante come l'attuale Mark VI, per cui non avevo grandi velleità e forse data l'immaturità dei primi anni di studio (o dal fatto che il conservatorio mi obbligava a stare in determinati canoni) non mi sono mai avventurato troppo a cercare altri setup..mi bastava così com'era (chiamiamola fortuna di aver beccato il setup giusto per me). Ora quest'anno ho cambiato alto e tenore (da un Selmer seire II al R&C e dallo Yanagisawa tenore al Mark VI) e forse quella è stata la spinta per cercare altri setup.. beh staremo a vedere se si tratta di Gam...voi tenetemi d'occhio! :lol:
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  10. #10
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    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    non ci sono regole fisse...di certo cambiare 200 bocchini in un anno è una stupidaggine e non si impara nulla, ma dipende sempre da ciò che si vuole dalla vita di musicista/musicante/appassionato ecc... chi si diverte a cambiare bocchino ogni 2 giorni lo può fare e non mi va di dirgli che è un imbecille, posso solo riaffermare che difficilmente suonerà decentemente...tornando su quantità più normali, posso dire, per quanto mi riguarda, di aver acquistato due tenori in 10 anni, cambiato 4 ottolink STM (i primi 2 non acquistati, erano della banda) e il migliore è quest'ultimo che uso da due anni, dal suono limpido e aperto sugli alti, come già detto in altre sedi completamente diverso da tutti gli altri, anche come forma, anche il mio modo di suonare è cambiato abbastanza in parte per merito del bocchino...
    l'anno scorso ho voluto provare bocchini scalinati, un dukoff e 2 guardala (Marsalis e brecker), rivenduti tutti per motivi economici e perchè l'ottolink mi soddisfa maggiormente, ora ho preso anche un STM Florida anni '50, splendido e molto potente, ma è fermo in astuccio perchè mi da il problema che ha l'innesto più stretto sul chiver (e anche perchè mi sto preparando per il concorso randisi e non posso stare a confondermi), spero di riuscire comunque a tenerlo perchè suona benissimo (anche se diverso dall'altro) ma devo trovare una soluzione, magari l'ideale sarebbe avere due tenori...in conclusione, giusto provare varie possibilità ma senza pensare che con un bocchino diverso si possa smettere di esercitarsi o migliorare in senso esponenziale le proprie qualità...
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Otto Link STM 105 Floridizzato da Paolo Porta, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link HR 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  11. #11

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Ho tre becchi che mi piacciono molto, e non me la sono mai sentita di rinunciare a nessuno di essi, quindi finora li ho alternati. Pero' ho anche maturato il concetto che devo cercare di capire piu' in profondita' le caratteristiche di ognuno, quindi ho deciso di restare con lo stesso becco per un periodo piu' lungo di quanto facevo prima - diciamo uno o due mesi, prima di ruotarlo.

    Immagino che prima o poi, magari ci vorra' un anno, mi sentiro' portato per un becco che considerero' il mio "setup standard".
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  12. #12
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    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    che poi il problema maggiore di cambiare spesso bocchino è il fatto che ci si deve abituare sempre al nuovo e ci vuole tempo, spesso anche giorni e settimane, questo a discpito del vero studio e del vero esercizio tecnico...
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Otto Link STM 105 Floridizzato da Paolo Porta, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link HR 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  13. #13

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Infatti, più tempo per lo studio e meno per le "scuse"!
    Tenore Selmer Serie I.
    Aizen LS 7
    Rigotti 3 medium.

  14. #14

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    Mi sento chiamato in causa, come malato cronico di GAM :lol: sono d'accordo che cambiare spesso bocchino e controproducente sia per lo studio che per il suono, altresì sono d'accordo che certa gente, in particolare i professionisti, con qualsiasi bocchino suonano sempre bene, e si fanno il loro suono anche con un becco da 100 euri, vedi Pietro Tonolo che usa un normalissimo Otto Link RG! L'altro giorno parlando con Bearzatti gli ho detto bello il tuo SBA (letteralmente) e mi ha guardato un pò sorpreso, rispondendomi ti riferisci al Sax? Si gli ho detto è un Selmer Super Balanced Action, lui fa a sì sapevo che era un vecchio Selmer ormai lo suono da 25 anni con lo stesso bocchino (dukoff Hollywood) questo per dire che certa gente non va alla ricerca di becchi per farsi il suono, ma se lo fa con qualsiasi becco!
    Io sono a livello meno che dilettantistico e mi piace cambiare, lo sapete, e pur essendo io una super schiappa, tra becco e becco sento delle differenze enormi, dal timbro, all'emissione al volume etc. chiedo a voi che sicuramente suonate e vi impegnate più di me con il nostro ben'amato strumento, non avete questa voglia di scoprire suoni nuovi e diversi, per poi scegliere quello che vi piace di più
    Socio Fondatore Mark VI Society
    Tenore
    Selmer Mark VI 238XXX
    Eric Falcon Warburton 8*
    sempre e solo canna almeno 3
    Soprano
    Senza marca ma sicuramente Made in PRC
    Bari 66

  15. #15

    Re: Cambiare spesso becco, vuol dire essere malati di "Gam"?

    ciao
    parlo solo per me e,per me,sul tenore otto link plasica,otto link stm,duckoff miami,soloist,danno già un panorama dei suoni che si possono avere con questo strumento...poi si possono comprare-provare tutti i link style,i duckoff style eccetera,ma si gira e si gira sempre la intorno.Per i professionisti (o i bravissimi) non saprei dire,ma vedo che stanno anche loro la attorno con l'aggiunta del guardala che non ho menzionato perché già avevo messo il Duckoff.
    Poi si può vivere tutta la vita sapendo che ore sono comprando un solo orologio per tutta la vita come i nostri nonni,oppure riempire la casa di plastichette che segnano l'ora quasi tutte uguali,in modo da non avere più certezze. :ghigno:
    il nero

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