http://soundcloud.com/daridex-gordon/ca ... no-daniele
assieme a Roberto Mezzatesta...un grandissimo pianista....
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assieme a Roberto Mezzatesta...un grandissimo pianista....
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
Tenore Borgani Jubilee Vintage
Otto Link STM Early Babbitt 105
Berg Larsen metal 100/3/sms offset
http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee
posso essere sincero?
...non amo le cover band..anzi le detesto..Tu sei un grande..ma questo ripetere pari pari un arrangiamento o un accompagnamento mi mette tristezza..e' un mio difetto...con stima...
vedi taras...anche io ti stimo molto...tu vuoi imparare a fare il jass..e allora ti dico questo...che il giass ha nelle sue fondamenta il ripetere per migliaia di volte la stessa song...lo stesso standard....sempre...sempre...è un rito che ogni volta si ripete e si rinnova....e non come adorazione della cenere....ma come salvaguardia del fuoco...caro taras, quando io faccio cammina cammina accompagnato dal piano.....mentre suono mi canto le splendide parole del brano e tento di farle uscire fuori dal mio sax....è un esercizio che faccio con molta umiltà....e non un semplice caraoche come lo interpreti tu..ma tu sei un compositore, non puoi fare i brani degli altri, le cover....Ascolto tanta gente che ha la presuzione di fare originals e basta e dice che vuole fare il jazz....e magari denigra chi fa solo standard o brani degli altri...Il jazzista deve suonare brani degli altri...se no, non è un jazzista....si deve confrontare con gli altri e con le interpretazioni che fanno gli altri....hai voglia di studiare il Niehaus...
ah....magari non lo sai....ci sono delle "cover" come li chiami tu dei Pink Floyd fatte dalla Marcotulli,Giammarco dei Pink Floyd e Battisti di Rava, Bosso & co. che fanno solo il tema pari pari di grandi brani e nemmeno improvvisano per rispetto....
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
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credo che questo capiti quando si affrontano brani contemporanei che non sono entrati a far parte della tradizione jazz.Il percorso e' difficile, basti pensare che l'unico pezzo italiano divenuto standard jazz e' estate che di anni ne ha ormai parecchi.
Avete ascoltato Roberto Gatto, Di Battista, Tommaso e Marcotulli nelle reinterpretazioni dei brani di De Andre'? E' uno dei miei cd preferiti
Dario, mi sei piaciuto molto anche se secondo me questo e' un pezzo da sax soprano
Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
socio onorario del club Mark VI Society
tenor sax:
Selmer SA80 serie I
Grassi T460 Jazzy line
sopr.sax:
R&C R1
Dario io non credo che ci voglia presunzione per suonare brani originali...ci vuole coraggio e sincerità...farsi vedere per quello che si è non è sempre facile. Lo si può fare anche suonando standard per carità...ma diciamo che si parte da qualcosa di un pelo (poco) più sicuro
@Ste ....si vede che sei un jazzista nell'anima....se fai summertime, nessuno ti dice niente e ti giudicano per come la suoni, se fai o sole mio, o nel blu dipinto di blu, ti dicono che fai cover....così mi riallaccio a koko.....ho detto che ci vuole presunzione a fare solo originals e poi dire che si vuole fare il jazz...ho sempre incoraggiato chi fa originals, commentando le composizioni e le interpretazioni con grande sincerità, in questo caso ho solo risposto a Taras che liquida come triste l'esecuzione e l'interpretazione di un brano italiano....avrei preferito che commentasse la MIA interpretazione come scarsa, stonata, noiosa, fuori luogo, ma questa generalizzazione mi infastidisce.....l'eseguire un brano famoso italiano è, per quello che mi riguarda, l'eseguire uno standard.
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
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..aggiungo anche che ho parecchio materiale originale....ho pure pubblicato una cosa viewtopic.php?f=37&t=22888
mi hanno pure proposto di fare un disco con questo materiale in quartetto/quintetto...ho risposto che se primo disco deve essere, di standad/cover deve essere. Con gli standard ti presenti, fai un omaggio e ti confronti con i grandi maestri su un terreno comune. Esistono più di 7000 standard. Prima che li hai suonati tutti....non è un caso che il 90% dei musicisti di area jazz si presentano con un disco di standard. Poi fanno i disci con originali, mettendo comunque sempre uno o due standard.
RIPETO ho sempre commentato con entusiasmo e incoraggiato le composizioni originali dei forumisti...è la sufficienza con cui vengono liquidate le esecuzioni di "cover" che mi infastidisce...
