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Discussione: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezzo

  1. #1

    Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezzo

    Ho pensato di condividere il mio modo di studiare, visto che mi sembra che funzioni bene.

    Quando approccio l’improvvisazione di un pezzo, la primissima cosa che faccio sono vari pattern sugli accordi (1/3/5/7 a salire e scendere, cose di questo tipo - ne faccio parecchie).

    Quando ho gli accordi nelle dita, passo alle scale. Per ricavare le scale devo analizzare il pezzo e, una volta fatta l’analisi, me la scrivo per evitare di doverla rifare ogni volta.

    A questo punto faccio dei semplici pattern sulle scale che ho trovato, ad esempio 1/2/3/4/5 a salire e scendere, poi le scale complete a salire e scendere partendo dalla tonica, dalla III e dalla V.

    Poi, una volta che ho anche le scale sulle dita, lavoro sulle pentatoniche. Questo per me e’ un punto focale dello studio di un pezzo perche’ e’ facendo le pentatoniche che mi entra in testa la sonorita’ del pezzo. Per accordi maggiori e -7 uso le pentatoniche canoniche, per gli altri accordi (7, -7b5, diminuiti, alterati, …) me le costruisco “su misura” a seconda del pezzo. Comunque alla fine di questo stadio ho chiara la sonorita’ del pezzo e ci posso gia’ improvvisare sopra. Ed e’ in questo stadio che decido le note “fuori” che possono stare bene in certi punti.

    Ultimo passo: guardo la melodia e cerco le note guida che potranno aiutarmi nell’improvvisazione, e mi appunto anche quelle.

    Normalmente per fare tutto questo lavoro ci metto non meno di un mese (o poco piu’ a seconda della difficolta’ del pezzo), anche perche’ oltre a studiarmi il pezzo nel frattempo faccio anche altro (lettura e tecnica). Alla fine di questo mese posso improvvisare sul pezzo, e soprattutto ho il materiale che mi permette, anche dopo parecchio tempo che non lo suono, di riprenderlo con poca fatica.

    Propongo qui il formato che ho deciso di adottare, usando come esempio le prime 16 misure di “All of Me” (la tonalita' e' inusuale, la ha scelta la cantante con cui suono).

    In grande gli accordi, subito sotto le scale, ancora sotto le note guida che ho scelto. E’ interessante notare che anche suonando solo le note guida la struttura del brano e’ riconoscibile. Queste note possono servire da “binari” per la costruzione del solo, soprattutto se e’ un po’ che non si suona il pezzo.



    Capisco bene che oltre un certo livello tutte queste informazioni sono “nella testa” del musicista, che quindi non ha bisogno di appuntarsi un bel niente perche’ e’ capace di dare un’occhiata ad uno spartito per vederle e capirle all’impronta, per un dilettante come me invece un foglio come questo e’ un aiuto preziosissimo, sia nello studio quotidiano che, a maggior ragione, se si riprende il pezzo dopo un po’ che non lo si fa.
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  2. #2

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Che lavorone, D-, una dedizione che va ammirata senza dubbio. Alla fine l'importante è studiare seriamente, e qui mi autoescludo....

    Io, però sicneramente sono contrario. Si diventa dipendenti dalla carta. Forse, è solo una mia opinione, è meglio metterci il doppio del tempo ma farlo a memoria. E' l'unica maniera per non dimenticarlo mai e per averlo realmente "dentro". E comunque, per quello che può servire, io parto sempre dalla melodia, ovverossia il tema che deve essere sempre in testa (è quello la vera guida, per me) poi mi guardo i centri tonali cercando di riuscire a sapere sempre dove mi trovo e cerco di rifuggire dai patterns come fossero la peste. Lo so, si sente quando suono che non studio e non so fare (meglio sarebbe dire non voglio fare) queste cose ed i riusltati sono quelli che sono, ma ormai sò vecchio.
    T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
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  3. #3

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Ebbella D-!

    Serio, strutturato, entusiastico ed appassionato. Bravissimo! Per completare il lavoro, già eccellente, potresti svolgere l' analisi armonica del brano (anche se, più spesso che no, diventa una cosa po' accademica e non utilissima a fini pratici) ed annotarti, insieme alle note di riferimento, cosa sta fermo e cosa si muove durante i cambi, ad esempio, sulle prime 4 misure c'è un re# ed un sol# che rimangono fermi mentre c'è un si che muove a do dopo le prime due e, come sempre fa un semitono, sottolinea il cambio (Emaj / Ab7) in modo molto efficace, etc...).

