Vediamo di far fluire musicalmente l'off-topic...per farlo diventare congruente! I linguaggi improvvisativi afro-americani ed europei avevano inglobato al loro interno le ricerche delle avanguardie del primo e secondo Novecento: tuttavia, a questa tendenza si è sempre affiancata una...diciamo internazionalista o "terzomondista" (odio questo termine...è un po' razzista...il mondo non è forse uno solo?) Il free aveva giÃ* aperto questa tendenza...Coltrane...Ayler... Sanders...Don Cherry dopo l'esperienza colemaniana, affronterÃ* percorsi improvvisativi in cui alternerÃ* la sua "pocket trumpet" a vari strumenti etnici (flauti bengalesi, cordofoni africani ecc.) richiamando suggestioni ora contemplative, ora da "carrozzone circense multi-etnico"...da segnalare il trio "Codona" con Vasconcelos e Collin Walcott (sitarista e tablista americano, scomparso prematuramente, che successivamente con Towner contribuì alla creazione del sound "Oregon"... "Out of the woods" è uno dei dischi piu' belli). Non brillano particolarmente i dischi "Codona" (sono 4 o 5 in tutto)...l'opera di quella esperienza piu' riuscita, a mio avviso, è "Grazing Dreams" di Walcott..."Song of Tomorrow" il brano che apre il disco è uno tra i piu' suggestivi e riusciti di quella poetica etnico-orientaleggiante-suggestiva-meditativa-post-freak...
Tornando all'Europa...3 musicisti europei,Dave Holland, John Mc Laughlin, Joe Zawinul, dopo aver preso parte alla svolta "elettrica" di Miles Davis (In a silent way, Bitches Brew) prendono percorsi musicali distinti: Holland continuerÃ* a sviluppare e a lavorare all'interno del linguaggio free (cosa che ha continuato a fare fino ad oggi in modo sempre piu' strutturato) e darÃ* alla luce un capolavoro "Conference of the birds" con Braxton, Rivers ed Altschul; Mc Laughlin con Shakti
abbraccia il linguaggio improvvisativo della musica indiana: di questa, esalta ed esaspera gli aspetti piu' virtuosistici ed effettistici...
http://it.youtube.com/watch?v=jB95clOd6v0
SeguirÃ* poi l'incisione "Making music"...con Zakir Hussein, Garbarek e il flautista Hariprasad Chaurasia (gruppo che si è ritrovato solo in studio: Garbarek risulta il "meno sintonico" del gruppo...)
Zawinul approda per vie alterne e con formazioni diverse ad un linguaggio improvvisativo, apparentemente libero, che guarda all'Africa, come centro propulsivo di vitalitÃ* e sperimentazione ritmica-sonoriale...
http://it.youtube.com/watch?v=922LumI2ilo