?..una figura shakespeariana, incatenata e divisa dall’odio e dall’ammirazione verso il genio irraggiungibile che non riusci a non imitare sprofondando sempre più nel gorgo del disprezzo perché plagiare è un poco rubare.
Stitt aveva già bevuto parecchio e si vedeva era salito sul palco con passo incerto e stava lì come sospeso mentre il resto del gruppo cercava di risvegliare l’attenzione e di preparare Stitt, che nel frattempo era rimasto immobile per due minuti almeno, con la sigaretta spenta aggrappata alle labbra. Poi sembrò svegliarsi e attaccò il primo chorus . Suonò macchinalmente il miglior repertorio di Parker, finche il medley parkeriano giunse all’ultimo tema (Billie’s Bounce) con il quale avrebbero chiuso il concerto e, come trascinato dal suo Demone, si buttò nell’assolo di Parker, saccheggiandolo finchè concluse il corpo a corpo con una lunga cadenza di assoluta perfezione, sino al silenzio. Stitt si sentì travolto dalla commozione, consapevole di essersi finalmente liberato dallo spettro sorridente di Parker. L’applauso prolungato si trasformò in ovazione e l’ovazione in standing ovation.
Ma proprio quando accoglieva l’omaggio del pubblico folgorato dalla lezione torrenziale di Stitt una voce sovrastò il fragore e gridò due sole parole, ma pesanti come una sentenza:”Bird lives!”…..
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