Concordo pienamente Filippo. Cmq quando parlavo di trasporto e dell'eventualità di non doverlo fare forse mi sono espressa male parlando troppo in generale, non intendevo che la scelta di uno o dell'altro metodo permette di eludere la pratica del trasporto, ma semplicemente che, se si legge quel che effettivamente si suona, nel caso in cui si ci trovasse di fronte uno spartito non scritto per sax (ad es. per piano) non si avrebbe grande difficoltà nel suonarlo in quanto si legge do e si suona do, mentre leggendo in violino si dovrebbe riscrivere lo spartito o trasportarlo a mente per poterlo suonare in quanto il do del sax non è lo stesso do del piano.