Esatto, ed anche questa è una scelta ben precisa, visto che uno degli altri elementi caratterizzanti questa musica è (ma non è detto che DEBBA ESSERE) l'interplay con altri musicisti...
Esatto, ed anche questa è una scelta ben precisa, visto che uno degli altri elementi caratterizzanti questa musica è (ma non è detto che DEBBA ESSERE) l'interplay con altri musicisti...
T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)
http://www.youtube.com/watch?v=vC_h1A-U ... re=related
eccolo in una jam
o qui che sembra suonare con un filo di emissione
http://www.youtube.com/watch?v=Lt3r5E1xdWQ
ciascuno può fare le sue considerazioni
e nel video postato da Koko sembra suoni con un filo di fiato
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
Paragonare è fare categorie, a mio parere la cosa più infelice in una musica che diviene come il jazz.
Qui è il solo che si discute: suonare in solo facendo una nota alla volta non è mai facile, ci si mette lo studio che si fa, ci si mette lo storico (che è ormai consolidato) ci si mette quel che si è preparato per l'occasione.
Se mi paragonate Naima o Delta city Blues di Brecker a questo Turner, c'è un abisso... e se a paragone mettiamo qualche solo di Potter Chris: fa paura per quanta tecnica c'è. Ha detto bene koko per chi lo conosce Turner è un malato di esercizio, come ha ricordato Tzadik ha superato brillantemente il taglio e il riposizionamento delle dita riportato con la motosega, un miracolo.
Però noi parliamo d'arte e non ci si può soffermare davanti al lavoro di un'artista ostacolati da rigidità schematiche, perché così la bellezza dell'artista te la perdi!
Io rimango sempre incantato dalla produzione umana sia essa lavorativa musicale artistica: c'è la vita dietro, c'è il genio e c'é quella roba impalpabile dell'anima. A volte vedere passare oltre la vita e veder in un attimo scomparire quella grazia, mi fa capire come non va sprecato nulla e va goduto tutto quel che c'è al presente in cui si è.
Se poi non ci piace... Abbiamo molte altre opportunità (e se sei costretto da amici, con la grappa si "digerisce" tutto. Anche Turner. ;)
S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
Akai Ewi 5000
Docmax: "Paragonare è fare categorie, a mio parere la cosa più infelice in una musica che diviene come il jazz".
Condivido questa valutazione di Doc, ma, a mio avviso va estesa, a tutta la musica: c'è sempre la quasi "condivisione sottintesa"
che il jazz sia superiore...ma a cosa, scusate? Se il termine in sè racchiude infinite espressioni e visioni estetiche,
la congiunzione di "parallelismi" in convergenze, mi sembra l'unica e autentica possibilità che il jazz ha offerto e continua ad offrire.
Non comprendo quando qualcuno vuol dividere "espressione ed estetica": qualunque espressione ha in sè una visione estetica
cercata, ideale, sottintesa o in via di definizione.
Se proprio non si può fare a meno di paragonare, magari sarebbe giusto partire dallo stesso ambito espressivo;
in tal senso, sarebbe piu' costruttivo, far paragoni (ma serve?) fra musicisti che si sono dedicati a questa pratica
faticosa ed affascinante del solo improvvisato non accompagnato.
"Picasso" di Coleman Hawkins, "Good bless the child" di Dolphy...e via via tutti quelli che si sono dedicati a tale pratica:
Lacy, R. Mitchell, Jimmy Giuffre ecc. ecc. e magari cercare di comprendere i diversi "livelli applicativi" di tale pratica.
Magari, questo ha una maggior connotazione di senso.
Naturalmente, se poi si ama fare classifiche a tutti i costi, mescolare storicità e gusti, valori indiscutibili (ma cosa è indiscutibile?) o ri-definire definizioni indefinite...si fa uso di una "dialettica improvvisata" in cui le parole girano per definire se stesse, non ciò di cui parlano.
I suoni non hanno bisogno di senso, lo contengono: dipende da quali orecchie incontrano.
La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
Edgar Varèse
Concordo con le considerazioni che ha fatto Juggler.
La musica Jazz non è superiore a nulla: ribadisco che di fronte all'arte (ogni tipo di espressione artistica) bisogna mettersi nella disposizione d'animo di "godersela".
I suoni (come i colori come i movimenti come le parole) non hanno bisogno di senso.... (bellissima Jug!).
S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
Akai Ewi 5000
La questione "espressione ed estetica" è stata inserita da "qualcuno", nell'ambito di una distinzione tra la musica afro-americana che, pur avendo come dice jug una visione estetica, ha nell'espressione e soprattutto nel "suono individuale" il suo cardine e nessuno lo può negare, e la musica europea. La musica colta europea ha sempre ricercato un senso estetico, un suono uguale (per es. negli strumenti di un orchestra che esegue un'opera) per soddisfare il senso del bello che il pubblico europeo cercava. E' anche per questo che l'esecuzione di una sinfonia di una tal orchestra viene presa come modello o riferimento, per tutte le esecuzioni successive.
A riprova di tutto ciò il sassofono è uno strumento meno diffuso nella musica classica del XX secolo proprio perchè è tra gli strumenti quello con un suono ed un anima più dipendente dall'esecutore che dallo strumento stesso ed è per questo che il sassofono si è imposto come strumento jazz per eccellenza.
Ritornando al discorso di Turner e dei nuovi sassofonisti, se oggi chiudi gli occhi avrai molta più difficoltà a riconoscere un sassofonista dall'altro, cosa che viene facilissimo per le voci sassofonistiche degli anni 40-60. Quelli di oggi sono molto vicini ad uno standard estetico che ha trovato nella tecnica mostruosa la sua forza. De gustibus....
Tenore Selmer Mark VI 146XXX
Tenore Borgani Jubilee Vintage
Otto Link STM Early Babbitt 105
Berg Larsen metal 100/3/sms offset
http://www.youtube.com/user/darionic1?feature=mhee
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