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Discussione: Lavoro intensivo su II-V-I

  1. #1

    Lavoro intensivo su II-V-I

    Sono alla ricerca di un nuovo spunto per lo studio, perche’ con quello che faccio attualmente sono arrivato ad un punto abbastanza morto.

    Attualmente, dovendo improvvisare su un brano, sono in grado di fare tutti gli arpeggi possibili ed immaginabili sugli accordi, di improvvisare sulle note degli stessi e sulle scale sottese. Le improvvisazioni che vengono fuori sono magari “corrette” ma senza dubbio molto povere: quella che ho raggiunto e’ una base tecnica tutto sommato decente, ma e’ appunto una "base tecnica", e quindi un punto di partenza per qualcos’altro.

    Il punto e’: cosa deve essere questo “qualcos’altro”? Avrei pensato, dopo essermi riletto decine di post qui su SF, di lavorare in maniera intensiva (diciamo pure "ossessiva" :lol: ) sulle progressioni II-V-I, in queste due direzioni (prendero’ ad esempio D-7 / G7 / Cmaj7 ma vale per tutte le progressioni maggiori e minori):

    1. Suonare un pattern in Dm7, suonarlo un semitono sopra/sotto in G7, per poi risolvere su una nota di Cmaj7, ad esempio:

    Re Fa La Do | Mib Solb Sib Reb | Mi |

    Farei questo esercizio con una grande varieta’ di pattern, ed in tutte le tonalita’ maggiori e minori.

    2. Suonare, sempre sui II-V-I, su scale diverse dal solito dorico + misolidio + ionico, ad esempio potrei usare la WH sul V7.

    Questo e’ quello che avrei pensato… vi sembra un aprroccio sensato o rischio di buttare il mio tempo?

    Prima di chiudere il post, e’ utile che specifichi una cosa: sono cosciente che un esercizio utilissimo e’ quello di ascoltare i grandi, trascriversi alcune frasi ed interiorizzarle. Ho in mente di farlo, ma non adesso: la mia idea sarebbe di farlo come prossimo passo.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  2. #2

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Perchè sul G7 Usi Mib Solb Sib Reb?
    Non mi sembrano le note dell'accordo..... Tu dici di fare la stessa frase che hai tatto in D-7 su di un semitono...ma quelle note musicalmente ci stanno su un accordo G7?
    Ti chiedo perchè sto studiando anche io!

  3. #3

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Il vol.16 degli Aebersold ti può aiutare tanto (circolo di quarte/quinte,sostituzioni di tritono, turnarounds, II V I,) cercando di lavorare tanto sull'aspetto ritmico... Ti dico ciò che hanno consigliato a me, e secondo me può essere una strada percorribile per la crescita tecnica...
    http://www.malchevada.it

    Tenore Selmer Serie I.
    Otto link 8*.
    Rigotti 3 medium.

  4. #4

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    IMMO:
    1. Continua con il walking sugli accordi magari aumentando i bpm.
    2. Sui V7 comincia ad inserire 9b nell' arpeggio al posto della tonica
    3. inserisci negli arpeggi le note di approccio.
    4. Studia un brano col metronomo legando le scale bop.
    Saxforum's MILF
    Bee Yourself
    Fatti non foste a viver come il_dario
    Reedbreaker spacca!
    E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"

  5. #5

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Citazione Originariamente Scritto da Zeppellini Matteo
    Perchè sul G7 Usi Mib Solb Sib Reb?
    Non mi sembrano le note dell'accordo..... Tu dici di fare la stessa frase che hai tatto in D-7 su di un semitono...ma quelle note musicalmente ci stanno su un accordo G7?
    Ti chiedo perchè sto studiando anche io!
    E' un modo di suonare "fuori", che funziona nel momento in cui concludi tornando "dentro", e quindi chiudendo su una nota dell'accordo maj7. Funziona, provare per credere, ed io la faccio anche ma in maniera "ragionata" e non "automatica". Il mio scopo sarebbe quello di rendere automatica questa capacita' di passare "dentro e fuori", cominciando dai II-V-I perche' e' piu facile ed estendendo poi questa cosa agli standard.

    Inoltre, l'accordo di settima di dominante si presta per sua natura molto bene a questi giochetti: proprio ieri sera mi e' venuto spontaneo, esercitandomi sui II-V-I, di provare a suonare discese e salite cromatiche sul V grado... fuonzionava SEMPRE, indipendentemente dalle note che ci mettevo. L'importante in questo caso e' dare un minimo di senso ritmico alla frase, il resto sembra che venga da se'... E' anche vero che potrei aver applicato inconsciamente dei criteri particolari, del tipo "far partire e finire la discesa cromatica su una nota dell'accordo" oppure "terminare la salita cromatica un semitono sotto la nota di arrivo", insomma cose di questo tipo qui... non ci ho prestato attenzione perche' ero molto preso dal fatto che funzionava "da solo", indubbiamente devo investigare meglio.

    E altrettanto indubbiamente mi guardero ' il vol 16 degli aebersold!
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  6. #6

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Citazione Originariamente Scritto da phatenomore
    IMMO:
    1. Continua con il walking sugli accordi magari aumentando i bpm.
    2. Sui V7 comincia ad inserire 9b nell' arpeggio al posto della tonica
    3. inserisci negli arpeggi le note di approccio.
    4. Studia un brano col metronomo legando le scale bop.
    1. Ritengo di aver raggiunto un rate sufficiente, poi la velocita' e' sempre migliorabile per definizione, ma preferirei concentrarmi adesso su altro piuttosto che sulla velocita'. Ad ogni modo vado gia' bello veloce...

