Leggendo un' e-mail privata che mi ha mandato Olatunji che,"vedendo" e sentendo le mie registrazioni su jazzitalia ha notato giustamente che sono tutte "diverse" (immagino in quanto all'approccio musicale, o genere)mi è venuto in mente questo quesito da porvi. Per il momento mi rispondo da solo.
Credo che l'approccio alla musica possa esser similare all'idea di ragazza ideale, ci piace un certo tipo di bellezza, di origine, di eleganza, di carattere, vorremmo avere quella figura in tutte le sue caratteristiche, come ci piace un genere, uno stile, un suono in maniera particolare, ci riferiamo ad esso, vorremmo esso. Inevitabilmente, però, avendo a che fare con qualcosa di leggermente o molto diverso, potremmo ugualmente trovare interesse, magari anche maggiore, scoprire nuove "idealitÃ*", imparare nuove cose, addirittura cambiare le nostre preferenze. Come andare per una strada, sbagliare e trovare un luogo anche ugualmente interessante, magari migliore, seppur diverso dal nostro obbiettivo precedente. Un pò come nell'improvvisazione, si parte pensando di suonar qualcosa, ma spesso si emette tutt'altro e, a volte, questo risulta più affascinante. Potrebbe essere un discorso abbastanza scontato, ma è la risposta alla "diversitÃ*" dell'approccio che cerco di dare alla musica, al jazz in particolare, che mi piace proprio per le sfumature, a volte impercettibili ad orecchio poco allenato o disattento, a volte evidentissime, che danno al genere quella varietÃ*, quel continuo interesse che lo contraddistingue e gli permette di esser recepito come valido o anche grandioso da qualunque parte del mondo. La stessa sopravvivenza del jazz è legata, a mio parere, a questa caratteristica, di continuo rinnovamento, di continua diversitÃ*, partendo da sfumature, ripeto, spesso ristrettissime. In fondo, Coleman Hawkins e Bob Berg sono due musicisti, due jazzisti, due tenoristi, entrambi hanno un suono portentoso, per chi li ascolta superficialmente potrebbero sembrare uguali, ma noi che li adoriamo la pensiamo diversamente... Nel caso mio, personale, mi piace pensare che la musica può esser bellissima in ogni sua diversitÃ* di approccio, poi è ovvio che non tutta può esser da noi suonata, infatti mi fa ridere chi dice che suona tutto, nemmeno John Zorn arriva a tanto! E anche il suono del sax, così, può essere ricondotto allo stesso discorso.