    Insisti sul "walkin" che, come sai, è muoversi sulle (4) note dell'accordo in quarti, come se fossi un bassista, per intenderci, spaziando su tutta l' estensione dello strumento e cercando di minimizzare l' entità degli intervalli sui cambi (cioè spostandoti alla nota del nuovo accordo più vicina a quella che stai suonando)



    Mi incuriosisce la tua attenzione alle pentatoniche: è un buon punto di partenza per l' improvvisazione per IV, ad esempio, ma non credo tu lo faccia per quello... Perchè lo fai, disperato ragazzo mio? (cit.)
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  4. #4

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    @Fil: Siamo sulla stessa lunghezza d'onda!!! I pattern li studio quando mi capita ma non li applico MAI nell'improvvisazione. Il mio meastro ogni tanto me lo dice: "quando vedi un II V I mettici un pattern di quelli che conosci", ed io *come esercizio* lo faccio, e capisco che serve. Ma appunto sto facendo esercizio: se voglio suonare il pattern resta fuori.

    Per quanto riguarda il farlo a memoria... beato te che ci riesci! o faccio una fatica bestia ad imparare a memoria, e dopo un po' dimentico tutto. Ma fare questo tipo di "carta" non si contrappone al suonare a memoria (i.e. senza guardare lo spartito), e' piuttosto come avere un quick reference che ti permette di ricapitolare in fretta quello che gia' avevi trovato. Poi se sei capace il foglio non lo guardi e suoni... io purtroppo il foglio lo devo avere davanti, e' gia' tanto se a memoria mi ricordo il tema. :zizizi))

    @Phate: Bella questa di quello che si muove e resta fermo. Mi hai dato una bella idea e comincero' a sperimentare anche questa.

    Il walkin' lo faccio, eccome se lo faccio, e' una bella bestia da domare ma da' risultati. Lo faccio partendo dalla tonica del primo accordo di ogni sezione di 8 o 16 misure (dipende dal brano), poi dalla III e dalla V e salendo e scendendo per tutto lo strumento. Adesso sto "lavorando" sul walkin' su Satin Doll, facendolo per crome visto che cambia accordi ogni due quarti, e la base e' a 128bpm... ed e' dura... :muro((((

    Le pentatoniche le faccio solo perche' mi permettono di capire, non trovo parola migliore, il "sound" del pezzo. Facendo solo scale riesco ad improvvisare senza "sbagliare note" ma le frasi che tiro fuori non hanno un "senso musicale". Poi faccio le pentatoniche ed il "senso musicale" comincia ad arrivare... Ed e' facendo le pentatoniche che, in "All of Me", ho trovato che su due o tre accordi di settima di dominante ci stavano bene la 9b e la 13b, e su altri accordi analoghi no (si vede nell'immagine postata). Poi pero' le pentatoniche non le applico improvvisando, o almeno non sistematicamente.

    Sono appena arrivato a questo punto (pentatoniche fatte, ma non ancora digerite a dovere) con Autumn Leaves, e proprio ieri mi sono registrato - anche se solo per un check del suono - piu' tardi riascolto cosa e' venuto fuori e posto. Solo se e' venuto fuori qualcosa di postabile. :ghigno:
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  5. #5

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Prova a capitalizzare anche le pentatoniche già che le fai: ad esempio su II-V-I suona la pentatonica di II e poi quella un semitono sopra (che "assomiglia" molto al V "alt") magari con la stessa formula ritmica della prima. E' una bella tensione ed affina la capacità di rientrare quando esci.
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  6. #6

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Cioe', ad esempio, su D-7 / G7: Re Fa Sol La Do / Mib Solb Lab Sib Reb ?
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  7. #7

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Esattamente! Magari, anzichè suonare la pentatonica intera partendo dalla tonica, prova una "cella" di 4 note costruita sulla pentatonica di D- e replicala esattamente un semitono sopra per poi muoverti su una delle nota di I. All'inizio può suonare un po' spigolosa ma è molto tensiva e "moderna" (funziona meglio su un tempo abbastanza sostenuto).
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  8. #8

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    "Su una delle note di I" vuol dire... su una delle note di "prima" i.e. su una delle note usate nella cella di partenza?
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  9. #9

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    No, no... su una delle note del centro tonale, cioè I (nel tuo esempio C, E, G o B, le note di Cmaj insomma)
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  10. #10

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Aahaa, ok! Ora e' chiarissimo. La ho inserita nella lista standard delle cose da fare... sono uno molto metodico. :D-:

    Thanks thanks !! :half: :half:

    [EDIT] Ho provato proprio adesso... Funziona! In effetti e' un modo molto semplice per suonare fuori, e poi oggi c'e' anche il sole!
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  11. #11

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Proprio così! :lol:
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  12. #12

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Citazione Originariamente Scritto da re minore
    In effetti e' un modo molto semplice per suonare fuori, e poi oggi c'e' anche il sole!
    :lol: Azz, ed io che suono con il caminetto acceso :ghigno:
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  13. #13

    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    ringrazio Reminore .
    uno studio sistematico porterà ottimi risultati.
    quando provavo a studiare più o meno facevo come ha indicato (ma il riferiento alle note guida mi mancava)
    proporrò alla mia allieva questo metodo , iuuuuuuuupiiiiiiiii
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    ancia di plasticazza (bari) m

  14. #14
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    Re: Improvvisazione - Approccio allo studio di un nuovo pezz

    Complimenti Re, grazie per la condivisione di questo metodo di studio.
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