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Discussione: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

  1. #1
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    Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    Qui di seguito il mio concetto, visto in senso positivo, del "potersi perdere"...
    Senza aver assolutamente la pretesa di aver inventato nulla, nessun concetto di vita o altro e senza pretendere di stare nel giusto posso comunque dire che, generalmente, leggo e sento anche sul forum assolutismi di maniera che non mi trovano d'accordo come principio, es. del tipo questo si fa così, per fare questo devi prima fare questo, i sovracuti così ecc...
    io credo di aver un diverso modo di pensare, bene lo studio, i consigli, le tecniche già apprese da altri, ma poi ognuno può arrivare a un qualcosa a modo proprio...
    Facendo forse un paragone un pò avventato potrei dire che io cerco di conquistare una donna in modo completamente diverso da molti altri, ad esempio magari uno la invita a cena, io la porto alla punta della mia montagna preferita (se non mi butta giù è molto probabile che ci riesco un'altra volta)...oppure si fanno dei regali che costano un occhio, io regalo un mio ritratto, penso abbia valore ugualmente...
    nel caso del "perdersi", il paragone che faccio è questo: se devo andare a berlino in macchina, sono migliaia di km, è chiaro che l'obbiettivo è quello di arrivarci, ma è probabile che possa sbagliare strada, perdermi, avere un pò di panico, incazzarmi, cercare in ogni modo di ritrovarmi...
    ma è anche probabile che in quel momento, in quelle ore di disorientamento, possa vedere cose inattese, magari città diverse, stupende e interessanti, parlare con qualcuno, notare nuove cose che non erano previste...
    cercherò comunque di ritrovare la strada e la troverò...
    quando sono in fase d'improvvisazione, a volte mi capita di perdermi (in passato molto di più), ho per un attimo il panico, ma spingo lo stesso, cerco di ritrovare la strada ma allo stesso tempo cerco la bellezza anche in questa fase...
    Mi è successo su wise one al concorso, mazzarino si stava forse preoccupando, io ho fatto in modo di sfruttare quei momenti e poi, sentendo un paio di fondamentali al basso sono tornato sulla giusta strada...ecco, secondo alcuni questo è suonare a casaccio, secondo me tutt'altro...
    a volte, adoro perdermi...
    non so se si è capito cosa intendo...
    preciso che sono arrivato a queste convinzioni non perchè volessi essere alternativo a tutti i costi ma solo perchè ho avuto un percorso di "studio" e crescita decrescita incostante e senza il passaggio della scuola o dei maestri musicali, insomma ho fatto quasi tutto da solo, con vari pro e vari contro...

    attendo risposte in merito...
    Daniele
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  2. #2

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    ciao, io sono del tuo stesso parere, lo studio va bene fino ad un certo punto poi si deve prendere la propria strada altrimenti saremmo sempre ripetitivi e tutti ha fare le stesse scale le stesse cose e non si creerebbe nulla di nuovo , quindi liberta' di agire come si crede :zizizi))
    Mark VI Guardala King

