X Gene: condivido in generale le tue impressioni: gli R&C regalano sensazioni forti e positive se ci si butta tempo e attenzione e soprattutto se si riesce a gestire bene la colonna d'aria.
Rispondendo a saxmachine, il baritono è lo strumento che maggiormente risente del canneggio largo e che risulta come approccio più ostico in assoluto, ci sono passato anch'io ovviamente. Quando si impara a gestire la canna smisurata dello strumento secondo me non ce n'è per nessuno: qui trovi un paio di samples del CD dei True Voices sax quartet dove utilizzo il suddetto baritono: viewtopic.php?f=61&t=24391 . Per il tenore, de gustibus, ma ti dico che il rame è lo strumento forse più estremo e sbilanciato verso un suono "scuro", quasi classico e capisco che possa non piacere a tutti.

Per quel che riguarda le leghe, ecco le mie impressioni:

Premetto che la R&C è l'unica azienda che produce sax con leghe particolare SENZA apporre alcun materiale protettivo (ed in effetti il rame ad esempio tende a diventare piuttosto vissuto in breve tempo), di conseguenza le differenze tra una lega e l'altra sono piuttosto sensibili.

Argento massiccio - la preferisco in generale su strumenti acuti. In generale aumenta la resistenza dello strumento, in questo modo il "limite" di saturazione dello stesso è molto più alto e si possono raggiungere volumi notevoli senza che il suono diventi sguaiato o laser. Questo materiale aumenta inoltre di molto la spontaneità del registro acuto.

Rame - in assoluto il suono più scuro della gamma. Trovo questi strumenti eccellenti soprattutto per chi fa musica classica e in particolare per la musica da camera.

Bronzo - strumento bilanciatissimo sia come pasta di suono (non troppo chiaro ne scuro) che come volume.

L'alpacca l'ho sempre provata di sfuggita quindi non posso azzardare considerazioni.