Just, se non si ha nulla da dire, si può evitare di fare della retorica spicciola con "citazioni vintage"...
E' un tentativo di riflettere sulla situazione complessiva di chi lavora (o cerca di farlo) con la musica
e la dimensione complessiva utenza (pubblico)/gestori/organizzatori in Italia e ora.

Ste, oltre alla situazione dei locali, che come descrivi mi sembra abbastanza "omogenea" in tutta la ns. penisola,
con qualche isolata eccezione, qua e là, siamo in una situazione in cui anche "realtà istituzionali",
festival e rassegne "storiche" si trovano a "tirare i remi in barca" e a non sapere se e/o fin quando potranno esistere/resistere...

Poco piu' di 3 anni fa (2008), Ilaria Scattina, ha girato un documentario sulla disastrosa situazione della musica live in Italia:
pur non essendo un documento esaustivo, mette in luce, tuttavia, diverse problematiche che tutte insieme fanno un mix abbastanza esplosivo
e deprimente, in cui probabilmente quello che assistiamo oggi è piu' un effetto che una causa...
la crisi, poi, sembra il paravento con cui giustificare tutto, in senso peggiorativo...un'altra "pezza" lanciata verso una decadenza da "basso impero"...

http://vimeo.com/2687833

Vediamo, nei limiti del possibile, di evidenziare complessivamente le cause di questo lento disastro, cercando di comprendere
i vari aspetti e magari prospettare se e in che modo possono crearsi nuovi scenari: se tutto sta crollando, forse qualcos'altro
dovrà pure rinascere, con basi diversificate...e quali possono essere? I "musici" son quelli che per primi dovrebbero prospettare
delle possibili soluzioni o alternative...anche perchè solo lamentarsi, come sempre e in ogni caso, non porta da nessuna parte.