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mi dispiace che Ti sei sentito disturbato da quella che era semplicemente una mia sincera esternazione di gusto personale che era rivolta soprattutto all'accompagnamento che,anche sentendo altri pezzi che hai postato,a mio avviso e' troppo uguale all'originale e a me non piace...non ho l'impressione che queste vostre rivisitazioni hanno il sapore del jazz...per quanto mi riguarda io non voglio fare jazz...mi interessa studiare e cercare..di base sono un cantastorie ..mi piace il linguaggio jazz ma non solo..anche io dai miei 50 anni e piu' di 30 abbondanti di musica suonata sai quanti "Jazzisti" ho sentito chiusi nei loro standard che alla fine,ma e' un giudizio personale, e' meglio sentire in originale...io sono per la musica in divenire improvvisata...ma non me la prendo se mi dicono che e' una stronzata...tanto e' mia,e' dentro di me,serve a me e qualche volta capita che imbrocco qualche pezzo che piace un po' di piu' e qualcosa seria di SIAE arriva...non bisogna essere permalosi e hai fatto dei nomi un po' grossi come comparazione....che poi nei locali vogliono le cover e' un altro discorso e si cerca di confezionarli bene perche' si ha gusto e preparazione...ma per me i locali vanno mandati a cacare...con stima sinceraOriginariamente Scritto da darionic
Taras non me la sono presa personalmente....figurati....è un modo di pensare diffuso tra chi non suona giass....ma bisogna farci l'abitudine...
...per quello che riguarda la faccenda Pino Daniele...i brani di alleria e anima che ho postato sono suonati sulle basi registrate dai miei compagni musicisti per un progetto più pop, dove poi è stata sovrincisa la voce della cantante e io mi sonoo divertito a registrarci sopra con un mio mood (figurati che quando ho registrato alleria, mi immaginavo come l'avrebbe interpretata Dexter vecchio seduto nella sua sedia rilassati rilassato, con i suoi occhialoni, infatti è in dietro in maniera allarmante...). Il risultato è piaciuto agli altri tanto che ne stiamo arrangiando una versione con contrabbasso, spazzole e piano con sostituzioni armoniche.
..cammina cammina è uno scherzo fatto di getto con il pianista e dell'originale ha poco....per esempio il tempo è molto più veloce....
...mi piace molto la tua musica e questo ovviamente non vuol dire che ti deve piacere per forza la mia....si la mia....anche quando non faccio pezzi miei....nel jazz ogni volta che esegui un brano degli altri, anche con una maledetta base, devi farlo tuo...così una volta mi disse Paul Jeffrey...
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
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sono d'accordo con Dario ma anche con Taras ovvero fare delle semplici cover è noioso ma secondo me c'è una differenza sostanziale tra standard jazz e cover.
Negli standard devi aggiungere qualcosa di personale e rendere il pezzo tuo, mentre la cover la intendo come semplice copia.
Non sempre si riesce a rinnovare uno standard e inoltre c'è da considerare il rischio del confronto con i maestri che negli ultimi 70 anni hanno suonato quello standard.
Nel jazz non puoi non metterti in gioco facendo degli standard, nonpuoi sfuggire al confronto....
Come si fa a suonare Naima o Giant steps dopo Coltrane eppure ho delle belle versioni di questi pezzi fatte da altri musicisti e quindi fare uno standard di questo tipo e confrontarsi con John Coltrane è senz'altro rischioso per un musicista. Certo ho anche un sacco di standard inutili.
Se poi ci fate caso ci sono musicisti che nel corso della carriera hanno ridotto la proposta di standard e hanno fatto solo brani originali, due esempi Coltrane e Davis. Le loro versioni di standard sono diventate delle cose nuove, direi lo standard dello standard. Quando si suona Summertime non si pensa a Gershwin ma a Coltrane.
Davis ha ''creato'' due nuovi standard a fine carriera: time after time e human nature che non hanno improvvisazione...come Rava su Battisti.
Rimane però il fatto che man mano che si va avanti la composizione sostituisce gli standard e che ci sono artisti più portati per la conposizione che per l'esecuzione.
Personalmente ritengo la composizione un esercizio più complesso rispetto all'esecuzione di uno standard. Ma qui parliamo di un percorso....
Quindi ognuno scelga la sua strada ovvero comporre e improvvisare oppure riebolaborare e improvvisare tanto alla fine la meta sarà la stessa ovvero suonare sempre di più in modo personale.
