@dario ho registrato col conn e un ottolink stm ... che soprattutto in registrazione risulta piuttosto chiaro come suono, ma credo dipenda anche dal microfono che esalta molto gli acuti ma perde di calore e frequenze sui bassi... (tra l'altro ho scoperto che il king accoppiato ad un normale ottolink in ebanite è una cosa favolosa, devo postare qualcosa di quel set up...)
..per quanto riguarda l'approccio non è facile da dirsi... credo che ognuno abbia il suo..secondo me la cosa migliore quando si suona un pezzo che non si conosce è quella di sedersi davanti ad una tastiera (almeno io ogni tanto faccio così). visualizzo gli accordi, cerco di memorizzarli, e vedo di capire che scale ci possono stare bene, ecc... quello che non mi piace molto delle mie improvvisazioni è che non riesco a sentirmi molto libero, ma sono sempre lì che penso agli accordi sotto, e questo ti ingabbia troppo... alla fine rischi di fare sempre le stesse cose sulle stesse progressioni di accordi... cioè rischi di suonare sempre gli stessi*pattern collaudati...quando ascolto i grandi sento che riescono a spaziare, a sentirsi molto liberi dagli accordi sottostanti, e riescono a creare delle melodie incredibili che si sviluppano a prescindere dagli schemi armonici sotto. Mi viene in mente ad esempio l'assolo di coltrane su round midnight (la versione con miles) ... in cui il solo è semplice, melodico e bellissimo, mentre sotto girano degli accordi piuttosto complessi .... madonna che grande... per non parlare di miles .... quando si lancia su quei soli che davvero non hanno niente di scontato..... quando li ascolto mi sento come un boy scout nel cortile della parrocchia, mentre questi sono sulla cima del Nanga Parbat ......