  3. #3

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    concordo con te Danyart...è bene perdersi ogni tanto...serve ad esplorare....a patto però di...ritrovarsi ! :lol: a parte gli scherzi... che non diventi la regola...
    Non ho capito se questa riflessione è appunto una riflessione o solo filosofeggiare :ghigno: tutto dipende da quanto ci si perde (se intendi perdersi negli accordi) e come! domanda...la cosa è voluta o capita per caso?... ad es potrebbe capitare di perdersi pure sul ritmo ...se invece la cosa è cronica lì è un problema! secondo me occorre sempre farsi delle domande:
    Per spiegarsi...un conto è se ho chiari ritmica di base e centri tonali: per capirci suono sempre sul "beat" (oppure non sono perfettamente a tempo perchè volutamente suono più "appoggiato" sulla ritmica) ed ancora.... il mio orecchio è in grado di percepire con chiarezza ad esempio gli intervalli e i centri tonali di un certo brano? (in caso di improvvisazione libera) e successivamente pure i relativi cambi di tonalità che stanno per arrivare (l'importante è avere coscenza di quello che si fa e conoscenza). Per questo è importante quello che chiamano "ear training" cioè migliorare con l'allenamento, l'orecchio relativo. Ma si può sviluppare pure l'orecchio assoluto: per curiosità guarda qui http://www.armoniamusicale.com/eserc...-training.html
    Se mi perdo per una battuta o due e poi rientro nella tonalità giusta è un conto, se sono totalmente fuori tonalità o non so bene dove mi trovo e dove devo andare è un altro discorso... in questo ultimo caso il problema può essere legato al fatto che o non si conosce bene ancora l'armonia del brano, o è troppo veloce per me e quindi per impararlo devo diminuire la velocità e suonarlo tipo "ballad" (lentamente) o semplicemente se ti vuoi allenare per divertimento imparando a memoria i giri vuol dire che devi studiare di più e assimilare meglio i "giri" armonici suonando sempre lentamente.. Tutti noi sassofonisti credo abbiamo passato un momento della vita in cui ci perdevamo negli accordi e ancora magari può succedere.. ma personalmente non amo quando accade perchè la cosa mi mette inquietudine!! questa è la mia opinione
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  4. #4
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    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    è sia una riflessione su quello che a volte mi accade sia su un concetto che va al di là della musica...capisco che è difficile individuare cosa intendo e sono sicuro che moltissimi non saranno d'accordo, ma sono abbastanza convinto di quello che dico ovviamente questo vale per me, per altri potrebbe essere solo un problema...tu giustamente rispondi più in senso tecnico ed è chiaro che vista così hai perfettamente ragione, ma dal mio punto di vista è un discorso più generale, la musica per me non è sempre il fine, ma a volte il mezzo...magari sono stato ancora meno chiaro...
    nel caso della registrazione che ho postato, wise one, suonata al concorso randisi, in quel caso specifico è capitato che mi sono fermato su una cellulla e l'ho portata avanti sui cambi di accordo, così ho perso un attimo il filo, ma mi son ritrovato subito, sono partto quindi da una cosa voluta e mi sono per un attimo perso, come se davvero avessi preso una strada secondaria un pò più lunga in maniera solitaria, mentre gli altri continuavano sull'autostrada, magari dritta ma anche noiosa...e siccome dovevamo andare tutti dalla stessa parte, ho cercato immediatamente di tornare sull'autostrada, anche perchè gli altri non mi avrebbero aspettato...nel caso, invece, di esibizaioni con gente che conosco meglio, magari la deviazione che faccio può essere seguita e allora se ne possono vedere delle belle...un esempio favoloso di questo tipo d' improvvisazione la si trova nel gruppo di shorter degli ultimi anni, veramente fantastico...
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  5. #5

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    ciao Danyart, ora capisco forse quello che vuoi dire...vuoi andare al di là della musica...
    secondo me è importante esplorare la musica, dal punto di vista meno tecnico credo la tua sia più un'esigenza personale nel trattarla.. perchè in certi momenti è proprio l'istinto che ci guida .. in questo ci credo anche io.
    Devo dire che Shorter chiaramente è un personaggio molto importante e conosciuto e quindi a differenza di me una cosa fatta da lui assume tutto un altro peso (è interpretata come l'esigenza stilistica dell'artista) se lo faccio io no :lol:
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  6. #6

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    fbisbo fatico a capire quello che dici.
    andare al di la della musica che significa?
    ma soprattutto, la frase su shorter è per me incomprensibile =)
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  7. #7

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    avete entrambi spiegato alcuni aspetti del perdersi .
    positivi e negativi.
    sono uno strenuo sostenitore dello studio e della necessità di raggiungere il più alto livello tecnico con il proprio strumento.
    poi l'improvisazione è fatta di tutto questo ma di molto altro ancora......

    certo se poi suoni con persone dal livello tecnico elevato e che hanno anche la voglia di ascoltarti e supportarti.......amplificano quello che tu provi a fare
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  8. #8

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    Cerco di non perdermi.
    Preferisco suonare "consapevolmente" fuori e lasciare alla creatività ed all' orecchio il compito di rientrare.
    Così facendo rinuncio all' esplorazione, è vero, ma, per esperienza, il frutto dell' esplorazione istintiva / casuale non è mai, nel mio caso naturalmente, così entusiasmante..

    P.S. la frase su Shorter significa: "se una fetenzia la fa Shorter viene apprezzata perchè e Shorter se la faccio io mi sputano" , almeno credo (e chitelhachiesto?)
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  9. #9

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    è che io penso che i musicisti debbano sempre ascoltarsi e supportarsi, ma in qualunque tipo di musica.
    il rischio poi lo considero fondamentale nel processo artistico.
    quello che dice daniele lo capisco bene, trovo il suo approccio molto onesto e sincero e azzeccato il riferimento a Shorter.

