Forse qui c'è qualche auarto di tono.... :D
comunque la signorina si rivede anche a 2:12 (ero senza audio...per scelta)
Forse qui c'è qualche auarto di tono.... :D
comunque la signorina si rivede anche a 2:12 (ero senza audio...per scelta)
T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)
Phil, a 02:12 non sono riuscito ad arrivare... :lol:
Saxforum's MILF
Bee Yourself
Fatti non foste a viver come il_dario
Reedbreaker spacca!
E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"
A parte i cazzeggi vari, a me pare un approccio molto originale e affascinante.
Dal sopranino al baritono R&C
http://www.davidbrutti.com
Cazzeggi? Di quali cazzeggi parli, David?![]()
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B
T. Grassi Professional 2000-berg larsen-LS
A M&G Vintage-selmer metal jazz -LS
S. R&C R1 Jazz argento vintage-Theo Wanne Gaia-LS
Consigliere CUPOLA R&C
Se questo vi pare inascoltabile, per scarsa abitudine al tipo di linguaggio...
potete ascoltare un bellissimo disco di Charlie Mariano con i percussionisti del Karnatak
ed una bravissima cantante, la madre di Trilok Gurtu...
Non credo sia quella del video...
http://www.youtube.com/watch?v=GIQU2yS2f5k
La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
Edgar Varèse
non mi arriva, forse hai ragione a pensare che la causa sia scarsa abitudine...ma la trovo una via troppo inflazionata da noi occidentali. Non mi da sensazioni, e non capisco quale sia il contributo di Mariano. A cosa serve raddoppiare la voce? Non c'è nessun apporto da parte di Mariano, compare, è li, forse indaga e cerca, ma non mi pare ci sia altro.
Non indaga, non cerca: suona la musica del Karnatak, che è diversa da quella del Nord-India (da cui discendono i ragas).
E' una musica modale-monodica, non polifonica, non concede nulla al caso: l'improvvisazione segue schemi rigidi che hanno
relazione col ciclo ritmico e il modo di riferimento (scala).
Esiste un disco postumo di Dolphy ("Other aspects" che è stato curato da James Newton) dove suona il flauto con una tablista
americana: anche in quel caso, non è particolarmente significativo; anzi, lì Dolphy, non suona neanche un tema,
ma il lara (non ricordo come si scrive esattamente...ho scritto come si pronuncia), una melodia ciclica che usano i tablisti per esercitarsi sui cicli ritmici corrispondenti ai vari ragas.
Se ci sono 3 o 4 strumenti melodici con/senza voce, tutti suonano la stessa melodia: ciò che assume enfasi musicale
sono gli abbellimenti che fanno uso di quarti di tono (ciò che maggiormente infastidisce gli occidentali) e gli appoggi melodici
che variano da scala a scala e dipendono dal ciclo ritimico di riferimento.
Comunque, se ti capita il disco che ti ho segnalato di Mariano è molto bello: non è un disco sperimentale,
ma legato alla tradizione musicale del Karnatak, quella di Gopalnath.
E le tradizioni, tutte le tradizioni, son quello che sono: non possono essere altro.
La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
Edgar Varèse
interessente, però nel caso specifico non riesco a comprendere una cosa, giustamente hai evidenziato che si tratta di tradizione. In quel contesto, un Mariano cosa c'entra? Non credi invece che un incontro tra tradizioni, una fusione tra le culture possa aver più senso? Messa in questi termini, anche se forse nel disco c'è altro, sembra solo un alto sax che suona. Non Mariano, non c'è nessuna impronta, solo un tentantivo di sdoganamento. Non trovi?
grazie di avermi ricordato il bellissimo "other aspect", oggi me lo sono riascoltato tutto
Il brano è improvvisations and turkas a mio parere sublime
http://www.youtube.com/watch?v=3tz2aGFzU9k
Mariano, ad un certo punto della sua carriera si è innamorato della tradizione musicale del Karnatak: tutto qui.
Ha incominciato a studiarla e ci ha fatto un disco, dove suona anche il nadaswaram, una delle tante "variabili oboistiche"
orientali (simile allo shenay, che viene usato nel Nord-India).
http://www.google.it/search?q=nadaswara ... d=0CE8QsAQ
Di una tradizione musicale, di qualunque tradizione musicale, ci si può innamorare: la scelta di "contaminarla" con altri contenuti o
di eseguirla secondo i canoni, attiene alle scelte/visioni/esperienze personali.
