Paragonare è fare categorie, a mio parere la cosa più infelice in una musica che diviene come il jazz.
Qui è il solo che si discute: suonare in solo facendo una nota alla volta non è mai facile, ci si mette lo studio che si fa, ci si mette lo storico (che è ormai consolidato) ci si mette quel che si è preparato per l'occasione.
Se mi paragonate Naima o Delta city Blues di Brecker a questo Turner, c'è un abisso... e se a paragone mettiamo qualche solo di Potter Chris: fa paura per quanta tecnica c'è. Ha detto bene koko per chi lo conosce Turner è un malato di esercizio, come ha ricordato Tzadik ha superato brillantemente il taglio e il riposizionamento delle dita riportato con la motosega, un miracolo.
Però noi parliamo d'arte e non ci si può soffermare davanti al lavoro di un'artista ostacolati da rigidità schematiche, perché così la bellezza dell'artista te la perdi!
Io rimango sempre incantato dalla produzione umana sia essa lavorativa musicale artistica: c'è la vita dietro, c'è il genio e c'é quella roba impalpabile dell'anima. A volte vedere passare oltre la vita e veder in un attimo scomparire quella grazia, mi fa capire come non va sprecato nulla e va goduto tutto quel che c'è al presente in cui si è.
Se poi non ci piace... Abbiamo molte altre opportunità (e se sei costretto da amici, con la grappa si "digerisce" tutto. Anche Turner. ;)