    Certo, sono cose che si possono fare con persone che si conoscono, con cui c'è un'affinità, ma come ho detto prima per me è una condizione imprescindibile.

    Tempo fa ho passato per varie motivi un paio di giornate a contatto col quartetto di Binney e c'era Brian Blade alla batteria.
    gli hanno posto una domanda un po' tecnica, su come si approcciare al "time stretching"...lui con un candore imbarazzante ha risposto che si tratta solo di avere fiducia nelle persone con cui si suona.

    per me funziona cosi', è un buttarsi sapendo che c'è l'altro a sostenerti (e viceversa).

    il discorso
    "dicono che è bello perchè l'ha fatto xxx (tipo famoso), se l'avessi fatto io sarebbe stata una merda" lo trovo parecchio becero.
    in genere la differenza sta proprio nel fatto che xxx (tipo famoso), l'ha fatto =)
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  10. #10

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    ecco credo che dany intendesse piu' o meno quello che dice brian qui
    http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... hm0#t=128s
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  11. #11

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    Citazione Originariamente Scritto da KoKo
    il rischio poi lo considero fondamentale nel processo artistico.
    Ho letto un' intervista ad Hiromi Uehara nella quale fa la stessa affermazione, parlando più nello specifico dell' improvvisazione... Lei... capisci?... Che potrebbe fare cose al di sopra dell' eccellenza senza rischiare nulla e rimanendo ben al di sotto dei propri limiti (ammesso che ne abbia)...

    P.S. questa Tua sintonia con Hiromi dovrebbe farTi riflettere, Kok... :ghigno:
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  12. #12
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    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    il fatto che abbia notato che il gruppo di shorter fa queste cose non ha assolutamente influito sulla mia riflessione e sul mio approccio, io queste cose le sento da tempo, per me la musica è anche espressione di vita...forse di persona riuscirei a spiegare meglio la cosa...comunque sia le strutture, come le classificazioni servono all'uomo in generale per avere dei punti di riferimento, ma i punti di riferimento si possono anche cambiare, un aereo si può anche perdere e non per questo la vita finisce...
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  13. #13

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    Sempre che non ci si trovi sull'aereo in questione.... :D
    T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
    A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
    S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
    Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)

  14. #14

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    Citazione Originariamente Scritto da KoKo
    il discorso "dicono che è bello perchè l'ha fatto xxx (tipo famoso), se l'avessi fatto io sarebbe stata una merda" lo trovo parecchio becero.in genere la differenza sta proprio nel fatto che xxx (tipo famoso), l'ha fatto =)
    ciao KoKo, il discorso su Shorter è generico ti capisco..ma credo che sia chiaro a tutti che le scelte di un artista famoso hanno un peso e un'importanza completamente diversa rispetto a quelle di un musicista normale... poi ognuno la pensi come gli pare..
    Voglio dire..se vado a sentire Bergonzi che volutamente si perde un pò negli accordi per esplorare la musica e si fa supportare dal gruppo che lo sostiene è una cosa... se vado a sentire "il primo che passa" che lo fa è un'altra ..non so se è chiaro il concetto ;)
    con tutto questo come dico sempre non volevo offendere nessuno e siete liberi di esplorare come più vi piace la musica ..insomma buttatevi pure che ve devo dì .... io preferisco buttarmi col paracadute non so se mi spiego :ghigno:
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  15. #15

    Re: Improvvisazione, il mio concetto di perdermi

    ... Ritengo che Bergonzi non "si perda"... Il fatto che un ascoltatore ritenga che Bergonzi "si sia perso", ha molto più a che fare con la capacità (o meglio l' incapacità) dell' ascoltatore stesso di comprendere il percorso su cui l' artista ha scelto di muoversi.

    Cito una mia modestissima esperienza: suono con un gruppo di musicisti di buon livello uno solo dei quali viene dal jazz, il pianista. Il pianista è l' unico che quando, in un solo, suono deliberatamente un semitono sopra rispetto a quanto prevede la parte ride e sale a propria volta di un semitono. Gli altri, sono certo, si sono chiesti più volte se non mi sia perso.

    Comunque, Dany ha posto la questione dal punto di vista dell' esecutore e ciò dal punto di vista dell' unico soggetto in grado di stabilire con certezza di essersi perso.
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