c'è una puntata della bio di Stan Getz nella quale affrontava esattamente quest'argomento
c'è una puntata della bio di Stan Getz nella quale affrontava esattamente quest'argomento
Tenore Jupiter jts 587
Absolute tenor ST
Legere Signature 2 e 1/4
ciao
il poco che so: se riesci a far funzionare bene un'ancia più dura di un'altra (stesso modello e taglio),secondo me ottieni un suono migliore,se invece non ci riesci,il suono sarà peggiore. Voglio dire che non è sufficiente farla suonare,ma farla suonare bene. A parità di tutto(sax,imboccatura,modello di ancia) una numerazione più dura da un suono più pieno,più scuro,più potente,più ricco.
il nero :saxxxx)))
È una questione molto personale...
Un'ancia più dura garantisce maggior resistenza... con tutto quello che ne consegue, sia in positivo che in negativo.
Quoto in pieno tzadik, io poi personalmente preferisco usare un bocchino aperto (soprattutto sul tenore) abbinato ad un'ancia media. Credo che un suono "grande" si ottenga da una vibrazione ampia dell'ancia unita ad un'imboccatura libera. Le ance spesse hanno una maggior quantità di fibra che si oppone alla flessione, il loro uso lo vedo più indicato su bocchini più chiusi dove viene richiesto all'ancia una flessione minore per poter suonare.
Sicuramente un'ancia più dura potrebbe offrire dei vantaggi sull'emissione delle note acute, soprattutto per coloro che sono abituati a "stringere" in alto ma è sempre una questione di approccio personale: si può benissimo andare in alto con un suono bello aperto anche con delle ance medie, basta avere un appoggio del labbro appena leggermente più avanzato e fornire risonanza con il cavo orale (abbassare la base della lingua e alzare il palato molle, una sorta di "sbadiglio mascherato" che ci capita di fare nella vita comune per non offendere gli interlocutori noiosi :lol: !)
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