Tenore Selmer Serie III 554xxx + BergLarsen 105/2 SMS Duckbill
Alto Grassi Professional 2000 + Meyer 6
Flauto Yamaha 421
...questo forum e' bello proprio perche' ci si puo' confrontare anche sulla musica e scambiare opinioni,oltre che dare spazio alla nostra "mania" di questo tubo storto con digressioni su questo o quello strumento o imboccatura o altra diavoleria...ci sta ed e' divertente...sono onorato di partecipare e per me e' una cosa nuova...come e' una cosa nuova per me studiare (il Niehaus mi rilassa e isola dal mondo...mi piace...lo uso e studio quasi esclusivamente con il soprano...mi riscalda)...grazie per questo scambio di opinioni e sensazioni...a me fa crescere molto e molto ho da imparare...una buona giornata ( nb...io sono letteralmente innamorato di Pino Daniele e di tutto il Napolitan Power...Enzo Avitabile,James Senese e il compianto Larry Nocella oramai dimenticato ma tra i piu' grandi sax tenori italiani...si sente che il mio progetto "Taranto 4tet" e' ispirato a Napoli Centrale spudoratamente)...
come dicono a Napoli...Dario si grousse!!! (sei forte...non so se si scrive cosi'....conosco solo il tarantino)
buona musica e un abbraccio
bellissima dario! altro che suonare con gli aebersold!....
molto poetica... e a me questa essenzialità piace moltissimo...
e tra l'altro... sembra facile suonare le cose così, ma non lo è per nulla...
scusate ho letto solo velocemente i post...ma ne ho capito il tenore...
la musica è libertà! la cosa più giusta è suonare quello che a uno piace...inutile correre dietro a schematismi filosofici o a preconcetti... o dover seguire per forza certe vie perché le altre non sono "giuste".... per carità...tanto alla fine il giudizio lo da il pubblico... se la cosa piace o no
Selmer Mark VI, otto link florida STM 7*
soprano selmer mark VI, Peverelli 65
"Let's face the music and dance...."
http://www.myspace.com/lucarrubertelli
..si è vero questo forum è incredibile..perchè dà l'opportunità di scambiare, parole e opere tra persone Gruosse come dice taras :lol:
@cicciospino
una delle più grosse conquiste per noi italiane che tentiamo di suonare questa musica che ha altre origini e quella di suonare brani della nostra tradizione e farli nostri standard.
Gordon diceva..."non puoi suonare un brano se non ne conosci le parole e il suo significato più profondo"...una frase che ho sempre adorato, ma di cui ne ho compreso sul serio il senso solo dopo aver suonato questi brani italiani di Pino Daniele. E' stata la prima volta che suonando non mi cantavo il motivo, ma mi cantavo in testa le parole....e vi assicuro che per l'interpretazione è tutta 'nata storia...come diceva pino....
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
Tenore Borgani Jubilee Vintage
Otto Link STM Early Babbitt 105
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Dario, come al solito, niente di personale, ma sarebbe molto piu' interessante quando esprimi un concetto, una tua visione che offrissi una tua sintesi...invece, sempre "come diceva Gordon..." (il pannolino che assorbe tutto e ti lascia asciutto...)
appunto lo diceva lui...non ha valore universale, nè aumenta il valore di ciò che intendi esprimere
in quanto una tua sintesi, mai appare.
Ciò che traspare, in grande evidenza, è che ami una visione del jazz legata alla forma canzone...che è solo una nicchia espressiva che il jazz
ha espresso nella sua globalità...(tu, ti ci riconosci ecc. ecc. bene! Amen)
Ciò che viene fuori (e per favore, non fare il risentito...) è una scarsa elasticità mentale e musicale nell'affrontare la globalità degli sviluppi che un discorso musicale può prendere:
per cui l'approccio globale che sgorgo rispetto all'improvvisazione, segue delle "limitazioni autoimposte" in relazione ad una preferenza (che a lungo andare può diventare un limite...)
e non alle differenti modalità che possono essere operate/esplorate.
Pensi/pensate che improvvisare significhi solo girare intorno ad un giro di accordi?
Sapete creare una melodia e armonizzarla in vari modi?
Sapete trasformare un brano complesso armonicamente in un brano modale e trasformare un brano modale con armonie complesse?
E tralascio aspetti formali/organizzativi che aprono un universo pressochè infinito di possibilità...
E poi, ancora tentate di differenziare "improvvisazione e composizione"...Stravinsky parlava della composizione come di un' "improvvisazione selettiva"...una buona improvvisazione, e così tutte quelle verso le quali fate i "salamelecchi", presentano qualità tali da farle apparire
come composizioni, quando in realtà non lo sono: ed è di qui che nasce tutta una grande confusione di contenuti e di approcci
che sono illusori.
E' una distinzione fallace.
Sarebbe bene dichiarare le proprie preferenze (o magari i propri limiti, in genere, legati alla propria visione/preferenza) piu' che cercare di stabilire primati inesistenti o verità improbabili e guardare ad una globalità di approcci, in modo da osservare la stessa cosa, un qualunque brano, composizione o improvvisazione che sia, da angolazioni diverse, piu' che deformarsi percettivamente, al punto da "diventare sordi": e in genere, si scopre che proprio il "sordo" vuol dimostrare teoremi inesistenti o verità improbabili.
La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
Edgar Varèse
A me piace e non la trovo affatto una semplice copia...
Complimenti! ;-)
Yamaha YAS-275
Meyer 5 rafaced by Simone Borgianni
Rico Plasticover 3
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