Si possono accettare tutte le polemiche, anche le piu' feroci, perchè ciò fa parte della dialettica e scambi di visioni fra individui...ma non si possono proiettare su persone che non si conoscono intenzioni in modo paranoide e strumentale con toni ridanciani e da megalomane!
Sax'O...prima di vedere "trappole immaginarie" come un novello Don Chisciotte...dovresti vedere quelle in cui ti cali da solo
senza il complotto di chicchessia...Gi* nel post "Algoritmo del Jazz"...circa l'aforisma di Lacy su composizione e improvvisazione...hai citato Gil Evans...proponendo la lettura di un'intervista a Bill Evans (proprio la stessa cosa...) visto che ti trovavi potevi citare anche Bill Evans (saxman)...William Evans (alias Yuseef Lateef) e perchè no...a quel punto anche Zorro, Mazinga Z e Moana Pozzi...con conclusione finale di Pat Evans, povero nero sfigato della Bowery, che quando è fatto di efedrina ed alcool lancia aforismi musicali contro il cielo! Faresti bene prima di "sparare" citazioni e parole a casaccio...a far silenzio fra il rumore dei tuoi pensieri...per ridare qualche connotazione di senso agli stessi!
Riguardo alle accuse, poi, di assolutismo e intransigenza...quel periodo (anni '60/70) erano anni in cui si viveva come sulle barricate...c'era stato il '68...sono seguiti gli anni di piombo...allo stesso modo nelle Accademie musicali e soprattutto nei Conservatori italiani...il jazz era considerata una musica da night, da balera, volgare e non degna di alcuna considerazione...
Gaslini (che mai si finir* di ringraziare...) dovette subire l'umiliazione piu' volte di non essere neanche ascoltato quando andava a proporre corsi di jazz nei Conservatori...il M° Fasano che alla fine degli anni '60 diventò direttore del Conservatorio S.Cecilia, gli propose di aprire un Corso sperimentale di Musica Jazz che ebbe un successo straordinario...con una cinquantina di iscritti e parecchie migliaia di uditori, fra i quali c'erano Urbani, Giammarco, Vittorini, Liguori...giusto per citarne alcuni...dopo qualche anno, diventò direttore Iacopo Napoli (c'è un suo testo orribile di armonia che ancora viene usato nei Conservatori) e incurante del successo del corso lo soppresse senza troppe discussioni... Non ho espresso giudizi di merito su nessun musicista, ma sintetizzato la temperie di un epoca...
Riguardo alla tua definizione sulla nascita del jazz...potevi usarne una piu' aggiornata...quella che citi è vetusta e superata...potrebbe essere applicata anche a quanto è successo musicalmente in Africa...ma in Africa, non è successo nulla di paragonabile ad una 3^via chiamata jazz o a qualcosa ad essa assimilabile...l'esegesi della nascita del jazz è un rompicapo sul quale ancora dibattono fior di studiosi e musicologi...una delle ragioni è che ancora non si riesce a stabilire con esattezza in che modo fra gli afro-americani c'è stato il passaggio dalla musica vocale a quella strumentale...e poi l'Africa è un continente...quali sarebbero questi africani di cui parli? L'Africa ha grandi tradizioni musicali e molto diversificate fra loro...
E poi ciò che affermo sul jazz di oggi...non è un'analisi ma una constatazione...basta confrontare le locandine di Umbria Jazz
della fine anni '70, primi '80..con quelle delle ultime edizioni...è un intero mondo che è cambiato e modi di considerare quella musica chiamata jazz o che si insiste a chiamare ancora così...
Ti "intruppi" troppo facilmente da solo perchè qualcuno possa tenderti...delle trappole...sei troppo abile a creartele da solo!