E' la stessa cosa che si può decidere di fare con qualunque stile di "jazz" o altro ricavato dalla tradizione colta europea.
Puma, sai bene quanto ami Dolphy: ma l'attribuzione di "sublime" a "Improvvisation and Tukras", credimi, è esagerata.
Anzi, ti ringrazio di aver postato il brano in causa, in modo che tutti possano ascoltare e comprendere.
Le improvvisazioni riguardano il tabla: la tablista italo-americana (probabilmente una delle tanti hippy dell'epoca con l'infatuazione per la musica indiana) esegue delle variazioni chiamate "tukras" mentre Dolphy esegue la melodia ciclica in "tin-tal" (ciclo di 16 misure: la base su cui chiunque inizia a studiare musica indiana, incomincia ad esercitarsi).
Ha il sapore dell'incontro fra 2 amici..."dai suoniamo un po'..." e la tablista è anche scarsissima, tecnicamente e nel timbro che ottiene dal tabla
(una tra le percussioni piu' difficili e complesse da suonare: a Varanasi, all'University "Performing and Arts", il corso di tablas dura 10 anni!)
Ribadisco ciò perchè evitiate con simili ascolti di dire "Dolphy suonava anche musica indiana" (l'incisione ha solo un valore storico, registrata pure in modo casuale: Dolphy era un onnivoro curioso, che inseriva "materiali disparati" all'interno di una poetica molto personale; non credo assolutamente che fosse in grado di suonare un raga, secondo le regole).
Naturalmente, Puma, se parliamo di "Jim Crow" e del duo clarone-contrabbasso presente nel disco,
ci avviciniamo sicuramente a qualcosa di..."sublime"...
La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
Edgar Varèse
Questo tipo di osservazione a cui juggler ha gia' risposto con coerenza, non e' priva di logica: allo stesso modo va applecata secondo me anche la logica dell'eccellenza della modestia Platonica, secondo cui il primo passo verso la Conoscenza e' la consapevolezza della propria ignoranza (e non mi sto assolutamente riferendo a te NYN, sia chiaro).Originariamente Scritto da New York nights
Molti musicisti Jazz nella ricerca delle loro radici musicali e nella tradizione del 'paying the dues' tipica dell'ambiente, hanno poi finito con l'individuare le radici della Musica nelle diverse tradizioni locali: come diceva Goethe se nell'Universo vuoi orientarti, pria divider devi e poscia unire. La Musica e' universale, ma le emozioni che porta all'ascoltatore sono comunque mediate al suo stesso livello di comprensione, cultura, esperienza, etc. Dall'altro lato sta la capacita' tecnica dell'esecutore, la sua comprensione del linguaggio, la sua inventivita' o il suo virtuosismo...
In fondo parlare di un Dolphy o di un Mariano che suonano Musica Classica Indiana (del Nord o del Sud) puo' appunto essere fuor viante, se non si comprende il livello della loro padronanza di quel linguaggio, e se possono veramente essere in grado di portare un loro contributo a quella forma canonica e tradizionale.
Nel caso di Gopalnath, conoscendo quella tradizione e quella forma linguistica, non si puo' che ammirarne il virtuosismo e l'inventiva, se non per il fatto di usare in essa uno strumento inusuale e moderno, che sicuramente pone problemi tecnici e meccanici non trascurabili: solo per questo, per averli brillantemente superati, va rispettato.
Who's the greatest band around,
makes the cats jump up and down,
who's the talk of rhythm town,
five guy's named Moe, that's us!
http://www.francescoragnifotografo.i...-Parampara.png
quello che mi riesce difficile comprendere è la scelta del suono.
è possibile uniformare i suoni (con l'utilizzo dei quarti di tono) ma con ben altro suono .
quando ho ascoltato per la prima volta ho pensato ad esempio Madar un disco di Garbarek.
sono per la massima libertà espressiva e ritengo che vada ascoltato anche Jarrett al soprano o Ornette Coleman alla tromba .....senza però considerare il risultato di ciò come una opera d'arte.
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
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