E' una gran perdita di tempo voler convincere qualcuno di qualcosa: non appartiene alla mia filosofia di vita! Chi vuol convincere qualcuno di qualcosa vuol dimostrare ed avere un certo potere sugli altri: i politici, i commercianti, i predicatori religiosi hanno questa presunzione e pretesa...in un certo senso, anche i filosofi e gli scienziati, certi artisti o presunti tali...in generale, tutti gli "specialisti" presumono di avere la chiave per interpretare giustamente un aspetto della vita, della cultura, della societÃ* ecc. e poichè sono degli eterni insicuri, per avere conferme su loro stessi, si affannano a far proseliti...che a loro volta si "scanneranno" per affermare questa o quella idea, quel metodo, quella visione...inconsapevoli di "indossare un abito" giÃ* confezionato da altri e di non essere in grado di pensare/agire/ricercare autonomamente una propria "via"!
Ho aperto questo topic per sollevare problemi, non per offrire soluzioni...ognuno trovi la sua... mi risulta, fin troppo facile, trovare tutte le "contraddizioni" delle tue ultime affermazioni nonchè in quelle che attribuisci agli studiosi in questione...mi autoesonero definitivamente da tale penoso compito!
Il termine jazz... su cosa sia jazz o non jazz, per me, non ha nessuna rilevanza...nè tutte le attribuzioni, differenziazioni ecc. su cui molti si affannano e si dannano...poichè tale termine leggendario, di incerta etimologia, è di per sè un'aporia, una strada senza uscita, un coacervo di paradossi insolvibili quanto inspiegabili, come la sua storia o se spiegabili possono essere risolti/ letti anche al contrario...non è un campo di veritÃ*, ma di possibilitÃ*...possibilitÃ* di ascoltare/comunicare in modo diverso con se stessi e con gli altri, apprezzare la diversitÃ*:possibilitÃ* negata dal conformismo, dai luoghi comuni, dal terrorismo del "pensiero unico"...un vortice della sensibilitÃ* umana trasfigurato in suoni, che non chiedono di essere spiegati, incasellati, giudicati ma solo di essere ascoltati, percepiti, trasformati, evocati, vissuti...chi dice di amare il jazz, costringendolo in una gabbia, in un concetto, in una "camicia di forza", in una categoria, in uno stile...non ama in modo "jazz": nega a se stesso e agli altri che possano esistere altri modi di sentire/vivere la propria sensibilitÃ*, le proprie percezioni e la propria vita!