    2. Giustissimo! Un consiglio molto sensato, lo faccio gia' da tempo e la 9b ormai fa parte di me, la uso con una certa scioltezza. Pero', pensandoci meglio, non la uso principalmente per sostituire la tonica, ma la aggiungo alla stessa... quindi la uso in sostituzione della 9 maggiore.

    4. Sto facendo anche questo, sono abbastanza agli inizi ma lo sto facendo.

    Last but not least... 3. Ecco, pensavo di fare quanto da me descritto PRIMA di affrontare le note di approccio, ma potrei anche cambiare idea :D-:
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  7. #7

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    inizia a lavorare sui cromatismi e sulle scale bop, ti si apre un mondo, ovviamente se intendi imparare, e se senti tuo, il jazz con un'approccio bop .....

  8. #8

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    suonare sui dischi!
    Alto Buescher The New Aristocrat/Conn Chu Berry
    Lakey 5*3+Vandoren ZZ 2.5/Forestone 4
    Baritono R&C R1 Jazz
    Pillinger "R" 8*+Vandoren ZZ 3/Forestone 4

    clarinetto basso Leblanc
    clarinetto contralto Noblet
    flauto traverso Jupiter DeMedici

  9. #9
    Sostenitore Sostenitore SaxForum
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    Isolano ma non isolato
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    4,716

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    hai un approccio allo studio ammirevole, anche se a mio parere troppo tecnico/scientifico...
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  10. #10

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    In effetti uso un approccio molto "sequenziale", e' come se scomponessi "l'arte del suonare" in un miliardo di piccoli pezzetti da affrontare e comprendere uno alla volta... capisco che possa sembrare un approccio "freddo" (e lo e', in effetti) ma dopotutto ha anche i suoi pregi, una paio dei quali neanche tanto secondari.

    E comunque per me il dilemma se fare questo o altro non si pone: non ho un particolare talento per la musica, e se vado ad intuito non concludo niente... dopotutto anche io, come tutti, scelgo la via piu' semplice e per me la via piu' semplice consiste nel razionalizzare.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  11. #11

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    questa cosa te la invidio...
    volevo chiederti?
    come fai questi studi? secondo me stante le premesse che hai fatto nel primo messaggio ne hai di materiale.
    dovresti usarlo in modo creativo...

    dici che escono improvvisazioni corrette, ma molto povere. lavora su quello...rollins è capace di tirare avanti decin dei minuti utilizzando solo le note dell'accordo.
    secondo me questo è un grande esercizio, perché ti costringe ad essere creativo con le cose che conosci bene e perché pian piano inizierai ad introdurre cose nuove senza accorgertene.
    Forgive me Charlie Parker, wherever you are.
    clicca qui!
    JAZZ SHIRT

  12. #12

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Citazione Originariamente Scritto da ropie
    suonare sui dischi!
    Ogni tanto lo faccio: mi scelgo un pezzo semplice ed orecchiabile e ci suono sopra. Lo considero pero' piu' un divertimento che un vero e proprio studio... ed infatti me lo concedo solo se ho finito il programma della giornata, che tutto considerato tanto leggero non e'.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  13. #13

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    prova a sbatterci la testa in maniera più "seria" ed a prenderlo come studio. risultati assicurati per quel che riguarda suono, fraseggio, idee. il jazz, meglio non studiarlo a tavolino!
    Alto Buescher The New Aristocrat/Conn Chu Berry
    Lakey 5*3+Vandoren ZZ 2.5/Forestone 4
    Baritono R&C R1 Jazz
    Pillinger "R" 8*+Vandoren ZZ 3/Forestone 4

    clarinetto basso Leblanc
    clarinetto contralto Noblet
    flauto traverso Jupiter DeMedici

  14. #14

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    Posso dirti una cosa?: stai facendo lo stesso "errore" (attenzione alle virgolette), che ho fatto io nel momento in cui ho cominciato a studiare seriamente accordi, turnaround, cromatismi patterns etc... Si è vero, sono tutte cose indispensabili per acquisire la tecnica e suonare in modo professionale. Ma ad un certo punto il rischio è appunto quello di trovarsi in un vicolo cieco (anche a me è successo). Prima mi sono fossilizzato sullo studio e su quello che "bisogna fare", poi mi sono accorto di suonare in un modo freddo e snaturando completamente quella che è l'essenza stessa del Jazz e comunque della musica in generale. La fantasia deve venire prima di tutto, poi col tempo ci deve crescere dentro la tecnica. Il contrario temo che sia frustrante e poco produttivo sul lungo termine. Insomma, meno matematica e più sentimento... questa credo che sia la prima cosa.
    Tenore Yamaha 82Z
    TW Brahma metal 7* / Drake Studio 7* / JJDV8*
    Ance Vandoren ZZ / Java

  15. #15

    Re: Lavoro intensivo su II-V-I

    però con il procedimento di Reminore migliori certamente , se stai dietro al solo sentimento rischi di incartarti.
    prima la tecnica poi tutto il resto
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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