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Discussione: Studiando il Niehaus

  1. #16
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    Re: Studiando il Niehaus

    Straquoto zkalima!

    Anch'io un po' di tempo lo dedico agli studi del Niehaus che come ho già scritto più volte mi sembrano contenere tutta la storia del jazz, alto che arpeggi e scalature varie (con cui per altro comincio sempre il riscaldamento): mi permettono un affinamento percettivo, ritmico e di pronuncia che non ho trovato in nessun'altro metodo. In effetti non si tratta di un metodo, ma di esercizi e studi che vanno 'interpretati' correttamente.

    Per me un'altra sorgente di accomodamento dell'orecchio sincronizzato con le dita ed il fiato è la raccolta di Oliver Nelson: frasi ripetute ossessivamente (!) su intervalli di mezzo tono...
    Who's the greatest band around,
    makes the cats jump up and down,
    who's the talk of rhythm town,
    five guy's named Moe, that's us!


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  2. #17

    Re: Studiando il Niehaus

    Bellissimo il Niehaus, ti porta a swingare per forza!

    Tutto il 1° libretto del Basic è alla portata di un principiante assoluto che abbia appena acquisito la sicurezza nell'impostazione e un minimo di lettura, tuttavia vengono affrontate l'articolazione e la pronuncia swing in modo impeccabile. Naturalmente la cosa ha senso se si capisce bene e si rispetta in toto l'articolazione così come viene scritta dall'autore. Questo in realtà è il nocciolo della questione che si gioca tutto nel primo studietto della collana. Bisogna far funzionare la lingua come Dio comanda, invece vedo molto spesso allievi che si lasciano prendere dall'orecchiabilità delle melodie e piazzano i colpi di lingua dove capita e sempre troppo pochi rispetto a quelli che dovrebbero essere.

    Ultimamente ho notato dei buoni risultati facendo applicare lo staccato-legato su tutte le note dei primi 2 o 3 studi nella fase diciamo "esplorativa", quella cioè dove un allievo è concentrato soprattutto sulla lettura delle note del nuovo esercizio. Questo, secondo me, permette un approccio più graduale, prendendo prima confidenza con la melodia del brano usando la lingua in modo impegnativo sul piano muscolare ma banale sul piano dell'articolazione. Quando il brano viene decentemente e a una velocità sensata tutto staccato-legato, viene allora il momento di applicare l'articolazione corretta, con l'attenzione quindi rivolta a tutti i segni che sono scritti.

    Questo è semplicemente un modo per superare la difficoltà iniziale di coordinare un po' troppe cose nello stesso tempo fin da subito: lettura delle note e quindi meccanismo, lettura dell'articolazione e quindi azione della lingua, scansione "swing" degli ottavi e magari mettiamoci pure un po' di dinamica... veramente un po' troppo per chi sta iniziando a suonare :doh!: !

  3. #18

    Re: Studiando il Niehaus

    La raccolta di Oliver Nelson la uso anche io... direi fin troppo ossessiva a volte, penso sia più utile per l'esercizio delle articolazioni.
    Tenore Yamaha 82Z
    TW Brahma metal 7* / Drake Studio 7* / JJDV8*
    Ance Vandoren ZZ / Java

  4. #19

    Re: Studiando il Niehaus

    Il Nelson è praticamente molto simile al Viola, pattern con variazioni tonali, due palle....
    ____________________________________________
    Ten Conn Transitional M 262XXX
    Berg Larsen 120

    Ten Weltklang
    selmer metal classic H rw by me

    Alto Conn 6m 326***

    Sop Yanagisawa S 801
    Selmer metal classic G

  5. #20
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    Re: Studiando il Niehaus

    Ossessivo, vero, ma non mi pare simile al Viola: i patterns finali del Nelson mi piacciono...
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  6. #21

    Re: Studiando il Niehaus

    Citazione Originariamente Scritto da davidedalpozzolo
    Bellissimo il Niehaus, ti porta a swingare per forza!

