Questo articolo mi fa ricordare la ricerca sulla voce fatta Demetrio Stratos, molto interessante !
Per quanto mi riguarda le note lunghe ogni tanto le faccio (a occhio più che immaginarle eseguite da Coltrane o da Parker propenderei per un'origine più da sax/classico per es: Rascher o Mule) così come eseguo le scale, secondo me sono pratiche che è bene mantenere per abituare il nostro corpo (udito, dita e apparato respiratorio) all'attività che è richiesta per suonare, tuttavia non credo che questi esercizi siano sufficienti per potersi esprimere (fin qui è abbastanza ovvio).
Io sono alla ricerca della capacità di "dire" quello che sento attraverso lo strumento, per farlo è sicuramente utile poter produrre il suono senza inutili tensioni, essere in grado di riconoscere gli intervalli e capire dove si è mentre si suona ma, detto questo, mi sono convinto che ci sia dell'altro, che apparentemente non riguarda strettamente la musica ma proprio la capacità di ognuno di esprimersi.
La difficoltà credo stia proprio nel trovare ognuno la propria strada, in quanto è difficile che altre persone possano darci consigli mirati non avendo la stessa nostra percezione su di quello che stiamo facendo
In questo senso mi trovo d'accordo con Juggler. :-leggi-: