Citazione Originariamente Scritto da New York nights
interessente, però nel caso specifico non riesco a comprendere una cosa, giustamente hai evidenziato che si tratta di tradizione. In quel contesto, un Mariano cosa c'entra?
Questo tipo di osservazione a cui juggler ha gia' risposto con coerenza, non e' priva di logica: allo stesso modo va applecata secondo me anche la logica dell'eccellenza della modestia Platonica, secondo cui il primo passo verso la Conoscenza e' la consapevolezza della propria ignoranza (e non mi sto assolutamente riferendo a te NYN, sia chiaro).
Molti musicisti Jazz nella ricerca delle loro radici musicali e nella tradizione del 'paying the dues' tipica dell'ambiente, hanno poi finito con l'individuare le radici della Musica nelle diverse tradizioni locali: come diceva Goethe se nell'Universo vuoi orientarti, pria divider devi e poscia unire. La Musica e' universale, ma le emozioni che porta all'ascoltatore sono comunque mediate al suo stesso livello di comprensione, cultura, esperienza, etc. Dall'altro lato sta la capacita' tecnica dell'esecutore, la sua comprensione del linguaggio, la sua inventivita' o il suo virtuosismo...
In fondo parlare di un Dolphy o di un Mariano che suonano Musica Classica Indiana (del Nord o del Sud) puo' appunto essere fuor viante, se non si comprende il livello della loro padronanza di quel linguaggio, e se possono veramente essere in grado di portare un loro contributo a quella forma canonica e tradizionale.

Nel caso di Gopalnath, conoscendo quella tradizione e quella forma linguistica, non si puo' che ammirarne il virtuosismo e l'inventiva, se non per il fatto di usare in essa uno strumento inusuale e moderno, che sicuramente pone problemi tecnici e meccanici non trascurabili: solo per questo, per averli brillantemente superati, va rispettato.