    Tutto il 1° libretto del Basic è alla portata di un principiante assoluto che abbia appena acquisito la sicurezza
    nell'impostazione e un minimo di lettura, tuttavia vengono affrontate l'articolazione e la pronuncia swing in modo impeccabile.
    Naturalmente la cosa ha senso se si capisce bene e si rispetta in toto l'articolazione così come viene scritta dall'autore.
    Questo in realtà è il nocciolo della questione.....[ ]... veramente un po' troppo per chi sta iniziando a suonare :doh!: !
    Beh, ma infatti anche se il mio maestro la pensa esattamente come te, e di conseguenza la "devo" :ghigno: per forza pensare
    così anch' io....direi che le tue ultime giuste considerazioni siano un po' in contrasto con la tua stessa premessa ; io credo che il Niehaus,
    anche il primo Basic, non possa essere considerato da un principiante autodidatta, che leggesse il tuo post, come una possibile risorsa per
    poterci provare DA SOLO....è fondamentale l' analisi preventiva degli exercises così come dei tunes insieme
    ad un bravo insegnante, anche se l' ausilio delle basi io lo trovo fondamentale per avere sempre disponibile un esempio
    perfetto di ogni esecuzione, da poter ascoltare e riascoltare decine e decine di volte a varie velocità......

    (io ad ogni buon conto ho l' abitudine di registrarmi col cellulare anche tutte le esecuzioni dimostrative-didattiche che il
    mio maestro mi suona durante la lezione, compresi brani e formule anche del Londeix!)

    Ad esempio consiglio di rivedervi la quint'ultima e quart'ultima battuta dell' exercise N°2 del Basic Vol.1, è veramente
    una bella impresa per un principiante assoluto riuscire a rifarla tale e quale,( c'è tutta una serie di spostamenti continui
    dell' accentuazione..), anche dopo che a lezione il maestro me ne fece un' analisi prolungata e approfondita....figuriamoci
    da soli.....ricordo che passai un' intera settimana di studi dedicando 10-15 minuti al giorno in particolare solo a quelle due battute,
    ma alla fine rifarla bene davanti al maestro fu una gran soddisfazione per entrambi....

    Tanto per citare altre fonti, sul programma di studio del conservatorio di Udine, come diceva anche più su cicciospino,
    il Niehaus Basic Vol.1 viene caldamente consigliato come testo complementare, ma a partire dal 4° anno, quando
    si dovrebbero padroneggiare già le scale a 92 di semiminima e a salti di terza e si fanno già gli arpeggi, e solo i 12 exercises...
    Per i tunes si consiglia di aspettare di arrivare al 5°.....ovviamente in parte è dovuto al fatto che sia un programma per
    sassofono classico, si privilegiano prima altri aspetti, chi è indirizzato già al Jazz può provarci molto prima, però è sintomatico
    che si aspetti così tanto per consigliarli...

    Ciao Fabio
    alto : Yanagisawa A901 - mouthpiece + legatura : Selmer S80 C*
    ance : Vandoren traditional 2 - jaZZ 2,5

  7. #22

    Re: Studiando il Niehaus

    Ciao Fabio, per principiante assoluto intendo colui che è al primo anno di studio CON IL PROPRIO MAESTRO. Non c'è dubbio che coloro che riescono ad imparare a suonare bene e in tempi ragionevoli uno strumento a fiato da autodidatta siano pochi talentuosi a cui va la mia ammirazione. In tutti gli altri casi un buon maestro è assolutamente fondamentale.

    Per quanto riguarda il Niehaus che anche tu stai affrontando, ritengo che sia molto utile per acquisire quanto prima la pronuncia Swing la quale non è, beninteso, l'unica importante da imparare durante lo studio ma sicuramente rappresenta un capitolo molto importante del suonare attuale.

    Resta il fatto che all'inizio può essere difficile mettere subito in atto l'articolazione e la corretta pronuncia che peraltro sono la peculiarità ed il fine del metodo. Ecco che un'attenzione particolare sui primi 2 o 3 esercizi del Basic, affrontando i vari aspetti separatamente un po' alla volta, può aiutare ad entrare gradatamente nel vivo del lavoro. Una volta capita la logica e creato l'automatismo si potrà procedere sui successivi studi più agevolmente. Saluti!

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